24 settembre 2025
Trent'anni senza Alexander Langer
Trent'anni fa ci lasciava Alex Langer. di Pierfrancesco Majorino
Trent'anni fa ci lasciava Alex Langer.
E per me è stato sempre talmente interessante, importante, innovativo che voglio dire alcune cose.
Innanzitutto che proprio la parola "innovazione" è stata utilizzata in questo tempo in molti modi e spesso, semplicemente, per raccontare e giustificare i lati peggiori della modernità, per indorare la pillola del liberismo.
Langer, invece, al contrario, è stato un innovatore affamato di giustizia, un ambientalista che aveva capito molto prima di tante e di tanti (anche nel mondo ecologista) quanto la "conversione", il cambiamento di modello, debba essere "socialmente desiderabile".
In altre parole - e in questi giorni di lavoratori sfruttati e privi di tutele che devono fare i conti con il surriscaldamento spesso in completa solitudine ciò torna come essenziale- che "giustizia ambientale" e "giustizia sociale" debbano sempre stare assieme e che un approccio da "salotto" alla questione ecologica sia il peggior regalo alla destra che si possa fare.
E poi Langer è stato un "viaggiatore leggero" che oltrepassava confini e raccontava il suo incontro con le persone.
Che frequentava ponti, in "entrambe le direzioni".
Che andava ascoltato, ad esempio, sulla questione dei Balcani (laddove l'assenza di interventi tempestivi per aiutare gli aggrediti ha finito per provocare una tragedia gigantesca). Che la Pace non è solo l'assenza di guerra, è la "costruzione" di legami.
Che il nazionalismo (o il nazionalismo etnico) è ciò che va avversato .
Un uomo che manca tantissimo, certo, ma che c'è enormemente utile.
Dico innanzitutto a noi di "sinistra", per non morire di retoriche e ideologismi chiusi e per coltivare la concretezza della radicalità e del conflitto e la bellezza del dialogo con altre storie, altri pensieri, altre vite.
Non dobbiamo essere tristi e continuare, sempre, in ciò che è giusto: aveva ragione.
Pierfrancesco Majorino
3 luglio 2025
2025