Ho conosciuto Langer tramite i suoi scritti, i video trovati online.

Appunti sparsi di una vita per gli altri. Ragionamenti e riflessioni che diventano spunti per agire e muoversi, non per stare fermi. Le tue sono parole da vivere e da attuare.

A Langer ho dedicato un reading "Provate a riparare il mono! Dialogando con Alex Langer" con il maestro Federico Calandra che mi accompagna con le sue chitarre..

"...nel tempo in cui viviamo, il testamento spirituale di Alex Langer, ci ricorda che non si deve perdere di vista ciò per cui si vive.

Ti eri posto alcune domande sul tuo ruolo, sul tuo agire, sul tuo non rimanere fermo di fronte a ingiustizie e drammi che non potevi assolutamente ignorare, che rendevano la tua anima triste…fino alla fine,

Tu hai deciso, di prendere congedo da noi, dalla politica, dalla vita, forse perché le energie dispensate e consumate erano finite…

Crisi e angosce ti hanno accompagnato fino alla fine, confidavi che “Tutti cercano risposte da me, ma io non ho risposte nemmeno per me stesso".»

Il terreno che diventava sempre più impervio, i pesi, le responsabilità che aumentavano

Eppure, eppure salutando la tua amica Petra Kelly, ti stavi rivolgendo a te stesso e ci stavi preannunciando tutto.

Così bello e così fragile.

Penso ai giovani d’oggi e rileggo te sedicenne:

«Vorremmo esistere per tutti, essere di aiuto ed entrare in contatto con tutti. Il nostro aiuto è aperto a tutti, così come per tutti vale la

nostra preghiera. Venite a noi, e vi aiuteremo con tutte le nostre

forze. Ma che cosa ci spinge a farlo? L'amore per il prossimo. Dobbiamo prendere sul serio la tanto declamata carità cristiana, senza mezze misure».

Per tutta la tua vita hai preso davvero tutto sul serio, senza mezze misure. Tutto.

Ti sei congedato da noi a 49 anni…la mia età

Ti sei consumato la vita a ritmi forsennati, senza mai risparmiarti per i tuoi ideali di pace e di convivenza tra i popoli, per l’utopia di un mondo migliore.

La vita ci dona tanti incontri, facciamone tesoro,

Per me, tu sei stato quell’incontro improvviso, assolutamente non programmato nè tantomeno organizzato che mi ha cambiato la vita.

Le tue parole di ieri, non sono uno sguardo rivolto al passato, ma sono pietre con cui costruire ponti verso il futuro.

Quando non troviamo le parole per esprimere come ci sentiamo e la complessità di ciò che ognuno di noi sta vivendo, per fortuna, ci tornano in mente quelle di coloro che hanno tracciato la strada su cui camminiamo. Quei giganti sulle cui spalle ci poggiamo ancora oggi.

Ma Alex ci hai anche detto che non possiamo dire tutto questo da soli…e soprattutto che c’è ancora molto da fare per riparare il mondo.

 

di Walter Girardi Cattaneo

3 luglio 2025