Perchè e per cosa il 5 per mille alla Fondazione Alexander Langer Stiftung di Bolzano. C.F. 94069920216 St.Nr.
La Fondazione Alexander Langer Stiftung, onlus, è stata fondata il 4 luglio 1999, dopo un lungo lavoro preparatorio curato dall’associazione Pro Europa, grazie al sostegno attivo di numerose persone, associazioni, istituzioni. Riconosciuta dal Ministero per i beni culturali il 18 novembre 1999. Iscritta nel registro delle organizzazioni di volontariato e onlus della Provincia di Bolzano con Decreto n. 128/1.1 del 24 agosto 2000.
Dal 2005 la Fondazione è iscritta nell’albo nazionale delle associazioni presso le quali può essere svolto il servizio civile nazionale e delle associazioni abilitate alla promozione della parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica, culturale, religiosa e legittimate ad agire in giudizio in nome, per conto o a sostegno del soggetto passivo di discriminazioni.
Alexander Langer
Nato a Vipiteno/Sterzing il 22.2.1946, sudtirolese di lingua tedesca. Dopo studi a Firenze, Bonn e Trento, lauree in giurisprudenza e sociologia. Ha lavorato come insegnante, giornalista, traduttore. Insegnamenti nelle Università di Trento, Klagenfurt e Urbino. Numerose pubblicazioni sull'ecologia politica, i movimenti sociali, questioni delle minoranze etniche e della convivenza pluriculturale, ecc. Interviene in dibattiti e convegni "a 360 gradi" e collabora a numerose riviste in Italia ed all'estero. Tra i promotori, in Italia, del movimento verde come espressione politica, ed impegnato da oltre un decennio nell'interscambio tra gruppi e movimenti ecologisti a sud e a nord delle Alpi.
Dagli anni '60 attivo nella conciliazione tra i gruppi linguistici dell'Alto Adige, militante della sinistra extraparlamentare in Italia ed in Europa negli anni '70, e dal 1978 di nuovo nel Sudtirolo per affrontare i problemi della convivenza multi-etnica, anche sul piano istituzionale, contribuendo a costruire una valida alternativa inter-etnica ai due blocchi, tedesco e italiano, contrapposti tra loro.
Eletto nel 1978 al Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige Südtirol e del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano; dimissioni "per rotazione", nel 1981; rieletto nel 1983 e nel 1988.
Langer è intervenuto, a partire dall'attività locale, in numerose iniziative a respiro nazionale ed internazionale: come p.es. ultimamente nella "campagna nord-sud: biosfera, sopravvivenza dei popoli, debito". Ideatore della "Fiera delle utopie concrete di Città di Castello"(Esperienze e progetti per la conversione ecologica).
Eletto nel 1989 e nel 1994 per il Gruppo Verde al Parlamento Europeo, n’è stato per due periodi co-presidente.
Al Parlamento Europeo Langer ha fatto parte, come titolare, della Commissione Politica, della Sottocommissione Disarmo e Sicurezza e della Commissione Regolamento e Verifica dei poteri; come supplente della Commissione Sviluppo e Cooperazione. Ha partecipato a diversi Intergruppi, tra cui quello sul disarmo, quello per le lingue e culture minoritarie, quello sulla povertà (Quarto Mondo). E’ stato presidente della delazione per i rapporti con la Romania, Bulgaria e Albania.
Dopo la caduta del muto di Berlino aumenta via via il suo impegno nel contrastare i crescenti nazionalismi, sostenendo le forze di conciliazione interetnica nei territori dell’ex-Jugoslavia. Il Parlamento Europeo approva una sua relazione e proposta per l'istituzione di un Tribunale internazionale per i crimini contro l'umanità nell'ex-Jugoslavia ed una su le "relazioni Est-Ovest e politica di sicurezza". E' membro dell'"European Action Council for Peace in the Balkans" e co-fondatore, con la parlamentare austriaca Marijana Grandits, del "Verona Forum,per la pace e la riconciliazione nell'ex-Jugoslavia" che offrirà un tavolo di dialogo a centinaia di militanti della convivenza che si riuniscono a Verona, Strasburgo, Vienna, Bruxelles, Parigi, Tuzla, Skopje e Zagabria. Collabora con questa priorità a gruppi impegnati per la pace, i diritti umani e le etnie minoritarie, come la "CONFEMILI", la "Gesellschaft für Bedrohte Volker - Associazione popoli minacciati", la "Helsinki Citizens' Assembly", "Amnesty international", i "Beati costruttori di pace", il movimento delle "Donne in nero", l’"Associazione per la pace", il "Movimento nonviolento", "Pax Christi", la "F.E.R.L - federazione europea delle radio libere".
Il 26 giugno si reca a Cannes con altri parlamentari per portare ai capi di stato e di governo un drammatico appello: "L'Europa muore o rinasce a Sarajevo".
Langer ha creduto poco nell'ecologia dei filtri e dei valori-limite (senza trascurare, tuttavia, la battaglia per gli uni e per gli altri) e si è considerato impegnato in favore di una conversione ecologica della società, con preferenza per l'auto-limitazione cosciente, la valorizzazione della dimensione locale e comunitaria, la convivialità; non inquinare e realizzare condizioni di giustizia, di pace, di integrità della biosfera, piuttosto che inseguire rimedi, aggiustamenti e disinquinamenti sempre più sofisticati ed artificiali per tentare di correggere condizioni di vita sempre più ingiuste, degradate, violente e povere di senso: l'ecologia ha bisogno non solo di provvedimenti e riforme, ma anche di una dimensione spirituale e di valori profondi.
Il suo “lentius, profondius, suavius” contrapposto a quel “citius, altius, fortius” che caratterizza non solo il moto olimpico ma anche un modello dominante di società, costituisce una mirabile sintesi del suo progetto di vita, oltre che politico e culturale.
Al censimento del 1981 e 1991 Alexander Langer, che si era sempre dichiarato di madre lingua tedesca, rifiuta di aderire alla schedatura nominativa che rafforza la politica di divisione etnica. Con questo pretesto nel maggio '95 viene escluso, senza troppo scandalo, dalla candidatura a Sindaco di Bolzano, la sua città.
Decide di interrompere la vita il 3 luglio 1995, all'età di 49 anni. Riposa nel piccolo cimitero di Telves/Telfes (BZ), accanto ai suoi genitori.
Questi gli strumenti artigianali del lavoro della Fondazione
Il Premio internazionale Alexander Langer
Con questo premio annuale la Fondazione intende onorare e tenere vivo il ricordo di Alexander Langer, presentando all'opinione pubblica il lavoro di persone anche sconosciute che con scelte coraggiose, indipendenza di pensiero, forte radicamento sociale siano capaci di illuminare situazioni emblematiche e strade innovative per il perseguimento degli obiettivi indicati nell'art. 2 dello Statuto. Le candidature possono essere presentate da ognuno entro il 31 ottobre di ogni anno. La decisione viene presa in piena autonomia dal Comitato Scientifico e di Garanzia della Fondazione..
Questi i destinatari fino ad oggi:
l’algerina Khalida Messaoudi, attualmente ministra della cultura nel suo paese (1997),
le ruandesi Yolande Mukagasana e Jacqueline Mukansonera, testimoni sopravissute al genocidio del 1994 (1998);
i coniugi cinesi Ding Ziling e Jang Peikun, custodi della memoria delle vittime di piazza Tienanmen (1999);
la kossovara Vjosa Dobruna e la belgradese Natasa Kandić, unite nel riaffermare le ragioni della convivenza e dei diritti violati (2000);
il palestinese Sami Adwan e l'israeliano Dan Bar-On, impegnati a disarmare una storia che mette a duro confronto i loro popoli (2001);
la militante ecologista ecuadoregna Esperanza Martínez, coordinatrice della rete internazionale Oilwatch (2002);
l’operaio di Porto Marghera Gabriele Bortolozzo, tenace difensore del diritto alla salute dentro e fuori la fabbrica (2003);
la fondazione polacca “Pogranicze” della piccola Sejny, cittadina di frontiera attraversata da molteplici confini materiali e mentali (2004),
la psichiatra di Srebrenica Irfanka Pašagić, impegnata a curare e a lenire dolorosi traumi di guerra (2005),
l'ostetrica dai piedi scalzi di Bali Ibu Robin Lim che lavora ad una nascita senza violenza (2006),
il militante sudafricano dei diritti umani e della lotta anti-Aids (2007).
A loro va la nostra attenzione e il nostro sostegno.
Il premio 2008 verrà consegnato a Bolzano il 4 luglio 2008.
L'incontro internazionale “Euromediterranea”
Tenendo conto di una storia antica di relazioni e scambi, l'Europa guarda, a volte con interesse e a volte con paura, a un Mediterraneo carico di ricchezze e di conflitti. E molti cittadini del Mediterraneo investono la loro speranza in un'Europa che appare un'opportunità economica, ma anche un ombrello contro risorgenti nazionalismi e integralismi. Bolzano, che accoglie un alto numero di vecchi e di nuovi immigrati sia dal Sud del Mediterraneo sia dall'Est europeo, è stata a lungo un crocevia di lingue e culture che hanno modo di scontrarsi e, per periodi fortunatamente più lunghi, di incontrarsi. Per questo motivo abbiamo chiamato “Euromediterranea” l’incontro che si svolge a Bolzano ininterrottamente dal 1997, in genere nella prima settimana di luglio. Ogni anno un tema di attualità, un paese, affrontati con l’ausilio di diversi linguaggi: seminari, convegni, mostre, film, libri, concerti, teatro e convivialità:
1997: Se la memoria non m’inganna (Algeria),
1998: Le ferite del silenzio (Ruanda),
1999: Al di là dei muri (Cina),
2000: L’arte della convivenza (Kosovo, Bosnia, Serbia, Cecenia),
2001: Exodus (Israele-Palestina, esodo istriano),
2002: La globalizzazione desiderabile (Ecuador, da Rio a Johannesburg),
2003: Pace & guerra, Peace & Frieden (Italia, Afghanistan, Iraq),
2004: L’Europa dei 25 (esempio Polonia),
2005: Srebrenica: le ferite del silenzio (BiH).
2006; Anak, Bambini, Kinder (Bali)
2007: Aids (Sudafrica)
Euromediterranea 2008, dedicato alla Somalia, si terrà tra Bolzano, Salorno e Trento dal 2 al 5 luglio 2008.
La Scuola estiva internazionale
Dal 2000 l’incontro euromediterraneo è stato arricchito dall’istituzione di una Scuola estiva internazionale, come momento di approfondimento seminariale dei temi trattati e con l’intento di favorire la nascita di una rete giovanile europea.
Nel 2002 la Scuola Estiva è stata strutturata, in collaborazione con l'International Court of the Environment Foundation di Roma (ICEF) come una simulazione di un Processo all'Autostrada del Brennero, presieduto dal giudice di Cassazione dr. Amedeo Postiglione, di cui sono stati pubblicati gli atti.
L’edizione 2005 è stata dedicata al decennale di Srebrenica e n’è nato un progetto di collaborazione tra la Fondazione e l’associazione “Tuzlanska Amica”, diretta da Irfanka Pasagic, con l’obiettivo di promuovere la costruzione a Srebrenica di un centro d’incontro interculturale per la pace e la convivenza. Aderiscono a questa rete giovani dalla BiH, Kossovo, Italia, Germania, Austria, Croazia, Polonia, Belgio,
I"Adopt Srebrenica": un progetto di dialogo e convivenza
Il progetto „Adopt Srebrenica“ nasce da una lunga tessitura di relazioni tra la Fondazione Alexander Langer di Bolzano/Italia e l’associazione Tuzlanska Amica di Tuzla/Bosnia Erzegovina. L’idea della collaborazione è nata nel 2005 in occasione della consegna del Premio internazionale Alexander Langer a Irfanka Pašagić. In quel periodo è emersa anche la volontà di riportare l’attenzione internazionale a Srebrenica avviando un progetto di partnerariato con la città con un coinvolgimento attivo di amministrazioni pubbliche e associazioni italiane e internazionali.
Gli obiettivi a lungo termine di "Adopt Srebrenica"
Lavorare per il futuro, mantenendo una costante attenzione e presenza internazionale a Srebrenica. “Srebrenica” non deve essere solo una questione bosniaca, perché è una questione che riguarda tutta l’Europa e persino tutto il mondo.
Contribuire alla rivitalizzazione culturale e intellettuale della città di Srebrenica.
Promuovere un processo di confidence building e di dialogo interculturale, una cultura di pace e convivenza, la creazione di una memoria storica condivisa, la prevenzione e la gestione nonviolenta dei conflitti.
Promuovere la nascita di un Centro interculturale di ricerca, studio e documentazione della memoria con giovane dei diversi gruppi nazionali che vivono in città, che possa ospitare seminari, workshop, dibattiti, corsi. [impatto e studio delle conseguenze a lungo termine della guerra e del genocidio (economiche, psicologiche, mediche, sociali, culturali,….); analisi dei conflitti e dei genocidi in diverse zone del mondo; creazione di una rete tra queste realtà; promozione del dialogo; tecniche di risoluzione e gestione dei conflitti; memoria; trauma; dinamiche interetniche; convivenza attiva
Per perseguire questi obbiettivi la Fondazione:
organizza ogni anno dal 2005 un viaggio di studio e di condivisione per la cerimonia di commemorazione e di seppellimento delle vittime del genocidio che si svolge a Potocari-Srebrenica l'11 luglio.
Partenza prevista da Bolzano il 6 luglio 2008 ritorno il 13.
- ha organizzato insieme all'associazione Tuzlanska Amica, nel'ultima settimana di agosto 2007, l'incontro di dialogo “International cooperation for memory” resa possibile grazie all’adesione e al sostegno di: Comune di Srebrenica, Comune di Pescara, Regione Abruzzo, Regione Trentino Alto Adige-Südtirol, Comune di Marzabotto, Comune di Bolzano, Rete Lilliput/nodo di Ferrara, Associazione Sara di Srebrenica.
Una seconda edizione è in programma nel periodo 25 – 31 agosto 2008.
Sono arrivati in tante e tanti a Srebrenica, oltre 150 persone, dall'Italia soprattutto, e poi da Croazia, Serbia, Polonia, Belgio, Svizzera, Germania, Inghilterra, e naturalmente dalla Bosnia Erzegovina, a portare il loro contributo di idee, con il bisogno di capire e di agire. Tra questi più di 30 giovani volontari, compreso il piccolo gruppo multiculturale di Srebrenica, che hanno messo artigianalmente in piedi un'infrastruttura davvero ospitale, che ha fatto sí che gli incontri nelle famiglie, al bar, per le strade assumessero via il segno di un'amicizia crescente.
L'incontro è stato riconosciuto da più parti come un evento straordinario per la città, con il suo uso chiaro e problematico delle parole e delle storie che sono state lì raccontate e ricordate. E anche come un premio al lavoro concreto e tenace svolto in quindici anni da Irfanka Pasagic, che si è proposta e ha proposto a molti l'ambiziosa utopia di “Adottare Srebrenica”, la sua città.
Nella sezione “Adopt Srebrenica” della Fondazione si possono trovare il programma dell'evento, i nomi dei principali relatori, i documenti approvati, alcune riflessioni avviate e i resoconti dei principali seminari e workshop che si sono svolti, secondo le linee ipotizzate dal programma previsto.
Il 2008 sarà un anno decisivo per Srebrenica, in quanto nel mese di ottobre si terranno nuove elezioni comunali. E lo sarà per l’intera Bosnia–Erzegovina, dove si sta riflettendo su come riformare gli accordi di Dayton per evitare che il fattore etnico-nazionalista continui a rivestire un ruolo decisivo, ostile ad un futuro multiculturale del paese.
Per questo la Fondazione e Tuzlanska Amica hanno promosso la realizzazione di un convegno internazionale a Bolzano e a Trento, dal 15 al 18 maggio: 13 anni dopo Dayton: quale futuro per Srebrenica e la Bosnia e Erzegovina? Il Sudtirolo come luogo di incontro e di dialogo.
Collaborano L'accademia Europea di Bolzano, la Fondazione Heinrich Böll di Sarajevo e Belgrado, il Master per Operatori di pace/Mediatori di conflitti, l'Osservatorio dei Balcani.
Saranno presenti delegazioni di giovani da BiH, Serbia, Kossovo.
Il corso/Master per mediatori di conflitti-operatori di pace internazionali
e la rete europea dei corpi civili di pace.
Diversi documenti delle Nazioni Unite indicano da tempo la necessità di formare personale civile capace di intervenire professionalmente nelle situazioni di crisi con missioni di pace e di aiuto umanitario, con un equilibrato rapporto tra interventi civili e militari.
Con inoltre la capacità di facilitare il ristabilimento di un clima di fiducia fra le parti belligeranti che comprenda: distribuzione di aiuti umanitari, disarmo dei contendenti irregolari, controllo delle zone smilitarizzate, reinserimento dei profughi, monitoraggio del rispetto dei diritti umani, riabilitazione e reintegro degli ex-combattenti.Di volontari civili impegnati in operazioni di pace si è occupato, e a più riprese, anche il Parlamento Europeo, a partire da una proposta avanzata da Alexander Langer già nel 1993, nella persuasione che un “Corpo civile di pace europeo”, potesse contribuire positivamente alla politica estera e di sicurezza comune, ed ha rafforzare la capacità dell’Unione di evitare la degenerazione violenta dei conflitti.
La Fondazione collabora per questo alle reti italiane ed europee che operano nella stessa direzione (IPRI Italia, ENCPS, EPLO) e con la Formazione Professionale di Bolzano e il Dipartimento di Scienza dell’Educazione dell’Università Bologna per un corso/master per “Mediatore dei conflitti-Operatori di pace internazionali” giunto alla quarta edizione.
Il Master ha deciso di adottora in via sperimentale per il 2008 la BiH e Srebrenica come “caso di studio” all’interno dell'intero programma, con una partecipazione diretta sia all’incontro su Dayton che alla Settimana internazionale di Srebrenica.
Per il Master la Fondazione cura in particolare la ricerca di luoghi di stage e la loro realizzazione.
La Fondazione è stata inoltre parte attiva nella ricerca interregionale sulla professionale del meditatore nell'area umanitaria, la definizione del suo profilo professionale e le prospettive occupazionali, della quale sono stati di recente pubblicati gli atti del convegno di presentazione del 28.settembre 2006 (edizioni Praxis).
Uno specifico convegno di studio sulla prospettive dei Corpi civile di pace in Europa è stato organizzato a Bolzano e Bologna nei giorni 29 e 30 novembre, 1.dicembre 2007.
Il corso “Mediazione tra pari” - La Fondazione ha un ruolo di accompagnamento nel II corso “Mediazione tra pari”, realittato a Bolzano dalla Formazione Professionale, che ha l’obiettivo di mettere a disposizione delle strutture educative e di quelle scolastiche concrete esperienze di educazione nonviolenta e di analisi dei meccanismi che governano i conflitti. Nell’ambito dei laboratori, i ragazzi volontari (provenienti da scuole, associazioni, centri giovanili, parrocchie…) potranno familiarizzare con gli strumenti e le tecniche della mediazione per successivamente aiutare i loro compagni a trovare adeguate risposte nelle dispute e nelle crisi.
Nella giornata europea del 9 maggio verrà offerto a 120 studenti delle varie scuole superiori di partecipare ad una simulazione, in cui saranno chiamati a ricprire diversi ruoli e a vivere le dinamiche del conflitto. Il gioco di ruolo proposto, é sull'invasione ateniese dell'isola di Melo nel 416 a. C., narrata da Tucidide, é stato realizzato dal Consensus Building Institute di Cambridge.
Imparare a litigare. Con questo progetto, avviato nel 2008, la Fondazione vuole presentare a giovani e adulti i possibili approcci per una gestione creativa dei conflitti. Mediante esercizi e giochi di ruolo le alunne e gli alunni imparano a esprimere il loro punto di vista e ad accettare quello degli altri e così rafforzano la loro capacità di ascolto e la creatività che sono due strumenti chiave per la gestione creativa e nonviolenta dei conflitti. Progetto offerto alle scuole medie e superiori alto atesine
Servizio Civile presso la Fondazione – Dopo l'iscrizione all'albo nazionale e provinciale è in corso il riconoscimento della possibilità di svolgere in Fondazione il Servizio Civile per due persone, dalla seconda metà di ottobre.
Collaborazioni
In una Fondazione “povera” basata essenzialmente sul lavoro volontario sono decisivi i rapporti di collaborazione tra i 320 soci/amici e i numerosi che si sono instaurati nel tempo, o legati a singoli eventi, con numerose associazioni, riviste, istituzioni culturali, educative, elettive.
Tra le collaborazioni principali ricordiamo in particolare quelle con:
la riviste Bz1999 di Bolzano (che cura ogni anno un numero speciale sul Premio ed Euromediterranea);
la rivista Una Città di Forlì (che informa regolarmente sul lavoro dei destinatari del premio nel sito www.unacitta.it;
il giornale Web www.bumerang.it che si propone di diffondere la cultura della pace attraverso un’informazione partecipata e professionale, dal basso, fatto di soprattutto di storie personali che raccontano le diverse realtà e verità che viviamo.
Il centro di documentazione della Fondazione
Una parte importante dell’attività della fondazione riguarda la raccolta, l’ordinamento e la messa a disposizione per gli interessati della documentazione del lavoro e degli scritti di e su Langer.Molti testi sono stati messi in rete nel sito. Dopo più di quattro anni di lavoro è stata completata la catalogazione del lascito Langer. Tutto il materiale – essenzialmente di lavoro – costituisce l’archivio Langer, consultabile su appuntamento. Sono già numerose le esperienze di stage, le ricerche, le tesi di laurea svolte da giovani studenti nella sede della Fondazione.
Negli anni è cresciuta anche una piccola biblioteca specializzata (libri, video, documenti, ritagli stampa), che si è formata negli anni intorno:
- alle figure delle destinatarie e destinatari del Premio Alexander Langer e degli ospiti di rilievo agli incontri euromediterranei,
- allo studio dell’esperienza autonomistica sudtirolese,
- al corso per operatori di pace/mediatori di conflitti
Gli scritti e i documenti di lavoro di Alexander Langer sono stati messi a disposizione gratuita di ricercatori, autori, case editrice. In collaborazione con la Fondazione sono stati pubblicati i seguenti libri:
- Il viaggiatore leggero, ed. Sellerio 1996 (4a ed.), a cura di Adriano Sofri e Edi Rabini;
- Scritti sul Sudtirolo – Aufsätze zu Südtirol 1978-1995, ed. Alpha&Beta 1996 (3a ed.), a cura di Riccardo Dello Sbarba e Siegfried Baur
- La scelta della convivenza, e/o 1996 (3a ed.) a cura di Goffredo Fofi
- Die Mehrheit der Minderheiten, ed. Wagenbach, 1996, a cura di Peter Kammerer
- The Importance of Mediators, Bridge Builders, Wall Vaulters and Frontier Crossers, ed. Una Città, 2005, a cura della Fondazione Alexander Langer
- A. Langer Lettere dall’Italia, ed. Diario 2005, traduzione di Clemente Manenti
- Fare Pace – Scritti su Azione Nonviolenta 1984-1995, coedizione Cierre – Movimento Nonviolento Verona 2005, a cura di Mao Valpiana
- Fabio Levi: In viaggio con Alex. La vita, gli incontri e le imprese di Alexander Langer 1946-1995. Feltrinelli Editore 2007
Opere su Alexander Langer:
- Roberto Dall’Olio Entro il limite. La resistenza mite in Alex Langer, ed. la meridiana 2000
- Florian Kronbichler Was gut war. Ein Alexander-Langer-Abc, Raetia 2005
- Una vita più semplice. Biografia e parole di Alexander Langer, Altreconomia, 2005,
con una biografia curata da Giulia Allegrini e l’introduzione di Giuseppina Ciuffreda.
- Le parole del commiato, edizioni Verdi del Trentino 2005, a cura di Marco Boato
- Un racconto di Enzo Camanni in "Mal di montagna", ed. Cda&Vivalda
- La rivista Testimonianze ha pubblicato gli atti di euromediterranea 2005, in un numero speciale dedicato ad Alexander Langer.
E le videoproduzioni:
- “Alexander Langer: 1947-1995: ‘… macht weiter was gut war’.”, regia di Christoph Franceschini e Helmuth Lechthaler, RAI Sender Bozen, 1997, 45'
- “Alexander Langer. Impronte di un viaggiatore“ , Francesca Nesler e Nicoletta Arena, ed. Rai 2000 45'
- “Uno di noi”, un film su Alexander Langer..e la resistenza, di Dietmar Höss, Blue Star Film, 2007
E inoltre:
- Lo sculture di Vipiteno Martin Rainer ha inciso una moneta commemorativo del suo concittadino, in oro, argento e bronzo, destinando il ricavato delle vendite alla Fondazione.il Movimento Nonviolento di Verona ha edito un CD che comprende i libri pubblicati, una selezione di scritti giovanili e la trascrizione di interventi al P.E., 4 tesi di laurea sul suo lavoro, numerosi ricordi, fotografie, immagini video e racconti audio.
La Fondazione “Nuovo Teatro comunale” di Bolzano ha messo in scena nell’aprile 2003 un ritratto musicale di Giovanni Verrando e Vito Calabretta “Alex Brücke Langer”, con la regia di Yoshi Oida.
- Andrea Brunello e Mirko Artuso hanno realizzato per il Teatro di Bambs il monologo “Alexander Langer. Profeta tra gli stupidi” che verrà presentato in prima nazionale il 3 luglio 2008 a Trento.
Sito della Fondazione
Nel 2004 è stato rinnovato il Sito della Fondazione www.alexanderlanger.org, che registra mediamente 5000 contatti mensili e raccoglie, in formato elettronico, una parte cospicua degli scritti di e su Alexander Langer, oltre ad una documentazione del lavoro della Fondazione.
FONDAZIONE ALEXANDER LANGER STIFTUNG – Onlus
Via Latemar Straße 3, I - 39100 BOLZANO/BOZEN
Tel.+Fax. +39 0471 977691 - E-Mail: info@alexanderlanger.org, www.alexanderlanger.org
Cassa di Risparmio BZ - Südtiroler Sparkasse: BBAN S 06045 11613 000000 555000
C.F. 94069920216 St.Nr.