Alexander Langer Alexander Langer Scritti di Alex Langer Ex Jugoslavia Parlamento europeo

Scritti di Alex Langer
Albania Alto Adige Südtirol Bioetica Conflitti etnico-religiosi Convivenza Est/Ovest Europa Ex Jugoslavia
Verona Forum Parlamento europeo
Langer - video PE
Incontri Israele/Palestina Mediterraneo Nord/Sud Politica Italia Politiche ambientali Politiche di pace Religiosità Semina verde Stili di vita Bibliografie Biografie
Racconti e ricordi Dediche bibliografie - recensioni Tesi e ricerche Riviste Video - Audio L’archivio di Alex Eventi
alexander langer (22) Cassar-Simma: Abbi cura - Trag Sorge - Take Care (11)

Dichiarazione di voto sulla risoluzione concernente la Croazia

16.3.1995
Il nostro Gruppo ha votato a favore della risoluzione ed anche dei tre emendamenti: i due del PPE che sono stati accolti e che concernono la sovranità e l'integrità della Croazia (e della Bosnia-Herzegovina), ed il terzo di Forza Europa che richiama la necessità di un rigoroso rispetto delle minoranze. Ci siamo invece opposti all'idea di introdurre un monito specifico concernente la minoranza italiana: non pensiamo che debba avere una posizione particolare o privilegiata, ma che tutte le minoranze debbano godere degli stessi diritti ed essere parimenti tutelate.

Noi non ci nascondiamo che il disagio croato verso l'UNPROFOR aveva alcune buone ragioni: ma se non vogliamo che ogni aspirazione nazionale si trasformi in scontro ed in guerra, dovremo pur accettare che ognuno cerchi il suo posto all'interno di un ordinamento internazionale che oggi è quello delle Nazioni Unite, con tutti i loro limiti. Forse le cose potevano - sin dall'inizio, sin dalla troppo precipitosa dissoluzione della Jugoslavia - andare diversamente, e ci sono responsabilità di molte parti (Comunità Europea compresa) se si è arrivati a secessioni, guerre, epurazioni etniche, omogeneizzazioni nazionali, intolleranza, conquiste territoriali, incompatibilità apparenti, violenze, crudeltà, inimicizie che dureranno per molto tempo. Il ruolo moderatore della presenza di truppe dell'ONU non può essere disconosciuto, e l'effetto esplosivo di una loro eventuale dipartita non essere sottovalutato. Ci dispiace solo che siano stati, a quanto pare, soprattutto gli Stati Uniti a convincere il presidente Tudjman di modificare la sua posizione: avremmo voluto vedere l'Unione europea più capace e più convincente.

Per quanto ci concerne, non avremmo potuto essere in favore di più stretti legami con la Croazia, se questo Stato avesse scelto la via della prova di forza. E non diventeremo veri amici, se non si supereranno alcune serie questioni - non ultima quella, oggi forse particolarmente cruciale, di una forzata omogeneizzazione etnica della società croata e di una forte omogeneizzazione politica della magistratura croata - due aspetti che consideriamo preoccupanti.

Strasburgo
pro dialog