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Sulla situazione in Bosnia-Erzegovina e nell'ex-Jugoslavia

4.3.1995, PE
Proposta di risoluzione con richiesta di inclusione nella discussione su problemi d'attualità, urgenti e di notevole rilevanza presentata a norma dell'articolo 47 del regolamento dagli onn. Langer, Aelvoet, Cohn-Bendit e Müller a nome del gruppo V sulla situazione in Bosnia-Erzegovina e nell'ex Iugoslavia

Il Parlamento europeo,

A. considerando le sue precedenti risoluzioni sull'argomento e le sue recenti missioni in Croazia e in Bosnia-Erzegovina (Tuzla e Mostar),

B. profondamente preoccupato che nell'ex Iugoslavia la pulizia etnica e la spartizione territoriale sulla base di criteri etnici compromettano durevolmente lo sviluppo della democrazia nell'intera regione,

C. convinto che la presenza di truppe dell'ONU nella regione non possa comportare la legittimazione dell'espulsione e dell'occupazione, ma debba al contrario creare le premesse per il ripristino del diritto internazionale, dei diritti dell'uomo e della democrazia,

1. si compiace delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU che hanno consentito nuovi mandati e chiede che tali mandati siano fermamente rispettati;

2. sottolinea le positive esperienze fatte con gli osservatori dell'UE (ECMM) e la prevenzione dei conflitti in Macedonia nonché il contributo dell'UE alla ripresa della convivenza a Mostar;

3. chiede che su tutto il territorio dell'ex Iugoslavia siano applicati gli stessi principi e gli stessi criteri ed in particolare che le precedenti frontiere fra le Repubbliche siano riconosciute da tutti e possano essere modificate solo previo accordo e per via negoziale e che in tutti gli Stati siano garantiti pieni diritti civili a tutti, compresi gli appartenenti a nazionalità o gruppi etnici minoritari;

4. prende energicamente posizione contro qualsiasi spartizione della Repubblica sovrana della Bosnia-Erzegovina;

5. chiede che gli aiuti dell'UE siano destinati soprattutto a quei comuni, gruppi e iniziative che garantiscono il ritorno dei profughi e la parità di trattamento a tutte le confessioni religiose e a tutte le etnie;

6. invita il Consiglio e la Commissione a segnalare al governo della Bosnia-Erzegovina la disponibilità ad esaminare benevolmente una domanda di adesione come membro straordinario dell'UE da parte di questo paese al fine di sottolineare l'importanza che riveste per l'Europa il ripristino della convivenza democratica e multiculturale in quella Repubblica;

7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Segretario generale dell'ONU nonché ai governi degli Stati dell'ex Iugoslavia.
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