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Forum Cambiare le cose: domande ai candidati elezione 4 marzo 2018

1.3.2018, Antenne Migranti

Il FORUM PER CAMBIARE L'ORDINE DELLE COSE DI BOLZANO PONE LE SEGUENTI DOMANDE SULL'IMMIGRAZIONE AI CANDIDATI ALLE ELEZIONI POLITICHE NAZIONALI 2018

Il Forum Per Cambiare l’ordine delle cose è un movimento di opinione costituito a partire dal 3 Dicembre 2017 da decine di associazioni e centinaia di cittadini italiani e non, preoccupati per la deriva di violazioni e tensioni sociali legate alle politiche migratorie europee.

DOMANDE SULLA SITUAZIONE NAZIONALE

1) Sono quindici anni che tutti gli schieramenti si inseguono a chi è più bravo a fare espulsioni e respingimenti per ridurre sbarchi. E la cosa non solo non funziona, perché ciclicamente le rotte si riaprono, ma costa sempre più, produce sempre più violenze e ci costringe a finanziare e rafforzare forze militari e paramilitari tutt’atro che democratiche. Perché non cambiate strategia?

2) Siete tutti ormai d’accordo che le migrazioni sono evento epocale, frutto di grandi squilibri. Dite che bisogna aiutare lo sviluppo dei paesi di origine perché le persone non partano. Decine di studi indicano come fattore fondamentale di sviluppo dei paesi più poveri l’emigrazione, che funziona assai meglio lì dove regolare e sicura, perché i migranti così non sprecano economie pagando trafficanti e viaggiando per mesi e mesi, ma possono utilizzarle per migliorare proprio progetto migratorio e portare a casa più soldi per le proprie famiglie. Il divieto di emigrazione crea invece, come tutti i divieti illiberali, la voglia di emigrare anche solo per “provare”. In questa prospettiva cosa pensate della proposta avanzata da molti studiosi e organizzazioni di aprire vie legali e sicure di migrazione

3) Dite tutti che è necessario accogliere solo i richiedenti asilo e non i migranti economici, ma sapete tutti che i migranti economici sono la maggioranza e sono costretti a fingersi richiedenti asilo. Questo determina lunghissimi ritardi e blocchi burocratici, vite parcheggiate e costi inutili di un’accoglienza spesso senza senso. Perché non smontate questa ipocrisia?

4) Dite che gli italiani non vogliono che si spendano soldi per gli immigrati perché non ce ne sono nemmeno per gli italiani. Ma i cosiddetti soldi per gli immigrati (che in gran parte vengono da fondi europei) li dove inseriti in progetti di accoglienza diffusa e integrata ai servizi degli enti locali creano sviluppo per gli italiani. IL problema non è quindi che il 70% dell’accoglienza è ancora gestito tramite interventi straordinari, non integrati nel territorio, dove a guadagnare sono pochi soggetti privati e dove i migranti accolti sono massificati e abbandonati a sé stessi?

DOMANDE SULLA SITUAZIONE IN ALTO ADIGE

1) Nei flussi di richiedenti protezione internazionale da due/tre anni si sono inserite le rete criminali della tratta di essere umani. le vie di arrivo delle persone coinvolte nel fenomeno della tratta ora coincidono spesso con quelle delle persone richiedenti protezione internazionale. Anche qui a Bolzano molte persone, soprattutto donne, che sono accolte nei centri di accoglienza sono vittime o potenziali tali delle reti della tratta e sfruttamento sessuale. Siete a conoscenza della portata del fenomeno? cosa intendete fare per contrastare questo fenomeno? come intendete attivarvi su questo fronte (considerata anche la mancanza d fondi a livello nazionale)

2) A fronte delle numerose denunce pubbliche già avvenute nell'ultimo anno e mezzo contro la cd. Circolare Critelli (emanata a fine settembre 2016) da parte di diverse realtà associative locali e non e alle analisi giuridiche e conseguenti prese di posizione di ASGI e CIR, e al recente evento di cronaca che coinvolto la famigli di "Adan", come intendete relazionarvi nei confronti della Circolare che , come già stato fatto rilevare più volte, è illegittima? Cosa intendete fare in tal senso?

3) A breve saranno aperti i centri SPRAR nelle varie realtà territoriali (Comunità comprensoriale Burgraviato, Oltradige -Bassa Atesina, Valle Isarco, Valle Pusteria, Salto-Sciliar). Quali saranno i criteri di selezione per operare i trasferimenti delle persone accolte dai CAS del territorio? Quali le azioni pianificate per l’inclusione e l’integrazione sociale delle persone che saranno accolte? Quali tipologie di strutture verranno adoperate per l’accoglienza? (centri medio-piccoli, appartamenti dislocati sui comuni del comprensorio di riferimento?)

4) La migrazione è un fenomeno strutturale e come tale va affrontato. Come si intende “attrezzare” il territorio a questo proposito? Come si intende procedere per organizzare percorsi di inclusione sociale strutturati, partendo dall’apprendimento delle lingue parlate sul territorio?Ad oggi, appare evidente che la domanda sia di gran lunga superiore rispetto all’offerta (qualificata) e come sia assente un efficace collegamento tra Uffici e servizi pubblici che potrebbero e, probabilmente, dovrebbero collaborare tra loro (Formazione professionale italiana e tedesca, Centro Mediazione Lavoro...). Come intervenire per creare una filiera positiva e fluida, volta all’empowerment e all’autonomia delle persone accolte?

5) I tentativi per operare secondo le pratiche della cosiddetta buona accoglienza sono lasciati molto spesso all’impegno e alla buona volontà dei singoli operatori e, almeno nei centri di accoglienza poi grandi, non sono una prassi comune. Ritenete pertanto che l’attività di monitoraggio e controllo del rispetto delle convenzioni stipulate per l’accoglienza da parte degli enti gestori sia sufficiente?

6) Da tre anni viene richiesto un coordinamento tra tutte gli enti e le associazioni coinvolti ed i volontari. Ad oggi non è successo. Ci pare di leggere in questo un atto politico ben preciso volto a non sviluppare una politica di accoglienza, nell’ottica di lasciare gli inesperti ma “buoni” volontari a lottare con l'indifferenza delle nostre istituzioni nonchè tra di loro. Un atto di divide et impera come buon vecchio metodo di controllo. Cosa volete fare in tal senso?

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