Io non odio/Ja ne mrzim. La storia di Zijo
Irfanka Pašagić, Tuzlanska Amica / Premio Internazionale Alexander Langer 2005
Ancora una giornata che ci riporta in mente la guerra
Una volta quattro ragazzine spensierate, oggi quattro nuove tombe. Non lontano, c’è posto per seppellire altri tre bambini non ancora riconosciuti, se nel frattempo non verranno ritrovate altre persone scomparse che andranno a occupare quel posto accanto alle sorelle di Zijo, come già è stato occupato il posto accanto ai loro genitori.
Zijo... ha perdonato. In molti non lo capiranno. Alcuni, addirittura, lo condanneranno per questo, altri non ci crederanno. Ma lui ha perdonato davvero.
Ora, se ci penso, il perdono di Zijo agli assassini è un’altra sua vittoria. Se non avesse perdonato, avrebbe dovuto odiare tremendamente, orribilmente – così come è orribile quello che gli hanno fatto. Perché non si può odiare solo un po’ chi ti ha ucciso i genitori, sette sorelle e fratelli, i parenti e ha provato a uccidere anche te... Zijo ha vinto anche questa volta. Come ha vinto quando si è alzato dalla massa dei morti, per testimoniare. Come ha vinto quando ha incontrato persone buone e con questo ha capito l’assurdità della guerra bosniaca – i Serbi della formazione paramilitare i “četnici di Simo” gli hanno
assassinato la famiglia, degli altri Serbi lo hanno salvato, protetto e gli hanno dato la possibilità di raccontare la sua storia... una storia di odio e di bontà.
Il silenzio ha avvolto il congedo dalle quattro bare partite da Tuzla. Nonostante le molte persone presenti, la solitudine di Zijo era dolorosamente palpabile. Anche al cimitero, nei dintorni di Zvornik, c’era tanta gente. Tra loro, anche Nataša Kandić che da anni lotta per rendere giustizia a Zijo e ai suoi familiari morti. Era presente anche un gruppo di donne di Djulići e dei borghi vicini, alle quali in un solo giorno sono stati uccisi quasi 700 maschi delle loro famiglie. Oggi possiamo definire questi luoghi “villaggi di donne”... sole. Nonostante la loro tragedia, la loro lotta per la ricerca dei corpi dei loro cari e per ottenere giustizia, al funerale erano presenti con tanta forza e dignità. Questo mi ha molto colpita.
A Zijo auguro innanzitutto di ritrovare al più presto anche i resti delle altre sue due sorelle e del fratellino di due anni e di passare ancora attraverso quello che ha già passato. Solo allora, quando il piccolo cimitero paesano situato non lontano da dove vivevano, da dove sono stati felici, poi torturati e poi uccisi, avrà accolto i tre nuovi inquilini, solo allora Zijo potrà dire che sono di nuovo tutti insieme... e fermarsi per un po’, dopo questo viaggio lungo e pesante. Il Tribunale per i crimini di guerra in Serbia ha assolto i “četnici di Simo”.
La lotta di Zijo per ottenere giustizia continua. Per i suoi morti, per la condanna degli assassini ma anche per quelli che lo hanno aiutato a sopravvivere...
- - - - -
Rassegna stampa
http://www.finnegans.it/io-non-odio-ja-ne-mrzim-la-storia-zijo/
http://sociale.corriere.it/io-non-odio-la-storia-di-zijo
http://frontierenews.it/2016/04/io-non-odio/
http://www.repubblica.it/esteri/2015/07/09/news/srebrenica_ravelli-118697781/