Umberto Cini: Notizie allarmanti dall'Isola di Lesbo
Efi Latsoudi - 5.6.2018
Turno di notte tranquillo al Pipka con quasi 400 persone nel campo.
Sono passati 8 giorni da quando sono arrivati da noi in emergenza dal parco di Mitilene e ancora non abbiamo idea di che ne sarà dei 300 curdi che sono ancora qui in cerca di rifugio lontano da Moria.
Le autorità li chiamano per farli tornare a Moria. Proclamano che Moria è un luogo sicuro......
Il sindaco come sempre attacca il Pipka e qualsiasi altro possibile rifugio per loro ed è d’accordo con le autorità, come anche con gli albergatori, con i cittadini arrabbiati, con il governatore locale, sul fatto che tutti i rifugiati dovrebbero essere concentrati a Moria così la gente del posto non reagisce contro di loro, e nel paradiso dei diritti umani e della solidarietà che è Lesbo arrivano i turisti!!!!!! L’importante non è come questa gente persone vive o muore..... L’importante è che sia invisibile e non ci dia fastidio!!!!
Tutto questo è là fuori e mi viene addosso nell’isola dove mi trasferii 18 anni fa....
E poi entro nel Pipka e la mia anima trova un motivo per andare oltre tutta questa frustrazione... ammiro le persone che sono qui e donano il loro amore e la loro passione per creare un luogo umano, un’alternativa a tutte le cose atroci che imperversano.
Volontari fantastici (sì, ci sono persone che fanno i volontari), membri del personale, abitanti del posto, tutti insieme fanno accadere questo. Sì, è difficile, ma ce la possiamo fare. I profughi possono essere accolti in condizioni umane perché tutti noi lo vogliamo e lavoriamo sodo per questo!!!! E mi dispiace dirlo a tutti i miei amici che cercano di convincermi che dobbiamo intraprendere un’azione politica, ma quello che facciamo qui è molto politico!!!!!!
Ghiorgos Tyrikos 26.4.2018
Stamani ho letto i giornali greci, e ho capito cosa stà succedendo. Alba Dorata prova da tempo a cavalcare le situazioni a Lesbo, ma non c'era mai riuscita così bene. Ha mobilitato le tifoserie di alcune squadre di calcio di serie A e i liceali di due cittadine dei dintorni che sono venuti in motorino.
Punto di raccolta il luogo sul porto dove ogni sera viene ammainata la bandiera nazionale e si svolge una piccola parata. L'anno scorso era stata fatta girare la voce che dei migranti volevano impedire l'ammainabandiera, e da allora la cerimonia era "protetta" da dei figuri -peraltro ben noti- che cantavano l'inno nazionale e a volte scandivano slogan xenofobi. Stavolta i figuri hanno mobilitato via social media duecento persone, poi hanno marciato su piazza Saffo per "liberarla" dai migranti che la occupavano da una settimana. La polizia si è interposta e non c'è stato scontro diretto, gli estremisti greci hanno bruciato cassonetti e tirato bengala e oggetti vari addosso ai richiedenti asilo e ai loro ricoveri, questi hanno risposto con lanci di sassi e bottiglie finché il direttore del centro di registrazione di Moria non ha convinto il grosso dei suoi "ospiti" a sgomberare.
Per ora sono finiti dentro diversi afgani ma nessuno di Alba Dorata che ne è fiancheggiatore, e questo indigna la stampa locale. Vedremo come si evolve la situazione intorno a Lesbo. Di sicuro la rotta balcanica non si è riaperta. E' dal versante turco che attraverso la ripresa dei flussi si lanciano segnali all'indirizzo dell'Europa. Di Ghiorgos Tyrikos di Angalià trascrivo quel poco che ha postato oggi su FB: "Ho scritto qualcosa su quel che è successo a Lesbo, ma non riuscendo a gestirlo l'ho cancellato. Noi saremo là per anteporre alle sassate l'amore, all'insensatezza la comprensione, all'ira il pensiero. Giorni difficili..."