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GIROINVITO: Fiera delle Utopie Concrete - Città di Castello - 9-12 ottobre 2008. Nell'occasione verrà inaugurato il parco dedicato ad Alexander Langer

6.10.2008, fiera delle utopie concrete

Torna la “Fiera”, dal 9 al 12 ottobre a Città di Castello (Perugia): in programma dibattiti, incontri, mostre e spettacoli per parlare di sostenibilità. Ecco le prime anticipazioni del programma.

Vent'anni di 'Utopie Concrete', da Langer al futuro nel nome della 'conversione ecologica'

L'attivista e pacifista altoatesino verrà ricordato con uno spettacolo teatrale e con l'intitolazione di un parco cittadino. Tra gli ospiti Guido Viale, Wolfgang Sachs, Tim Jackson e Ralf Fücks. Evento speciale per il “Premio Langer 2008” assegnato villaggio Ayuub che raccoglie vedove e orfani nel sud della Somalia.

La conversione ecologica è diventata 'Socialmente desiderabile', come si augurava Alexander Langer quando, nel 1988, venne inaugurata su suo impulso la Fiera delle Utopie Concrete? La ventesima edizione della manifestazione nata per presentare, elaborare e trasmettere esperienze, soluzioni e conoscenze di sostenibilità ecologica dell'economia e della società – in programma dal 9 al 12 ottobre 2008 a Città di Castello – parte proprio da questa domanda. Un quesito che, stando alle cronache quotidiane, apparentemente non può che avere una risposta negativa, finendo col trascurare però le tante nuove alternative di produzione e vita ambientalmente più compatibili. E che proprio per questo servirà per rilanciare, nei quattro giorni della manifestazione, i temi dello sviluppo e dell'agire sostenibile analizzato da diversi punti di vista.

Anche quest'anno sarà infatti particolarmente ricco il programma della “Fiera”, tra incontri, seminari, dibattiti e spettacoli teatrali, nella molteplicità di approcci che da sempre contraddistingue la manifestazione altotiberina. Si parlerà così di “Rifiuti e razionalità” (con Guido Viale, economista), di “Desideri, benessere e sostenibilità” (con Tim Jackson, professore per lo sviluppo sostenibile all'Università di Surrey, Inghilterra) e di “Conversione ecologica e politica” (con Ralf Fücks, presidente della Fondazione Heinrich Böll, Mario Agostinelli, del Consiglio regionale della Lombardia e Wolfgang Sachs, ricercatore al Wuppertal Institut). Tutto ciò senza dimenticare le nuove generazioni, partendo proprio da quelle “nate” con la Fiera, cioè da quelle ragazze e ragazzi che oggi hanno 20 anni o poco più. Con una rappresentanza di giovani italiani e tedeschi, insieme a Peter Kammerer, docente universitario ad Urbino, ci si chiederà “Cosa desiderano i giovani? Come vedono il mondo e le sfide ambientali e di sviluppo sostenibile?”

I vent'anni della Fiera verranno poi ricordati attraverso un'esposizione strutturata secondo lo schema del 20x20: venti tra mostre fotografiche, video, proposte, antologie, ricette – ognuna di venti elementi – che esporranno le proposte e le soluzioni elaborate dalla Fiera nelle sue diverse edizioni come parte delle possibili strade verso la sostenibilità.

Ma l'edizione 2008 della Fiera delle Utopie Concrete sarà dedicata anche e soprattutto al ricordo di Alexander Langer, politico, scrittore e giornalista italiano tra i nomi più importanti del pacifismo e ambientalismo europeo, che della Fiera fu uno dei principali promotori. A lui verrà intitolato il parco cittadino di Città di Castello e verrà dedicato uno degli spettacoli teatrali in programma, “Alexander Langer. Profeta tra gli stupidi”, di Andrea Brunello. E come da tradizione, nel corso della Fiera verrà celebrato il Premio Langer 2008 – assegnato dall'omonima fondazione – andato quest'anno alla straordinaria iniziativa della costruzione del villaggio Ayuub che raccoglie vedove e orfani nel sud della Somalia, un esempio di come si possa tentare e riuscire, almeno in piccolo, ad arginare l'orrore in un paese dilaniato da 15 anni di guerra civile. Mana Suldaan, la donna - scomparsa recentemente - che sta all'origine di questa storia aveva portato avanti il suo impegno per cambiare la cultura dominante del suo paese, che vuole le donne costantemente relegate ai margini, e si era battuta strenuamente contro le mutilazioni genitali, di cui sono vittime la maggior parte delle bambine.

Una delle mostre, curata da Katharina Erlacher Wolf e Ingrid Facchinelli, è dedicata ai destinatari del premio Alexander Langer assegnato dal 1997 al 2008. E' strutturata nella forma di un albero. Un albero come simbolo.

Un albero cresce bene
se ha un suolo fertile, delle radici forti
e chi lo cura con passione.
L'albero dei premiati è nato su un suolo fertile curato e lavorato da persone che avrebbero potuto essere, o sono state compagni/e di strada di Alexander Langer.
Le nostre radici sono l'eredità lasciataci da Alexander Langer e hanno le informazioni necessarie per la crescita dell'albero. Il tronco è la Fondazione Alexander Langer, che cresce, ha fatto e continua a fare rami. La scelta di assegnare il premio Alexander Langer ogni anno fa nascere un'altro ramo. Ogni ramo è diverso dall'altro. Diversa è la diramazione, la lunghezza e lo sviluppo, questo fa sì che i frutti sono unici e speciali. I frutti del nostro albero sono le persone premiate che con il loro impegno per la pace
e la libertà riescono a divulgare il seme per un mondo possibile.
(Katharina Erlacher)

Anna Bravo, del Comitato scientifico della Fondazione, ha aggiornato per l'occasione un suo testo in cui descrive il filo rosso che unisce i destinatari del premio.

 

Programma completo nel Sito della Fiera Utopie concrete 

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