Adopt Srebrenica Adopt Srebrenica Euromediterranea 2015 in Bosnia-Erzegovina

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Euromediterranea 2015 - A vent’anni dal genocidio di Srebrenica, nel ricordo di Alexander Langer

Incontro internazionale, - 11 luglio 2015

Alexander Langer, fra gli esponenti del Parlamento europeo più attenti ai temi dell’Europa e alla difesa delle minoranze, ha dedicato gran parte dei suoi ultimi anni alla pace e alla convivenza, spendendo tutte le proprie energie per porre un argine agli effetti più dolorosi e distruttivi della guerra in ex-Jugoslavia fra il 1992 e il 1995. La sua scomparsa ha poi anticipato solo di qualche giorno l’attacco delle forze armate serbo-bosniache, avvenuto l’11 luglio del ’95 contro la città di Srebrenica in Bosnia-Erzegovina, e lo sterminio in massa di oltre 8000 uomini, rifugiati in quella che avrebbe dovuto essere una zona protetta dai caschi blu delle Nazioni Unite.

Vent’anni dopo, nei primi giorni di luglio del 2015, si terrà a Tuzla e a Srebrenica Euromediterranea 2015, un incontro rivolto a un pubblico internazionale dedicato alla memoria di quell’evento e al pensiero di Langer: un incontro di studio, di riflessione, di convivialità e conoscenza reciproca, dove misurare la distanza fra ieri e oggi e dove ragionare su quanto possiamo attenderci dall’Europa che vorremmo fosse la nostra.

Durante l'incontro, uno dei principali interlocutori sarà il gruppo di giovani che dal 2005 porta avanti il progetto Adopt Srebrenica, con il sostegno della rete International Network for Srebrenica promossa dalla Fondazione Alexander Langer. Il gruppo Adopt Srebrenica è composto da “piante pioniere, mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, traditori della compattezza etnica” (Alexander Langer) che da anni svolgono sul territorio attività volte ad aprire spazi dedicati al libero confronto fra storie e culture diverse e alla riflessione sul futuro della città.

Langer ha sempre inteso la politica come arte della convivenza, senza eludere contraddizioni e conflitti, e anzi spendendosi in prima persona per inventare sempre nuove soluzioni concrete, capaci di favorire il confronto e l’arricchimento reciproco. Sviluppando quella sua originale proposta possiamo trarre senza dubbio idee e incoraggiamento per guardare alla vita di oggi, oltre le ricadute più dolorose del passato.

Ma non solo. Grazie a vicende come quelle del Verona Forum – luogo di confronto fra esponenti della società civile provenienti da stati ormai in guerra fra loro dopo la dissoluzione della Jugoslavia -, un organismo di cui Langer è stato fra i promotori, si può ragionare su come nel pieno di un conflitto sia possibile agire per limitarne gli effetti più devastanti, per riannodare i rapporti fra le persone, per lenire le ferite più brucianti.

 

Come pure dal ricordo dei momenti di crisi più acuta – si pensi ai giorni più terribili dell’assedio a Sarajevo o ai proditori attacchi contro le zone protette – possono prendere forma le risposte a domande cruciali: cosa fare quando l’inerzia di fronte alla prepotenza contro vittime inermi rischia di macchiarsi della colpa di mancato soccorso? Fino a quale punto e in che forma è lecito intervenire in aiuto di chi subisce violenza? Che cosa significa per gli europei sentirsi responsabili della sorte di altri europei?

Dalle crisi più drammatiche durante un conflitto all’impegno per prevenire le guerre quando esse si profilano all’orizzonte. Quell’impegno si è reso necessario più e più volte nella storia dell’Europa contemporanea, sin dagli anni che hanno preceduto il primo conflitto mondiale; ma esso risulta tanto più urgente oggi, se solo si guarda a ciò che accade in Siria e Iraq e ai rischi di un focolaio come quello che si va manifestando in Ucraina. Anche su questo il pensiero e la pratica concreta di Alexander Langer possono offrire idee e sollecitazioni importanti. Euromediterranea 2015 del prossimo luglio offrirà l’occasione per considerare con occhi e linguaggi diversi tutti questi temi.

 

Programma

L’incontro di avvio si terrà il 2 luglio a Bolzano, la città dove Langer ha vissuto e ha maturato nella pratica quotidiana le proprie idee. La seconda tappa sarà dal 3 al 5 luglio a Tuzla, sede di un importante incontro del Verona Forum nel 1994, luogo di scambio e di intense relazioni anche nei momenti più bui del conflitto in ex-Jugoslavia, oggi città aperta e vivace. Tra il 6 e l’8 luglio si terranno incontri di formazione e conoscenza del contesto in diverse località bosniache. La tappa conclusiva sarà a Srebrenica, intorno all’anniversario dell’11 luglio, giorno in cui al Memoriale di Potočari vengono seppelliti ogni anno i corpi via via ritrovati e riconosciuti delle vittime del genocidio.

Sono tra i primi promotori dell'evento la Fondazione Alexander Langer, l'Associazione Tuzlanska Amica, il Forum Cittadini di Tuzla, il Comune di Tuzla.

 

 

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