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Giulia Levi: Gli Olandesi a Srebrenica.La comunità internazionale di fronte alla strage del luglio 1995

1.3.2007, nella foto: l'ordine ONU di difendere Srebrenica

Giulia Levi, collabora attivamente all'associazione NEMA FRONTIERA di Torino e al progetto ADOPT SREBRENICA. Ci ha messo cortesemente a disposizione la sua tesi di laurea completata nella primavera 2007 su di un tema di grande attualità. La ringraziamo di cuore.

INTRODUZIONE 

Quella che segue è l'introduzione. In allegato l'intero testo.lINTRODUZIONE: L'obiettivo di questo lavoro è delineare alcuni dei fattori che portarono alla caduta della città di Srebrenica l'11 luglio 1995 e ai tragici avvenimenti che seguirono. Ho pensato di affrontare il problema dal punto di vista dell'intervento internazionale e del peso che questo ebbe nell'influenzare lo svolgersi degli eventi. In particolare ho inteso analizzare il ruolo dell'Olanda e delle forze di Protezione Olandesi delle Nazioni Unite presenti a Srebrenica. Il genocidio di Srebrenica è spesso considerato infatti come emblematico della mancanza di volontà, sia da parte della comunità internazionale sia da parte delle Nazioni Unite, di agire, attraverso l'attuazione di una politica efficace, a favore di una risoluzione rapida ed equa dei conflitti.

Poiché la missione UNPROFOR si inseriva nell'ambito sia dell'intervento internazionale in Bosnia-Erzegovina, sia in quello delle Nazioni Unite ho ritenuto opportuno soffermarmi all’inizio sulla cornice entro la quale le truppe olandesi si trovarono a svolgere il loro mandato. Il primo capitolo sarà dunque dedicato al contesto internazionale e analizzerà la percezione che i paesi occidentali ebbero della natura del conflitto in ex-Jugoslavia e come tale percezione determinò le loro reazioni a riguardo.

Il secondo capitolo descriverà poi come la visione della comunità internazionale si rispecchiò nell'azione delle Nazioni Unite. L’attenzione prevalente sarà concentrata, in questo caso, sull'approccio scelto dall'ONU per affrontare il problema della protezione di Srebrenica e più in generale la questione delle “aree protette”.

Il terzo capitolo, infine, si sforzerà di definire le caratteristiche della missione UNPROFOR e di porre in evidenza gli aspetti che risultano tuttora non chiari.

Per la realizzazione di questo lavoro ho utilizzato fonti di varia natura:  manuali di storia, saggi e articoli di giornale. Il materiale ricavato da internet consta essenzialmente di due voluminosi rapporti: il Rapporto ONU del segretario generale Kofi Annan sulla caduta di Srebrenica e il Rapporto dell'Istituzione per la Documentazione sulla Guerra redatto da una commissione indipendente promossa dal governo olandese per investigare sui fatti di Srebrenica.

 

IN ALLEGATO  L'INTERO TESTO

 

 

 

GiuliaLeviDutchbatt.doc (146 KB)
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