Roberto Dall'Olio: La storia insegna, poema storico-civile
Roberto Dall'Olio ha pubblicato di recente un piccolo "poema storico-civile" in rima, e ha dedicato ad Alexander Langer il capitolo quindicesimo, che qui riportiamo.
Insegnante, vive a Bentivoglio dove è assessore all'Istruzione. Nel 2000 ha pubblicato per le edizioni "la meridiana" il libro: "Entro il limite, La resistenza mite in Alex Langer". Nel 2006 ha pubblicato per la stessa casa editrice un libro di poesie: "Per questo sono rinato".
CAPITOLO QUINDICESIMO
<<Volete andare a Sarajevo?
andate a illuminare la notte
con le pile della vostra sapienza ?
là si rimedia la tomba dell’Europa
a Plitvice il primo sparo
coperto dalle acque fracassate
giù dai grandi salti
i boschi raggomitolati dalle fiamme
tutto era morte ormai
anche le cascate>>
diceva un soldato
come era bella la Yugo!
per alcuni paradiso di caccia
per noi un altro mare
era bella come un vetro
di Murano che ha di fronte
statica come i lavoratori dipendenti
racchiusi nei loro compiti
rurale come un tempo
un altro mare
un volto mite ci affianca
salito da un lungo viaggio
<<Sarajevo non esiste più
là ho rivisto la vecchia storia
la sua fame di morte
afferrare le gole di molti
l’odio si moltiplicava
come le patrie fuse col sangue
famiglie cuori e cervelli
sezionati dai nuovi confini
a Sarajevo tutto era in gioco
ho visto perire l’Europa delle minoranze
ho visto
le anime belle della critica
semplificare
dalle loro stanze riscaldate
questa carneficina
c’era un piccolo mare di mezzo
é diventato un oceano
un oceano che sbatte sulla case
la vecchia storia
a Sarajevo mi sono infranto
davanti al massacro
ho invocato l’uso della forza
sono stato bollato
guerrafondaio qualunque
i ponti stavano crollando
in Italia si emettevano sentenze
permettete sono Langer
uno che è sfinito quaggiù
respirando la sua asfissia>>
il treno si è fermato a Tuzla
quello che resta di lei
capitale del coraggio
<<Un tempo piantavamo alberi a Tuzla
non conoscevamo la proprietà
piantavamo alberi molti
molti universi addietro
fummo capitale di pace
noi civili sepolti sotto le cifre>>
urlava una donna dal binario
un colpo aveva spaccato il vetro
le pallottole ogni tanto
uno strillone agita carte
a Srebrenica pallottole ogni tanto
alla radio trasmettono Smetana
tutto il giorno Smetana
e il numero dei morti
una donna veniva…
le sputano addosso
uomini appresso fanno salsicce
la donna vomita
un soldato le intima di leccare
moriremo tutti le dice
non lo saprà nessuno
la donna piange
la … ancora
la guerra civile ha sfasciato
il ricordo della pace
un bimbo pesca un pesce gonfio
il fiume è limpido di morte
cade una bomba di precisione
urlano in tanti
poi arrivano
misurano e telefonano
hanno fogli timbrati
parlano inglese.