Quella fune cui Alex ha appeso la sua rinuncia, ha aperto una voragine. Come uno spartiacque, ha segnato la dissociazione che la testimonianza di Alex sembrava avesse composto. "Continuate in ciò che era giusto", prima ancora che rappresentare il suo lascito testamentario, ha costituito il suo tenace, totale programma di vita.

Una tensione esistenziale in cui gli enormi costi dell'impegno testimoniale erano ripagati da una promessa piena di senso.
Alex, battendo instancabilmente le strade della sua storia, aveva esortato a credere, con vigore evangelico, che i prezzi delle rinunce potevano essere molto più ampiamente risarciti da un progetto di vita "giusto".
Sotto quell'albero di albicocco la sensazione di insopportabile lacerazione, di interiore sofferenza, ha fato frenare la speranza autenticamente incarnata di una possibile riconciliazione della vita personale alla storia collettiva.
E ora è assai più difficile continuare.