Il giornalista Dario Terzic tiene un seminario sui media in guerra
“LAVORO DEI MEDIA DURANTE I CONFLITTI” PRIMA PARTE DEL SEMINARIO SULLA COMUNICAZIONE PER GLI OPERATORI DI PACE TENUTO DAL GIORNALISTA DARIO TERCIC ALLA TERZA SETTIMANA INTERNAZIONALE DI SEBRENICA
“Quando è scoppiata la guerra a Mostar abbiamo visto nascere un nuovo tipo di giornalismo: quello dei comunicati stampa. Le radio, le televisioni e i giornali non facevano altro che ripetere quello che gli veniva dato dai comandi militari in città che fossero Croati o Bosniaci. Oggi paghiamo ancora le conseguenze di quel giornalismo”. Così Dario Tercic ha inaugurato il seminario sui media e la comunicazione alla terza settimana internazionale di Sebrenica. Collaboratore dell'Osservatorio dei Balcani e autore di diversi articoli per Il Manifesto, Tercic è stato anche interprete ed accompagnatore delle troupe della Rai durante la guerra dell'ex jugoslavia. Da questa posizione ha potuto raccontare i tragici avvenimenti di Mostar ed entrare in contatto con la stampa internazionale. Tercic ha voluto ricordare come la propaganda che le autorità hanno fatto attraverso i giornali abbia avuto un ruolo di rilievo nel conflitto, “certi giornalisti dovrebbero essere giudicati come criminali di guerra”, e come sia difficile comunicare al pubblico il dramma di una conflitto rimanendo legati ai fatti.
Parlando poi del bombardamento del ponte di Mostar, uno degli episodi che destò più scalpore nell'opinione pubblica mondiale, Tercic ha detto: “In quel momento abbiamo capito che le divisioni non erano fuori, ma dentro di noi”. Divisioni che evidentemente non sono ancora superate: “Nell'ottobre scorso ci sono state le elezioni comunali, dopo 10 mesi non abbiamo ancora un sindaco perchè i nostri rappresentanti croati e musulmani bosniaci, non riescono a mettersi d'accordo”.