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Alberto Pasquali: quando se ne vanno i migliori

7.7.1995, "Il Mattino"
Quando martedì pomeriggio mi è stata comunicata la notizia della tragica scomparsa di Alexander Langer, mi si è formato un nodo alla gola ed ho provato una grande tristezza per la perdita di un amico e di un valoroso politico, ma nel tempo stesso ho avuto un sentimento di rabbia nel rendermi conto che se ne vanno i migliori.

Nonostante la diversa ideologia politica (lui è sempre stato di sinistra, io liberale) s'era creato tra noi un naturale feeling per un comune modo di vedere le cose, anche se qualche volta da angolazioni differenti.

Gli riconoscevo una grande superiorità culturale ed intellettuale, tale da affascinare chi aveva modo di avvicinarlo.

La sua battaglia sulla tutela dei diritti civili è stata anzi il motivo del mio avvicinamento alla vita politica, quando, con un gruppo di amici liberali, mi sono schierato al suo fianco contro il principio della separazione etnica, sancita dalla iniqua norma sul censimento linguistico.

Quando vincemmo alcune battaglie giudiziarie sembrò che finalmente soffiasse un vento nuovo sulla nostra Provincia: poi fummo delusi dalla "Realpolitik", che, in ottemperanza alle esigenze di opportunità, è in grado di calpestare anche gli inviolabili diritti civili.

Poi egli ha spiccato il volo, come era naturale che fosse, perché la sua straordinaria intelligenza e la sua capacità politica, riconosciute anche dagli avversari più intransigenti, dovevano portarlo al di fuori degli angusti limiti della nostra provincia.

Nella sua ottica politica aveva percorso una nuova via, alternativa alla contrapposizione etnica, basata sulla cancellazione delle differenze etnico-linguistiche e sull'aspirazione ad un ideale europeo.

Era sempre sorridente, cordiale ed aperto con tutti, troppo sensibile evidentemente per resistere allo stress di una vita sempre più logorante.

Credo che abbiamo subito tutti una grave perdita sia sotto il profilo politico, perché sicuramente verrà ricordato come uno dei più grandi uomini politici della nostra terra, simbolo di pacifismo e trait d'union fra i gruppi etnici della Provincia.

Lo ricorderemo con affetto e con rimpianto, fiduciosi che il suo grande patrimonio ideologico non vada disperso e trovi degni eredi.

Albereto Pasquali, presidente associazione famiglie mistilingui, Bolzano
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