Fondazione Alexander Langer Stiftung ETS
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Telmo Piovani, Mauro Varotto

Viaggio nell'Italia dell'Antropocene

La geografia visionaria del nostro futuro

Aboca Edizioni 2021,  192 Pagine

 

“Il futuro si scopre nel passato” In tutte le sue varianti questo adagio compare in chissà quante presentazioni, discorsi, recensioni. In sè questo figlio dell'Historia magistra vitae”, appare significativo e di buon senso, ma quante volte realmente si impara dai propri errori? Quanto spesso gli accostamenti di epoche diverse, ritenute simili, osservate da più vicino fanno crescere dubbi più che fornire certezze?

Eccoci qui invece di fronte ad un esempio preciso e calzante riguardo il valore di tale affermazione. I due autori, un geografo, Mauro Varotto, ed un filosofo evoluzionista, Telmo Pievani partono da due mappe geografiche ricostruite, ovviamente elaborate su dati scientifici, ancorché non assoluti, una che ci presenta la penisola italica nel Pliocene, circa 2,5 milioni di anni fa, ed una relativa a circa 20.000 anni fa nel pieno della fase di massima glaciazione. Sono molto diverse. Nella prima la pianura padana non esiste, così come tutte le superfici piane costiere, nell'altra invece l'Adriatico comincia suppergiù all'altezza di Ancona.

Ora gli autori ci presentano una terza mappa, immaginaria, ma non irrealistica, dell'Italia del 2786 – mille anni dopo il viaggio in Italia di Goethe. Essa è molto simile a quella del Pliocene, ma con una grande differenza. Se il mare che costeggia le Alpi lombarde e piemontesi nella mappa di 2,5 milioni di anni fa, è dovuto al fatto che ancora non si sono realizzati i vasti depositi alluvionali derivanti dai tantissimi corsi d'acqua che scorrono da Appennini e Alpi, in quella futura invece il mare arriva a Torino perché tutte le acque glaciali si sono sciolte. E cosi possiamo osservare sulle belle carte realizzate da Francesco Ferraresi, - ricordo che tutto il libro ruota attorno all'università di Padova - gli effetti  che la progressiva conseguenza dell'eccessiva antropizzazione del globo ha determinato sulle varie regioni della penisola.

Pievani accompagna le mappe ad un viaggio fantastico che vede protagonista  Milordo a bordo del battello Palmanova, che dalla Pianura padana completamente allagata; con  moltissime città  interamente sommerse arriva alle coste centro-adriatiche simili divenute simili a quelle norvegesi,. Roma parzialmente sopravvissuta circondata da un Tevere simile al Rio della Plata è soffocata da un caldo tropicale, e infine la Sicilia, una terra arida e desolata, un avamposto del Sahara.

Ogni capitolo “narrativo” è punteggiato da precise note tecniche e scientifiche che mostrano limpidamente il vicolo cieco verso cui ci stiamo dirigendo.

Certo un racconto inventato, una sorta di distopia percorsa anche da una lieve ironia, ma che affonda a piene mani nella contrastata vita odierna e nei foschi presagi che attraversano le menti di ogni individuo senziente.

 

Buona lettura

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