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Premio Alexander Langer 2017 ex aequo: Ong Angalià (Lesbo) e ASGI (Italia)

15.6.2017, Comitato scientifico Fondazione

L’Ong Angalià (in greco "abbraccio”) è stata fondata nel 2008 nel paese di Kallonì, situato nella parte centrale dell’isola di Lesvos. Tra i fondatori un prete del posto, Papa Stratìs, e tre altri volontari. Concentratasi inizialmente nell’assistenza agli abitanti delle realtà più colpite della crisi economica, che ancora oggi vede il 15% della popolazione greca al di sotto della soglia di povertà, si è occupata poi anche dei profughi, che, prima alla spicciolata e poi sempre più in massa, sono sbarcati a Lesbo.

Nel 2016 Angalià si è impegnata nel progetto 200+200, con l’obiettivo di sostenere 200 famiglie del posto, vittime di quella “realtà strutturalmente così complessa che è l’indigenza” e 200 famiglie di profughi con problemi particolarmente gravi.

Oltre ad offrire appoggio economico, gli attivisti di Angalià – così recita il Rapporto consuntivo del 2016 - hanno voluto “avvicinare le persone tra loro e lanciare il messaggio della comune solidarietà fra i locali e i profughi facendo capire che nel mondo di oggi la povertà e la persecuzione, le discriminazioni e l’emarginazione nascono spesso da fattori comuni e possono essere affrontate solo attraverso la solidarietà collettiva, senza discriminazioni.” Proprio il duplice intervento a favore dei diseredati del luogo e di quelli provenienti da fuori rappresenta un aspetto particolarmente innovativo dell’approccio di Angalià, tanto più in un contesto di crisi interconnesse riconducibili a diversi fattori: non solo alla guerra in Medio Oriente, ma alle difficoltà dell’economia greca, e quelle del sistema politico turco e a quelle che segnano in profondità le politiche e la scala di valori dell’Europa nel suo insieme.

Angalià si propone come “un gruppo che non rientra in nessuna programmazione ufficiale” e che vuole distinguersi dalle pratiche spesso molto discutibili adottate nei confronti dei profughi. I suoi esponenti ritengono si debba agire “semplicemente” come cittadini che non possono non assumersi la responsabilità di ciò che accade sotto i loro occhi. Lo fanno a titolo assolutamente volontario, per mantenere una totale libertà di critica nei confronti di chiunque. Il progetto 200+200 si è realizzato anche grazie alla vasta rete di volontariato costruita da Angalià con associazioni e cittadini di ogni parte d’Europa; ciò ha consentito di favorire attività di sostegno materiale, di assistenza medica, di scambio artistico e culturale, di progettualità politica. Non è un caso se Lesvos, fra il 2015 e il 2016 ha conosciuto uno sviluppo del volontariato giovanile europeo con pochi precedenti, che costituisce un patrimonio prezioso da non disperdere.

L’associazione di Lesvos non risparmia peraltro severe critiche alle politiche europee. Se infatti quelle politiche sono riuscite a contenere – attraverso gli accordi, giustamente discussi, tra gli Stati membri dell’Unione Europea e la Turchia - il flusso dei profughi siriani, afgani e iracheni, esse hanno purtroppo optato “per la militarizzazione” e “per i disumani respingimenti”. “Il 2016 – sostiene Angalià - è costato un numero di vite che è insostenibile contare, mentre i disagi materiali inflitti ai profughi in pieno inverno altro non fanno che evidenziare il nostro fallimento collettivo nell’elevarci all’altezza del supposto livello di civiltà da noi proclamato.”

Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi)

L'ASGI è nata nel 1990, su iniziativa di avvocati e docenti universitari, con l'obiettivo di orientare l'attività del legislatore italiano ad adottare norme che disciplinino l'ingesso e il soggiorno degli stranieri e degli asilanti, che rispettino i diritti fondamentali della persona e siano conformi ai principi costituzionali. Parimenti ha operato perché la società italiana sviluppasse un approccio positivo verso i cambiamenti profondi indotti dalle migrazioni internazionali.

L’ASGI ha contribuito per oltre vent'anni all’elaborazione dei testi normativi statali e comunitari in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza, promuovendo nel dibattito politico-parlamentare e nell’operato dei pubblici poteri la tutela dei diritti degli stranieri. Ha offerto con costanza un’attività di formazione capillare e di qualità a tutti i livelli: dai volontari agli attivisti e agli operatori sociali, fino agli avvocati, al personale di commissioni, questure, prefetture. Ha dato supporto operativo diretto, con ricorsi, consulenze e consigli, ai migranti e agli operatori sui singoli casi concreti. Ha fornito un’informazione completa, dettagliata, costante e critica sulla normativa italiana ed europea relativa alle migrazioni. Ha praticato un efficace contrasto giuridico a ogni forma di discriminazione contro le minoranze.

Negli ultimi anni particolare attenzione è stata rivolta alla tutela dei migranti forzati (richiedenti asilo, rifugiati, profughi) e all'elaborazione di proposte per combattere, anche a livello europeo, le derive xenofobe e securitarie nel nome della tutela dei diritti fondamentali della persona. In questa direzione, ASGI ha promosso e vinto molti contenziosi a livello interno e presso le Corti UE (Corte EDU e Corte di Giustizia della UE) su questioni cruciali relative ai diritti degli stranieri, in materie quali il diritto d'asilo, la discriminazione, gli allontanamenti forzati, la detenzione arbitraria.

ASGI si fonda sul volontariato e opera in totale indipendenza, interloquendo, collaborando e, quando serve, confliggendo attraverso strumenti legali con qualunque tipo di governo o istituzione, qualora siano in gioco i diritti di chi migra, si stabilisce o transita per il nostro paese.

ASGI, al cui interno è cresciuta la presenza di donne e di cittadini non italiani, è diventata punto di riferimento per associazioni, enti pubblici e privati, oltre che per studenti, praticanti avvocati, assistenti sociali e quanti hanno interesse e necessità di essere aggiornati e di confrontarsi quotidianamente sui temi legati all’immigrazione.

Tutto questo rende ASGI un’eccellenza virtuosa e un esempio anche a livello europeo di quanto i principi e le pratiche della legalità democratica possano costituire un presidio essenziale per una buona convivenza.

 

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I 10.000 € di cui è dotato il Premio sono offerti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano (5.000) e provengono da una quota delle adesioni al 5 x 1000 (5.000)

 

Il Comitato scientifico e di garanzia della Fondazione è composto da:


Fabio Levi (presidente), Bettina Foa (coordinatrice), Anna Bravo, Anna Maria Gentili, Andrea Lollini, Christoph Baker, Francesco Palermo, Gianni Tamino, Grazia Barbiero, Maria Bacchi, Karin Abram, Massimo Luciani, Mao Valpiana, Margit Pieber, Marianella Sclavi, Marijana Grandits, Paolo Bergamaschi, Pinuccia Montanari, Roberto De Bernardis

Fondazione Alexander Langer Stiftung, Onlus

39100 BZ -Via Bottai 5 Bindergasse
tel fax: +39.0471-977691

info@alexanderlanger.net

www.alexanderlanger.org

 

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