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31 agosto 1989

Semina verde

Il gruppo verde al Parlamento Europeo

Quattro lunghe settimane di discussioni, trattative ed anche incomprensioni ci sono volute per formare il nuovo "gruppo verde al parlamento europeo" che alla fine si è costituito con 30 membri, diventando il quinto gruppo parlamentare dell'assemblea di Strasburgo. In ordine di grandezza si colloca dopo i 180 socialisti, i 122 popolari, i liberali con 49 ed i "democratici europei" (ovvero conservatori) con 34 eletti, e prima della "sinistra unitaria" (ovvero PCI ed apparentati) con 28, dei gaullisti RDE con 20 e delle destre (il fronte nazionale di Le Pen ed i Republikaner di Schönhuber, ma senza MSI che si trova tra i "non iscritti") con 17 deputati, dei comunisti francesi e loro amici (con 14) ed il gruppo "arcobaleno" degli autonomisti e danesi anti-C.E. con 13 membri. Vi sono inoltre 11 deputati "non iscritti".

Fanno parte del gruppo verde 8 eletti francesi di "Les Verts", 8 tedeschi dei "Grünen", 7 italiani (3 verdi del "sole che ride", 2 verdi-arcobaleno, 1 DP e 1 anti-proibizionista), 3 belgi (2 francofoni di "Écolo", 1 fiamminga di "Agalev"), 2 olandesi ("groen-links", una sorta di arcobaleno), 1 spagnolo (del partito basco "Euskadiko Eskerra") e 1 portoghese di "Os Verdes", eletta su una lista comune di comunisti, sinistra e verdi). Invece non è riuscito il tentativo di aggregare al gruppo il nugolo di deputati autonomisti, regionalisti e danesi-anti-C.E. che in passato avevano composto con i verdi-alternativi il gruppo "arcobaleno" al Parlamento europeo: soprattutto da parte dei verdi belgi e francesi è venuto un veto insuperabile (nonostante un voto favorevole di maggioranza), e così anche la soluzione di consentire la formazione di un sotto-gruppo autonomo non è stata realizzata, perdendo così l'opportunità di offrire a tanti fermenti etnici in Europa un visibile riferimento ad un possibile sbocco - o almeno ad una certa parentela - verde. Peccato, anche perchè così sotto la sigla "arcobaleno", un tempo comune anche ai verdi, sono confluiti ora i rappresentanti della "lega lombarda", necessari ai sardisti, ai danesi, ai baschi ed al corso Max Simeoni (eletto con i verdi francesi, ma sganciato dal gruppp verde in seguito a questa più rigorosa delimitazione) per raggiungere il fatidico numero 13 che permette di formare un gruppo parlamentare autonomo.

E` stata la fase della prevalenza delle diffidenze, non ancora dell'amalgama o del proficuo dibattito politico. "Sapevamo che i verdi francesi sono proprio verdi-verdi, chiusi ai problemi sociali, e degli italiani sapevamo che eravate ancora più a destra e litigiosissimi tra lista verde e arcobaleno... siamo rimasti sorpresi a vedervi così aperti ed uniti": un esempio (tedesco) dal ricco repertorio di pregiudizi che ha reso più difficile la costituzione del gruppo.

Ed ecco l'organigramma: alla presidenza del gruppo siamo stati eletti la portoghese Maria Santos e io, alla vicepresidenza la tedesca Claudia Roth ed il francese Yves Cochet, tesoriere sarà il basco Juan Maria Bandres, ed integreranno l'ufficio di presidenza i belgi Brigitte Ernst e Paul Staes e la britannica Jean Lambert in rappresentanza dei verdi inglesi rimasti senza seggio, nonostante i loro 2,3 milioni di voti. - Tra i deputati siamo 17 uomini e 13 donne.
Semina verde,Europa/Parlamento europeo
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