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Audizione al Senato: domanda di Pietro Marcenaro e risposta ministro ester Frattini

14.6.2010, verbale non corretto

PIETRO MARCENARO. Signor ministro, la mia è una domanda fuori sacco, fuori dall’ordine del giorno, e riguarda l’Iran, dal momento che è passato un anno dal risultato elettorale. L’altro giorno, come lei sa, è stata arrestata – non elenco tutti gli eventi, ma mi attengo all’ultimo episodio – la principale collaboratrice di Shirin Ebadi, personalità che qui alla Camera dei deputati era stata insignita del premio Alexander Langer.

La mia domanda è molto semplice: tutti noi ci domandiamo come sostenere chi in Iran si batte per la democrazia, ma lei non pensa che il modo per farlo sia quello di riconoscere e ascoltare queste persone? Il Governo italiano può trovare – naturalmente nel quadro delle responsabilità di un Governo e nel quadro di relazioni diplomatiche che il nostro Paese intrattiene con l’Iran e il suo Governo – un modo per ascoltare e sentire queste forze e queste persone per dare loro una mano, anche se non necessariamente in questi giorni?

L’argomento è completamente al di fuori dell’ordine del giorno, ma se lei potesse oggi esprimere una riflessione, secondo me sarebbe molto significativo in questa ricorrenza.

 

FRANCO FRATTINI, Ministro degli affari esteri

(…)

Sull’Iran, senatore Marcenaro, raccogliendo la sua interrogazione, ho chiesto esplicitamente una dichiarazione europea sulla liberazione dell’assistente del premio Nobel Ebadi. Cathy Ashton ha adottato una risoluzione a nome del Consiglio dei ministri europei. La linea che abbiamo affrontato e deciso in questo tema è che un ruolo possa essere attribuito ai Parlamenti, vale a dire che una possibilità di ascolto sia opportuna. Ci troviamo in una fase di estrema delicatezza, perché entro tre giorni l’Iran risponderà a Cathy Ashton se tornare al tavolo del negoziato. Ci è sembrato che in questo momento il negoziato sul programma nucleare vada affrontato dai Governi. Abbiamo ribadito la liberazione dei detenuti politici e un ruolo dei Parlamenti o della società civile può essere utile per ascoltare e permettere ai Governi di trarre alcune valutazioni.

C’è stata, comunque, una discussione a margine di quella, che ha dato il via libera a lavorare su un pacchetto di sanzioni europee.

 

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