EUROMEDITERRANEA 2016
Sguardi diversi sullo spazio euromediterraneo - Für ein wünschenswertes Europa
„C'è un altissimo bisogno, in Europa e nel mondo, di esempi positivi, di strade che portino all'integrazione, alla democrazia, alla pace, alla giustizia sociale ed ecologica. L'Unione sia un esempio positivo, e che lo sia senza scaricarne i costi ed i pesi sugli altri. Un'Europa fraterna ed ospitale, la cui legittimità e credibilità è affidata in primo luogo al consenso dei cittadini: a coloro che scelgono l'integrazione piuttosto che la disintegrazione, l'unità politica e non solo il grande mercato, la giustizia sociale e l'ambiente più che la crescita e la competizione“.
(Alexander Langer 1995)
Già nel 1995 Alexander Langer aveva identificato fra le principali sfide dell'Europa il ruolo positivo che l'Unione avrebbe potuto giocare per la pace, la democrazia e la costruzione di uno spazio euromediterraneo aperto e solidale. Tali sfide sono sempre più presenti di fronte alle recenti evoluzioni, alle guerre in corso, all'esodo di molti migranti in cerca di nuove occasioni di vita, in fuga da guerre, crisi economiche ed ambientali, pesanti violazioni dei diritti umani.
L'Alto Adige-Südtirol, crocevia di lingue e culture che hanno avuto modo di scontrarsi e, per periodi fortunatamente più lunghi, di incontrarsi, si trova, insieme ad altre regioni europee e del mediterraneo, ad affrontare queste impegnative domande.
Sono domande che in questa edizione di Euromediterranea abbiamo pensato di porre ad alcuni tra i destinatari e le destinatarie del Premio Alexander Langer, assegnato ogni anno dal 1997, che si riuniranno per un confronto e una valutazione comune.
In questi anni abbiamo incontrato persone ed associazioni impegnate in prima fila per la pace, la libertà, la salvaguardia dei diritti umani, dell’ambiente, delle specie. Persone ancora attive che hanno mostrato il talento di saper agire in situazioni di conflitto con lo spirito della nonviolenza e dei costruttori di ponti. I premi Langer sono diventati per molti dei preziosi “sensori” e “campanelli d'allarme” di ciò che merita attenzione da parte di comunità consapevoli delle profonde interconnessioni tra ciò che avviene in casa propria ed in luoghi apparentemente lontani, da dove arrivano – come insostituibili ambasciatori – molti nostri nuovi concittadini.
PROGRAMMA
Il programma si articolerà in due sessioni pomeridiane durante le quali i Premi Langer dialogheranno con rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee:
Alejandro Calzada Cárdenas - Borderline Sicilia, Premio Langer 2014
Bochra Bel Haj Hmida, - ATFD, Tunisia, Premio Langer 2012
Elio Sommavilla, Villaggio Ayuub, Somalia, Premio Langer 2008
Irfanka Pasagic, Tuzlanska Amica, Bosnia Erzegovina, Premio Langer 2005
Krzyzstof Czyzewski, Borderland Foundation, Sejny /Polonia, Premio Langer 2004
Francesco Palermo, Senatore, Presidente della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d'Europa.
Bodil Valero: Europarlamentare, Gruppo Verde | Alleanza libera europea
Con contributi alla discussione di:
Udo Enwereuzor, Federico Faloppa, Fabio Levi, Bettina Foa, Maria Bacchi, Marianella Sclavi, Gianni Tamino, Mao Valpiana, Karin Abram, Anna Maria Gentili, Fabrizio Ravelli.
1. SESSIONE - 1 luglio 2016
Ore 17.00 Concerto “In Europa”, Paolo Bergamaschi - voce e chitarra, Simone Guiducci - chitarre, Fausto Beccalossi - fisarmonica, Max Saviola - basso e percussioni, Marcello Bergamaschi - violino e strumenti etnici
Ore 18.00 - 20.30 Sguardi diversi sullo spazio Euromediterraneo
2. SESSIONE - 2 luglio 2016
Ore 18.00 - 20.30 L'Europa desiderabile - Tavola rotonda
Rinfresco
Il 3 luglio è in programma l'annuale assemblea della Fondazione (comunicazione a parte)
BREVE DESCRIZIONE DEI PREMI LANGER CHE PARTECIPERANNO A QUESTA EDIZIONE
Per adesioni e informazioni:
info@alexanderlanger.net - Tel: 0471 977691
www.alexanderlanger.org
Report Euromediterranea 2016 - Video
Per chi non fosse riuscito a partecipare a EUROMEDITERRANEA o per chi volesse riascoltarne delle parti ecco un RACCONTO MULTIMEDIALE delle giornate con tutti i video degli interventi e i link agli approfondimenti.
http://euromediterranea.blogspot.it/
Buona visione!
I Premi Langer a Euromediterranea 2016
IT/DE
I destinatari e le destinatarie del Premio Internazionale Alexander Langer
che parteciperanno a Euromediterranea, 1 - 2 luglio 2016
Breve descrizione e estratto dalle motivazioni
Con il Premio Internazionale Alexander Langer la Fondazione intende onorare e tenere vivo il ricordo di Alexander Langer, presentando all'opinione pubblica il lavoro di persone anche sconosciute che, con scelte coraggiose, indipendenza di pensiero, forte radicamento sociale, siano capaci di illuminare situazioni emblematiche e strade innovative per il perseguimento degli obiettivi indicati nell'art.2 dello Statuto.
Per maggiori informazioni sul Premio Internazionale Alexander Langer e per i testi completi delle motivazioni http://www.alexanderlanger.org/it/2
Pogranicze, Polonia, Premio Langer 2004
Nata in una terra di confine è punto di riferimento per associazioni e istituzioni che promuovono il dialogo interreligioso e lavorano per contrastare ricorrenti tentazioni nazionaliste, razziste e antisemite.
Terre di confine
“Le zone di confine non sopportano conformismo passivo, ma solo consenso. L’atto di riconciliazione, nonostante comporti sempre delle notevoli difficoltà, non dovrà mai approdare a un oscuramento della verità, né tanto meno all’oblio. Condivisione non significa omogeneità; andare incontro non significa omologarsi. Ciò che è fondamentale in queste terre non è tanto il conflitto quanto piuttosto il punto d’incontro”
Irfanka Pasagic, Tuzlanska Amica, Bosnia-Erzegovina, Premio Langer 2005
Psichiatra e presidente di Tuzlanska Amica, un'associazione che coordina una rete di adozione a distanza, offre sostegno alle famiglie in difficoltà e aiuto psicologico alle donne vittime di violenza. Dal 2005 collabora con la Fondazione Langer al progetto Adopt Srebrenica.
I bambini ricordano
“Una generazione è andata perduta. I morti ancora buttati qua e là in centinaia di fosse comuni, i sopravvissuti impietriti nel passato. Crescono nuovi bambini. Molti di loro studiano nelle scuole con le mura ancora insanguinate. Guardano i carnefici. Liberi. E potenti. E ascoltano le storie dei loro dispersi. E devono guardare al futuro. Le vittime chiedono verità e giustizia. Loro il passato non lo possono dimenticare. Potranno andare avanti soltanto se avranno la sicurezza che la loro sofferenza sarà riconosciuta.”
Villaggio Ayuub, Somalia, Premio Langer 2008
Il villaggio Ayuub si fonda su un’amministrazione democratica che cerca di superare le divisioni tribali, di casta e di sesso. Con l'aiuto di Elio Sommavilla, sacerdote trentino, nasce l'associazione Water for life che promuove adozioni a distanza e gemellaggi fra scuole somale e trentine.
La forza delle donne
“Maana c’insegna che ricostruire non significa necessariamente riprodurre il passato. Ha agito secondo la tradizione di solidarietà comunitaria delle famiglie eminenti ma rinnovandola a fondo. Da sei anni il villaggio di Ayuub ha un’amministrazione democratica che cerca di superare le divisioni tribali, di casta e di sesso. “Le donne – ripeteva spesso - sono la grande risorsa della Somalia. Se in questo paese martoriato la vita continua dopo anni di guerra, lo si deve soltanto a loro".
L'Associazione tunisina delle donne democratiche (ATFD), Tunisia, Premio Langer 2012
La prima associazione femminista indipendente in Tunisia, concentrata sui temi fondamentali per la democrazia e sulla parità tra donne e uomini, offrendo assistenza legale in casi di violenza e abuso.
Primavera euromediterranea
“La lunga e coraggiosa lotta per i diritti e la democrazia di uno fra i soggetti più significativi che agiscono nel contesto tunisino, per sottolineare così la centralità della lotta per i diritti delle donne, condizione essenziale per il successo di qualsiasi transizione democratica. Le grandi opportunità e rinnovate speranze aperte dalla primavera araba, nella prospettiva che proprio Alexander Langer auspicava di nuove forme di partenariato fra paesi e soggetti diversi, intese a creare condizioni di pace e convivenza e a favorire così uno sviluppo più equilibrato e rispettoso dell’ambiente”.
Borderline Sicilia, Italia, Premio Langer 2014
Con la sua attività di monitoraggio e il blog siciliamigranti, BS è divenuta un riferimento fondamentale per chi desideri informazioni di prima mano sui fenomeni di discriminazione e razzismo che colpiscono i migranti in Sicilia.
Per una fratellanza euromediterranea
“Oggi il richiamo al dovere di memoria è spesso rituale. Ma la "memoria attiva" di cui parla BS punta a promuovere conoscenza, confronto, cambiamento, estensione di buone pratiche a chi ne è escluso. Con le loro iniziative si sono sottratti dei giovani al destino di "profugo ignoto" così frequente negli esodi di massa, cercando di oltrepassare il compianto effimero e impersonale delle celebrazioni ufficiali. Non ultimo, si è gettato un ponte fra chi soffre e chi può imparare a condividere il dolore”.
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Die teilnehmenden Preisträger und Preisträgerinnen des
Internationalen Alexander Langer Preises
Euromediterranea 1 - 2 Juli 2016
Durch die Vergabe des Internationalen Alexander Langer Preises beabsichtigt die Stiftung die Erinnerung an Alexander Langer zu würdigen und wachzuhalten, indem sie der öffentlichen Meinung das Wirken von bekannten oder auch unbekannten Personen vorstellt, die durch mutige Entscheidungen, unabhängiges Denken und starke soziale Einbindung imstande sind, emblematische Situationen und neue Wege anzuzeigen, die zur Erreichung der in Art. 2 des Statuts angegebenen Ziele beitragen.
Preisträger und Preisträgerinnen: Kurzporträt und Auszug aus Begründung bei Preisvergabe
Details aller Preisträger_innen http://www.alexanderlanger.org/de/83
Pogranicze, Polen, Alexander Langer Preis 2004
In einem Grenzgebiet angesiedelt, ist diese Stiftung ein Ansprechpartner für Vereine und Institutionen, die den interreligiösen Dialog fördern und durch ihre Arbeit nationalistischen, rassistischen und antisemitischen Tendenzen entgegenwirken.
Grenz-Länder
“Grenzgebiete erlauben keinen passiven Konformismus, nur Konsens. Der Akt einer Versöhnung, mit all seinen Schwierigkeiten, darf niemals das Verdunkeln der Wahrheit, oder gar Vergessenheit mit sich bringen. Gemeinsamkeit ist nicht gleichbedeutend mit Homogenität; auf-einander-zugehen bedeutet nicht sich anpassen. Das was diese Grenzländer ausmacht ist weniger der Konflikt, sondern vielmehr der Punkt der Begegnung.”
Irfanka Pasagic, Tuzlanska Amica, Bosnien-Herzegowina, Alexander Langer Preis 2005
Psychiater und Präsidentin von Tuzlanska Amica, ein Verein welcher ein Netzwerk von Patenschaften und Adoption auf Distanz koordiniert, Familien in schwierigen Situationen unterstützt und Frauen, welche Opfer von Gewalt wurden, psychologisch betreut. Seit 2005 Zusammenarbeit mit der Stiftung im Projekt “Adopt Srebrenica”.
Die Kinder erinnern
„Eine Generation ging verloren. Die Toten liegen noch links und rechts verstreut in Hunderten von Massengräbern, die Überlebenden verweilen versteinert in der Vergangenheit. Es wachsen neue Kinder heran. Viele von ihnen besuchen Schulen, deren Mauern noch blutbefleckt sind. Sie blicken auf die Täter. In Freiheit. Und mächtig. Und hören die Geschichten ihrer Vermissten. Und müssen in die Zukunft schauen. Die Opfer verlangen Wahrheit und Gerechtigkeit. Sie können die Vergangenheit nicht vergessen. Sie können nur weiter, wenn sie die Sicherheit haben, dass ihr Leiden anerkannt wird.”
Das Dorf Ayuub, Somalia, Alexander Langer Preis 2008
Das Dorf Ayub basiert auf einer demokratischen Verwaltung, und versucht die in der somalischen Gesellschaft tief verankerten Klüfte zwischen Stämmen, Kasten und Geschlechtern zu überbrücken. Mit der Hilfe des Trentiner Priester Elio Sommavilla, entstand zudem der Verein “Water for Life”, der Adoption auf Distanz und Partnerschaften zwischen Schulen in Somalia und dem Trentino voranbringt.
Die Kraft der Frauen
„Der Einsatz von Maana [u.a. Gründerin des Dorfes] zeigt, dass ein Wiederaufbau nicht unbedingt bedeutet, die Aktivitäten der Vergangenheit wieder aufzunehmen und fortzuführen. Sie pflegt weiterhin die Tradition der familiengebundenen Solidarität, erneuert sie aber auch grundsätzlich. Seit sechs Jahren hat das Dorf Ayuub eine demokratische Verwaltung. Damit versucht man, die in der somalischen Gesellschaft tief verankerten Klüfte zwischen Stämmen, Kasten und Geschlechtern zu überbrücken. „Die Frauen sind eine große Ressource, ein Reichtum für Somalia“, sagte Maana immer wieder. „Wenn in diesem schwer gebeutelten Land nach vielen Jahren des Krieges das Leben trotzdem weitergeht, so ist es ihnen zu verdanken.“
Association tunisiennes des femmes democrates (ATFD), Tunesien, Alexander Langer Preis 2012
Erste unabhängige Frauenbewegung in Tunesien, der sich für Demokratie und Gleichberechtigung der Frau einsetzt, sowie rechtliche Beratung bei Gewalt und Missbrauch leistet.
Euromediterraner Frühling
„Der Preis will den langen und mutigen Weg im Kampf um die Frauen- und Menschenrechte von ATFD anerkennen. Diese Organisation ist eine der wichtigsten in diesem Bereich in Tunesien. Weiters soll damit unterstrichen werden, wie wichtig der Kampf der Frauenrechte für einen Übergang zur Demokratie ist. Der neue arabische Frühling scheint, trotz verschiedener Widersprüche und Konflikte, große Hoffnungen und Möglichkeiten zu bieten, neue Formen des Zusammenlebens von Völkern , wie sie auch Langer erträumte, zu finden, in denen man friedlich zusammenlebt und die Umwelt respektiert.“
Borderline Sicilia, Italien, Alexander Langer Preis 2014
Durch seine Monitoring Arbeit und den Blog siciliamigranti ist der Verein ein zentraler Ansprechpartner für Informationen erster Hand hinsichtlich jeglicher Formen von Diskriminierung und Rassismus, welchen Migranten in Sizilien ausgesetzt sind.
Für ein euromediterranes Zusammenleben
„Die Aufforderung nicht zu vergessen, sondern zu erinnern hört man oft. Doch im Konzept der „aktiven Erinnerung“ welche das Handeln von BS inspiriert, geht es um etwas anderes: diese Art der Erinnerungs-Pflicht hat zum Ziel, Wissen, Austausch und Wandel zu fördern und auch jenen Menschen Zugang zu Rechten und Diensten und guten Aufnahme-Praktiken zu ermöglichen, die bisher davon ausgeschlossen wurden. Die Initiative in Syrakus bewahrte die verstorbenen Jugendlichen vor dem weitverbreiteten Schicksal ein „unbekannter Flüchtling“ zu werden und geht über das oberflächliche und unpersönliche Beileid der offiziellen Zeremonien hinaus. Nicht zuletzt, wurde dadurch eine Brücke geschaffen, zwischen jenen die leiden und jenen die lernen können den Schmerz zu teilen.“
Euromediterranea 2016, dialoghi aperti - Corriere dell'Alto Adige - 29.06.2016
Das Talent, in Konfliktsituationen zu agieren. EM, die andere, Franzmagazine, 01.07.16
di Kunigunde Weissenegger
Die einen raus, die anderen rein, Tragödien zu Wasser und Land, die nicht enden – sehr salopp geschrieben. In Bozen findet seit 1997 eine Tagung statt, die mutig und unabhängig den Blick auf diese Entwicklungen und Herausforderungen lenkt und agiert (!) und an ebensolche Menschen den Internationalen Alexander-Langer-Preis verleiht. Hinter der Tagung und dem Preis steht eine Stiftung und dahinter die Arbeit eines Teams, allen voran Giulia Levi, Monika Weissensteiner und Edi Rabini. Trotz und gerade wegen der anstehenden Euromediterranea am 1. und 2. Juli 2016 zum Thema “Sguardi diversi sullo spazio euromediterraneo – Für ein wünschenswertes Europa“ haben sie sich Zeit genommen, auf ein paar Fragen zu antworten. Lest und stellt euch.
Zunächst: Wer seid ihr? Wer arbeitet in eurem Team, in der Stiftung?
Die Alexander Langer Stiftung Onlus wurde 1999 dank der Mitarbeit und der Unterstützung zahlreicher Freunde, Vereinigungen und Institutionen gegründet. Die Stiftung hat zum Ziel, Gruppen und Einzelpersonen zu unterstützen, die mit ihrer Arbeit dazu beitragen, das Erbe und die Ideen Alexander Langers wach zu halten und seinen Einsatz im zivilen, kulturellen und sozialen Bereich fortzuführen (Art. 2 des Statutes). Das heißt, die Stiftung fördert Menschen, die große Ideen verfechten und gleichzeitig nie die Politik der kleinen Schritte vergessen, es geht also um die Förderung von Werten, Ideen, positiven Beispielen. Der Stiftung selbst wurde 2005 der Preis der Stadt Rom für den Frieden und die humanitäre Aktion verliehen und sie ist auch im gesamtstaatlichen Verzeichnis UNAR der Verbände und Stellen eingetragen, die berechtigt sind, Diskriminierungsbeschwerden vor Gericht zu vertreten. Für einige Jahre hat die Stiftung auch den Master in Friedensarbeit und Konflikt-Mediation in Bozen-Bologna mitgetragen. In der Stiftung gibt es einen Verwaltungsrat, ein wissenschaftliches Komitee, drei Mitarbeiter, sowie zirka 230 „Freund_innen und Unterstützer_innen“ sowie in der Stiftung ehrenamtlich engagierte Menschen.
Inwiefern ist es heute notwendig, die Ideen des vor beinahe 20 Jahren verstorbenen Alexander Langer eines offenen und solidarischen Europa wach zu halten? Sind sie mittlerweile nicht erfüllt? …mit dem Preis, der Stiftung, der Tagung sollten Langers Ideen in einem geeinten (?) Europa doch längst salonfähig sein? … sollte er mit diesen Visionen nicht auch einmal Ruhe finden dürfen?
Wir sprechen eigentlich nie über Alexander Langer im Rahmen der Euromediterranea. Es geht hier nicht darum, im wortwörtlichen Sinn das “Erbe Langers” wachzuhalten, die Preisträger haben selbst mit Alexander Langer nichts zu tun. Aber sie hätten wohl Weg-Gefährten Langers sein können. In diesen 20 Jahren konnten wir durch die Preisträger_innen Menschen kennen lernen, welche für Frieden, Freiheit, Gerechtigkeit, die Einhaltung der Menschenrechte und den Schutz der Umwelt einstehen, mitunter unter sehr gefährlichen Bedingungen und dabei ihr eigenes Leben riskierend. Wir als Stiftung sind mit den Erfahrungen und Geschichten der einzelnen Preisträger_innen gewachsen. Se zeigen, dass es nicht “eine” gleiche Antwort oder Lösung gibt, sondern viele. Und Engagement von “unten”, durch Bürger_innen, Einzelpersonen, Vereine, gibt es sehr viel… Da ist sehr viel Energie zu spüren. Wir werden dies auch im Rahmen der heurigen Euromediterraena zum Thema “Europa” und dessen aktuellen Herausforderungen vertiefen und laden alle Interessierte ein vorbeizuschauen, ins Kolpinghaus nach 18 Uhr, am 1. und 2. Juli.
Jedes Jahr seit veranstaltet ihr die Euromediterranea, heuer zum 20. Mal, zu einem bestimmten Thema. Was erwartet ihr euch mit der Tagung zu bewirken?
Die Euromediterranea findet seit 1997 statt, heuer wäre der Alexander Langer Preis, der in dessen Rahmen überreicht wird, zum 20. Male vergeben worden. Wir haben indes entschieden, diesen Anlass zu nutzen, um vergangene Preisträger_innen einzuladen um gemeinsam mit anderen Geladenen und den Teilnehmer_innen über den euromediterranen Raum und über Europa zu reflektieren. Mit der Euromediterranea möchten wir einen allen zugänglichen Raum zum Dialog und Austausch schaffen. Es ist ein Moment, der zum einen den Preisträger_innen Visibilität und Anerkennung gibt und sie in ihrer Arbeit bestärkt; gleichzeitig erlaubt er aber auch, konkrete Beispiele engagierter Menschen hier nach Bozen einzuladen und einen Austausch mit lokalen Gruppen, Vereinen, Institutionen zu ermöglichen. Die Euromediterranea ist auch ein Raum, in dem Erfahrungen von mutigen Minderheiten ausgetauscht werden können und woraus neue Vorschläge und Aktionen entstehen können.
Vergangene Ausgaben der Euromediterranea hatten verschiedene Entwicklungen: Seit der Preis 2005 an Irfanka Pasagic aus Bosien-Herzegowina ging, ist das Partnerschaftsprojekt “Adopt Srebrenica” sowie ein Unterstützungsnetzwerk für Srebrenica in Italien entstanden, dem viele Gemeinden angehören. Die Euromediterranea 2014 und Preisvergabe an Boderline Sicilia verhalf der Schaffung eines Netzwerkes zwischen Akteuren, die im Menschenrechts- und Asylbereich tätig sind, und die Stiftung selbst hat sich auf lokaler Ebene am Brenner und zu Themen der Flüchtlingsaufnahme und Inklusion aktiviert.
Für uns sind die Preisträger und Preisträgerinnen wertvolle „Signalgeber“ und „Alarmglocken“ geworden, um den Blick auf das zu lenken, was besonderer Aufmerksamkeit bedarf. Es ist eine Gruppe von Menschen, die ein Bewusstsein für die tiefgreifenden Zusammenhänge besitzen, zwischen dem was “Zuhause“ und “in der Ferne“ geschieht. Im Programm der Euromediteranea heuer, unter anderem am 1. Juli ein runder Tisch zum Thema “Der Euromediterrane Raum aus verschiedenen Blickwinkeln“, wo unter anderem vergangene Preisträger_innen über die derzeitige Situation in Polen, Bosnien-Herzegovina, Somalien, Tunesien und Sizilien berichten werden. Am 2. Juli hingegen zum Thema “Für ein wünschenswertes Europa”.
Welche Kriterien zählen bei der Auswahl der Alexander-Langer-PreisträgerInnen? Wie und wo spiegeln sich im einzelnen “das Erbe und die Ideen Alexander Langers” wider?
Sie alle sind Persönlichkeiten und Vereinigungen, welche sich an vorderster Front für Frieden, Solidarität, Freiheit, für den Schutz der Menschenrechte und der Umwelt einsetzen. Personen, die das Talent haben zu wissen, wie in Konfliktsituationen zu agieren, im Sinne der Gewaltfreiheit und als Brückenbauer_innen. Sie zeichnen sich durch mutige Entscheidungen, unabhängiges Denken und starke soziale Einbindung aus, wodurch sie imstande sind, emblematische Situationen und neue Wege anzuzeigen. Das ist der rote Faden, der die Preisträger, die aber eine sehr “heterogene” Gruppe sind, wie man auch heuer bei der Euromediterranea sehen kann:
Krzyzstof Czyzewski, der Borderland Foundation (Pogranicze = Grenzland) aus Polen (Alexander Langer Preis 2004), Ansprechpartner für Vereine und Institutionen, die den interreligiösen Dialog und antirassistisches Denken und Praxis fördern;
Irfanka Pasagic, Psychiaterin und Präsidentin von Tuzlanska Amica aus Bosnien-Herzegowina, (Preisträgerin 2005);
der Trentiner Pfarrer Elio Sommavilla für das Dorfes Ayuub in Somalien (Preisträger 2008), ein Dorf das auf einer demokratischen Verwaltung basiert und versucht, die in der somalischen Gesellschaft tief verankerten Klüfte zwischen Stämmen, Kasten und Geschlechtern zu überbrücken;
Bochra Bel Haj Hmida der Association tunisiennes des femmes democrates (ATFD) – Alexander Langer Preis 2012 und ins Tunesische Parlament gewählt – ATFD ist die erste unabhängige Frauenbewegung in Tunesien, die sich für Demokratie und Gleichberechtigung der Frau einsetzt, sowie rechtliche Beratung bei Gewalt und Missbrauch leistet;
Alejandro Calzada Cárdenas für Borderline Sicilia (Alexander Langer Preis 2014), durch die Monitoring Arbeit und den Blog siciliamigranti ist der Verein ein zentraler Ansprechpartner für Informationen erster Hand hinsichtlich jeglicher Formen von Diskriminierung und Rassismus, welchen Migranten in Sizilien ausgesetzt sind.
Was sind konkrete Vorhaben und Aktivitäten in den nächsten Monaten und 1–2 Jahren?
Wir erarbeiten stets einen Jahresplan; heuer finden sich darin die Euromediterranea, das Alexander-Langer-Archiv, Adopt Srebrenica und der Bereich “per una cultura dell’accoglienza”. Genaueres, auch der mehrjährige Aktionsplan, wird in der in Kürze bevorstehenden Vollversammlung gemeinsam diskutiert und definiert werden.
Auf den Fotos: die geladen PreisträgerInnen zur Euromediterranea 2016: (1) Alejandro Calzada Cárdenas für Borderline Sicilia; (2) Bochra Bel Haj Hmida der Association tunisiennes des femmes democrates (ATFD); (3) Ayuub in Somalien; (4) Krzyzstof Czyzewski, der Borderland Foundation; (5) Irfanka Pasagic, Psychiaterin und Präsidentin von Tuzlanska Amica. (c) Fondazione Alexander Langer Stiftung
La nave dei volontari che salva i disperati dei gommoni
Il capitano Klaus Vogel e Valeria Calandra di Sos Méditerranée aprono il dibattito al Festival di Euromediterranea al Trevi
In meno di un anno e mezzo di attività la nave Aquarius, una guardapesca di 77 metri con capacità fino a 500 persone, ha svolto oltre un centinaio di operazioni di soccorso in mare di fronte alle coste libiche e ha salvato circa 19.000 persone recuperandole dai gommoni. Una singola nave, di una singola associazione di volontari: SOS Méditerranée. Si tratta di un’organizzazione umanitaria internazionale italo-franco-tedesca nata con l’obiettivo di salvare esseri umani in pericolo di vita nel Mar Mediterraneo, fornire assistenza medico-sanitaria (in collaborazione con Médecins Sans Frontières) e divulgare le testimonianze dei migranti raccolti dalla stessa Aquarius.
Circa un mese fa, nei giorni del G7 di Taormina, incrociando tra la Libia e Lampedusa, la nave ha ricevuto la segnalazione da una pattuglia aerea della presenza di più imbarcazioni in difficoltà. In coordinamento con il Centro nazionale di soccorso (MRCC), assieme ad altre due navi di associazioni non-governative (Ong), l'Aquarius ha raggiunto i gommoni, in acque internazionali a circa 14 miglia dalla costa libica. Durante le operazioni, una barca della Guardia costiera libica armata con mitragliatrici si è avvicinata a grande velocità, sollevando ondate e mettendo a rischio il salvataggio. Poco dopo si è udita sulla nave una serie di colpi d’arma da fuoco proveniente da un gommone in lontananza. Secondo le testimonianze poi raccolte, due uomini della Guardia costiera saliti a bordo del gommone avevano sparato colpi in aria per intimidire i migranti. “Quando i libici hanno puntato le loro armi chiedendoci di dare loro tutto il nostro denaro e i nostri cellulari e dicendoci di saltare in acqua, abbiamo fatto quello che dicevano. Non ho avuto paura, preferivo morire in mare, piuttosto che essere portato indietro e morire in Libia” ha raccontato un sopravvissuto gambiano di circa 20 anni ai volontari di SOS Méditerranée. Altri si sono tuffati spontaneamente nel tentativo di raggiungere a nuoto la nave. Sono 67 le persone alla fine recuperate dal mare, sane e salve grazie anche ai giubbotti di salvataggio distribuiti prima dell’arrivo della pattuglia armata.
Nonostante queste condizioni estremamente difficili un numero record di 1.004 persone, tra cui molte donne e bambini molti dei quali in stato di shock, sono stati tratti in salvo e presi in carico dai team assistenziali a bordo della Aquarius.
“In assenza delle unità navali di Frontex nella zona di soccorso dove avvengono la maggior parte dei naufragi, gli operatori umanitari sono stati costretti ancora una volta ad agire ai limiti delle loro capacità per salvare centinaia di vite. Cosa sarebbe successo se le Ong non fossero state presenti?” ha dichiarato Sophie Beau, presidente di Sos Méditerranée in Francia, ricordando che “la gestione totalmente inadeguata di questa crisi è già costata la vita a decine di migliaia di persone. L’obbligo di salvataggio non può essere lasciato esclusivamente alle Ong e la delega di tale compito alla guardia costiera libica, lungi dall’essere una soluzione di fronte alla mancanza di strutture statali degne di questo nome in Libia, mette in pericolo la vita dei naufraghi già in fuga da un vero e proprio inferno sul suolo libico. Spetta ai responsabili politici e alle istituzioni internazionali trovare una soluzione adeguata per proteggere queste persone in fuga.”
Non tutti i recuperi di Aquarius sono così drammatici, capita che si festeggino a bordo lieti eventi come la nascita di bambini, racconta Valeria Calandra, presidente di SOS Méditerranée in Italia. “É un momento entusiasmante. Questi bambini sono nati una situazione così difficile, la mamma con una pancia enorme che viene raccolta tra le onde, ti domandi: com’è possibile che abbia affrontato il mare in queste condizioni? E non è significativo che appena salgano a bordo tante di queste donne a fine gravidanza, partoriscono?”.
Questo lavoro benemerito, che cerca di rimediare alle insufficienze delle organizzazioni ufficiali, nazionali ed europee, si deve all’iniziativa di un capitano della Marina mercantile tedesca, Klaus Vogel, che ha iniziato nel 2015 il suo progetto per una associazione europea dedicata al salvataggio dei migranti via mare. Con la chiusura dell’operazione del governo italiano “Mare Nostrum”, non rinnovata per l’indisponibilità dei fondi comunitari, Klaus Vogel, conoscendo bene la situazione grazie alla sua competenza, ha deciso di impegnarsi lui stesso per salvare i disperati dei barconi ed è divenuto il primo coordinatore di ricerca e salvataggio . Si è messo in aspettativa e con il sostegno della sua famiglia ha fondato SOS Méditerranée e cercato collaborazioni in Germania, Francia, e Italia, per raccogliere fondi destinati all’acquisto di una nave adatta. La sua scommessa era quella di riuscire a sostenersi autonomamente, rifiutando finanziamenti pubblici o privati, contando invece sul sostegno della “popolazione europea”, a cui espressamente Vogel si è rivolto. “Abbiamo trovato molti sostenitori, migliaia, che hanno contribuito come potevano, con piccole o grandi somme di denaro. La prima donazione è arrivata da una sedicenne di un paesino tedesco che ha inviato 100 euro, la sua paghetta di due mesi, con la motivazione che amava quest'idea, sentiva che era la cosa giusta da fare. E così moltissime altre che ci hanno consentito di armare quest'imbarcazione.”
Così il 26 febbraio 2016 l’Aquarius è salpata da Lampedusa per la sua prima missione.
Tra i testimonial di SOS Méditerranée, lo scrittore Daniel Pennac, denuncia la propaganda politica, in Francia come in Europa, quale causa della "paura isterica" che provocano le migrazioni.
"Il mio sogno e di cessare le operazioni domani!” ha dichiarato Vogel in una recente intervista, “perché questo significherebbe che i leader dell'Unione europea hanno deciso di cambiare le loro politiche sull'immigrazione. Ma se vogliamo essere realisti dobbiamo ammetter che questa non è una possibilità, sfortunatamente non è la realtà. I popoli europei sono molto spaventati, quasi ipnotizzati da un certo modo di interpretare la situazione. Non ci resta che accettare la situazione quale si presenta, capire lo spazio di manovra, continuare le operazioni di salvataggio e sperare che a poco a poco i politici cambino le loro decisioni. Capiscano meglio le sofferenze delle persone anche fuori dai loro confini nazionali e rivedano le loro politiche in un modo più umano e più aperto, per arrivare così almeno a un bilanciamento tra l’approccio statale e quello umano.”
Il capitano Vogel, dopo aver formato i due capitani che si alternano oggi alla guida della nave, è impegnato a girare l'Europa per sostenere l'attività della associazione e per raccogliere i fondi necessari a mantenere i costi elevatissimi. Il costo delle operazioni di salvataggio, compreso il primo soccorso, le attrezzature e il carburante, è di 11.000 euro ogni 24 ore.
Klaus Vogel e Valeria Calandra di SOS Méditerranée saranno a Bolzano il 30 giugno, alle 18, al centro Trevi, per ad aprire il dibattito pubblico di Euromediterranea 2017, per illustrare il loro lavoro e rispondere alle critiche sollevate negli ultimi mesi alle Ong impegnate nel soccorso ai migranti.
Sandro Ottoni 27.6.17
Fondazione AlexanderLanger Stiftung
La testimonianza di Franco Balzi sul ruolo di Sos Mediterranée
Ho conosciuto di persona Klaus - capitano della Aquarius e presidente di Sos Méditerranée - qualche settimana fa ad un incontro pubblico a Bolzano sul l'accoglienza.
Entrambi a raccontare i nostri piccoli tentativi di fare qualcosa di utile rispetto a questa situazione così drammatica. E mi sono bastati pochi minuti per percepire una forte sintonia emotiva e per credere al valore e all'onestà del suo impegno.
Bevendo un caffé Insieme mi ha raccontato di quanto fu segnato, giovanissimo, dall'esperienza fatta nei mari orientali, quando fu obbligato dal suo comandante a cambiare rotta, abbandonando a sicura morte centinaia di profughi vietnamiti in fuga dal loro paese.
Aveva promesso a se stesso che non sarebbe più successo. Le "rotte della vita" come le chiama lui (o i fili invisibili come li chiamo io) gli hanno fatto incrociare altre esistenze disperate in fuga, altri barconi.... E ha mantenuto la promessa che aveva fatto con la sua coscienza. Ha scelto da che parte stare. E ci ha messo tutto se stesso. Guardate questo filmato, e provate a ripensare a tutti gli attacchi politici e mediatici che sono stati fatti alle ONG che salvano le persone in mare, e tirate qualche conclusione.
A Bolzano è stato presentato un film ancora più efficace nel raccontare l'esperienza di SOS Méditerranée... 40 minuti di immagini durissime, guardate dal sottoscritto in apnea e con lo stomaco chiuso per quella cruda restituzione di cosa davvero accade in mare.
Spero di riuscire a portare Klaus e Valeria dalle nostre parti, al più presto, per dare visibilità a quello che fanno.
Meritano tutto il nostro rispetto. E anche il nostro aiuto, per chi ne ha la possibilità.
Torna Euromediterranea e affronta la crisi dei migranti - Alto Adige - 29.06.2016