Pensieri da alcuni partecipanti al ritorno dalla Settimana Internazionale
Alcuni messaggi ricevuti dopo la Settimana Internazionale, segni di emozioni vissute e legami creati.
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E' stata una settimana bellissima piena di incontri significativi! Spero che si possa ripetere ogni anno per non far dimenticare, sopratuto al mondo esterno, ciò che è successo!Penso che ognuno di noi nelle nostre cittaà e paesi dovrebbe fare delle iniziative per far conoscere meglio la realtà della Bosnia la sua storia le sue tradizioni la sua cultura.Ero già stata in bosnia due volte a tuzla nel 2OOO a fare delle conferenze al festival della gioventu' e a Bania Luka nel lontano 1974 a visitare l'ospedale per uno stage con il metodo Hudolin sulla cura dell'alcolismo. Anche allora come nella settimana di Srebrenica mi ha colpito la bellezza dei luoghi, questo verde pittoresco e queste nebbioline che avvolgono di tanto in tanto le basse montagne. Infine la Drina è un fiume spettacolare è ptoptio bello e affascinante come lo descrive Ivo Andric nel suo famoso romanzo il Ponte sulla Drina!
Saluti Maria Chiara Forcella
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Carissimi amici,
è stato un piacere lavorare con voi a Srebrenica.
Sono sicuro che dal nostro incontro potranno nascere in futuro nuove idee e nuovi impulsi.
Un carissimo saluto
Stefano Taglietti
Pino Petraccia
Baobab International Orchestra
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Caro Mauro,
siamo noi che vorremmo ringraziare.
La nostra avventura a Srebrenica ci ha dato una nuova opportunità di crescita e di riflessione, ma ci ha anche permesso di conoscere delle persone straordinarie che, con tenacia e determinazione, sono riuscite a compiere un piccolo miracolo.
Non dimenticheremo la prima impressione al nostro arrivo arrivo. Una città fantasma, quasi deserta.
Poi, lentamente, il lavoro di squadra mette in moto un meccanismo virtuoso. L'arrivo dei ragazzi e dei bambini, alla spicciolata, uno ad uno, ad ingrossare le file, e, dietro di loro, con più pudore, gli adulti. E Srebrenica si anima di persone, nonostante le tensioni, i contrasti non sopiti e le distruzioni evidenti.
Resta un solo rimpianto, quello di aver dovuto interrompere la magia per tornare a casa.
A presto
Rosanna, Simona e tutti i MOTUS DANZA
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Da Francesca, studentessa del Master per mediatori dei confitti e operatori di pace internazionali
Cara Katya,
e tutti quanti si sono impegnati con tanto entusiasmo per la settimana a Srebrenica.
A qualche giorno dal nostro rientro a casa mi sento ancora permeata dalle sensazioni e dalle domande rimaste senza risposta della nostra settimana trascorsa insieme: ancora mi risuonano nelle orecchie le voci sovrapposte di tutti coloro che ho avuto la gioia di incontrare; ancora ho davanti agli occhi l’immagine di Srebrenica arroccata nella nebbia dell’alba, con le vecchiette che montano i banchi del mercato sotto i nostri occhi…; le rughe delle persone anziane che abbiamo incrociato, l’irrequieta curiosità dei bambini che si sono “intrufolati” nel nostro auditorium…
Vorrei ringraziare tutti voi, tutti quanti hanno collaborato e hanno reso possibile l’ottima riuscita di quest’esperienza costituita da suoni, colori, nostalgie, immaginazioni e opportunità di dialogo e confronto. Senza la pretesa di avere modificato qualcosa, è stato però molto bello condividere con persone di provenienze così diverse (e mi riferisco veramente a TUTTI quelli che erano presenti) una settimana tanto intensa da tutti i punti di vista: mi rimangono nel cuore le voci, l’impegno mostrato da tanti, i paesaggi, perfino certe piccole incomprensioni che, quando non sono più fresche e attuali, mi fanno sorridere…
Certo le domande suscitate hanno creato un vuoto che ora richiede attenzione, ulteriore impegno e ricerca, ma in fondo, si sa… Bisogna aver percorso molta strada per potersi rendere conto di quanto si è ancora lontani dall’averne percorso abbastanza…
Un abbraccio a tutti, e grazie per avere creato questa occasione.
Francesca
P. S.: Questa mi piace:
La speranza non è ottimismo.
La speranza non è la convinzione
che ciò che stiamo facendo avrà successo.
La speranza è la certezza
che ciò che stiamo facendo ha un significato
che abbia successo o meno.
V. HAVEL