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Proposta di risoluzione sulla Macedonia
7.3.1994
presentata a norma dell'articolo 37, paragrafo 2, del regolamento dall'on. Langer a nome del gruppo Verde per concludere la discussione sulla dichiarazione del Consiglio e della Commissione sulla MACEDONIA (FYROM)Il Parlamento europeo,
A. estremamente preoccupato per la situazione di tensione e di instabiità pre-bellica che caratterizza il sud-est europeo,
B. memore del prezioso ruolo di mediatore che il presidente Gligorov (Macedonia) - al pari del presidente Izetbegovic (Bosnia-Erzegovina) - aveva svolto al momento della disintegrazione della Jugoslavia e del parere positivo che sulla Macedonia aveva emesso la cosiddetta "commissione Badinter",
C. consapevole del grave peso che la Macedonia sta sopportando sia per l'accoglienza di centinaia di migliaia di rifugiati che per l'impatto delle sanzioni contro Belgrado,
D. incredulo di fronte al blocco delle frontiere decretato dal governo della Grecia dal 17 febbraio 1994 come misura riferita a ragioni di ordine e sicurezza pubblica e molto preoccupato per l'ulteriore effetto di strangolamento economico e di accrescimento della tensione che ne sta derivando,
E. informato sulle divergenze che attualmente intercorrono tra la Grecia e la Macedonia e desiderando contribuire alla loro soluzione pacifica e soddisfacente,
F. apprezzando, a tal proposito, la missione compiuta dal commissario Van den Broek,
G. desideroso di contribuire anche al miglioramento delle condizioni democratiche e civili della vita pubblica in Macedonia,
1. ritiene che indipendenza, stabilità e democrazia della Macedonia (FYROM) e buone relazioni tra Stati e popoli della regione siano di estremo interesse europeo;
2. richiama l'impegno di tutti gli Stati e delle istituzioni comunitarie e internazionali al fine di garantire tali obiettivi e prevenire l'allargamento dei conflitti armati nella regione;
3. è convinto che la Macedonia debba avere diritto al proprio nome e che ciò non debba in alcun modo essere inteso come titolo per rivendicare né territori né eredità storiche o culturali che non le competono e che peraltro non reclama;
4. è altresì convinto che i malintesi di natura eminentemente simbolica che sussistono tra Grecia e Macedonia possano trovare - con buona volontà e qualche concessione da entrambe le parti - soluzione soddisfacente;
5. ritiene che nessuna distensione sia possibile sino a che resterà in vigore il boicottaggio greco e chiede dunque che esso venga unilaterlamente revocato, nello spirito di generosità e di distensione che si conviene allo Stato che esercita la presidenza dell'Unione europea e può fregiarsi di una tradizione così nobile;
6. ritiene che la Macedonia debba compiere ogni sforzo per garantire, sul piano interno, piena uguaglianza di diritti a tutti i suoi cittadini; le chiede di avere particolarmente a cuore la condizione delle popolazioni di ceppo albanese, turco, serbo, zingaro, ecc. e la buona convivenza;
7. raccomanda che il dialogo tanto bilaterale quanto multilaterale tra greci, macedoni, albanesi, bulgari, serbi e altri abitanti della regione riprenda a tutti i livelli (civile, culturale, scientifico, commerciale, intergovernativo) e chiede all'Unione europea di sostenere e promuovere iniziative in tal senso;
8. invita i governi interessati a esercitare la loro influenza moderatrice contro tutti gli estremismi e nazionalismi che tanto danno stanno causando nella regione e si appella ai mezzi di informazione perché non soffino sul fuoco;
9. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio e ai governi e ai parlamenti della Grecia e della Macedonia.