Al di là della guerra
L’Europa muore o rinasce a Sarajevo (Alexander Langer)
La Fondazione Alexander Langer Stiftung ha incontrato da alcuni anni la Bosnia Erzegovina e il suo luogo più dolente, Srebrenica. Attraverso una persona che i traumi li cura, la premio Langer 2005 Irfanka Pasagic, e l’Associazione Tuzlanska Amica da lei fondata.
Ma nell’incontro coi volontari bosnaci è emersa anche la bellezza di questo paese, la sua storia antica e l’intreccio profondo di culture e tradizioni. Il mescolarsi di passato asburgico e Oriente, Mediterraneo e Danubio. Una ricchezza spesso sconosciuta, eppure tanto utile per la nostra Europa.
Per questo motivo è nata l'idea di questo percorso culturale di informazione e sensibilizzazione, destinato ai cittadini dell'Alto Adige-Südtirol. Ma che a richiesta può essere replicato in altri luoghi. Tre le piste su cui si muove.
CULTURA
Teatro, danza, musica, narrativa. Forme per comunicare emozioni, oltre che idee. Due eventi artistici di rilievo apriranno e chiuderanno il percorso ospitati dal Teatro Cristallo. In mezzo un ciclo di incontri con autori letterari bosniaci, o che alla Bosnia hanno dedicato il loro lavoro. Appuntamenti a Bolzano, Merano e Bressanone.
SCAMBIO
L’informazione nasce dallo scambio. Testimoni della realtà bosniaca saranno dei giovani video-documentaristi di Srebrenica, ospiti in primavera di incontri e proiezioni a Bolzano e Brunico. In più, ogni mese, una trasmissione dedicata di Radio Tandem - circuito Radio Popolare per dare voce alle molte persone coinvolte nella cooperazione tra la Bosnia Erzegovina e l’Alto Adige-Südtirol.
FORMAZIONE
Un seminario di approfondimento all’Accademia Europea di Bolzano aprirà l’intero percorso. E in primavera un laboratorio con due scuole superiori di Bolzano coinvolgerà gli studenti sul rapporto tra media bosniaci, politica e nazionalismo. Per scoprire, forse, che la Bosnia non è così lontana da noi…
Il percorso è realizzato con il contributo dell’Ufficio Affari di Gabinetto della Provincia Autonoma di Bolzano, e la collaborazione di:
Eurac – Istituto per lo Studio del Federalismo e del Regionalismo