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Marzia Bisognin: Camminando intorno a Srebrenica – Laboratorio di scrittura

18.10.2007, marzia_bisognin@fastwebnet.it

Il progetto prevedeva  di esplorare il territorio intorno a Srebrenica al ritmo dei propri passi, intrecciando il cammino con brevi momenti di scrittura.
I piedi camminano e gli occhi guardano, i piedi riconoscono la terra e i pensieri si liberano, i piedi camminano e si attiva la memoria.
Quando si parla di Memoria può succedere di dimenticare che è fatta innanzitutto di ricordi. Memoria anzi è perfino una parola un po’ antipatica: le tabelline da imparare a memoria, la memoria del computer, la memoria che con l’età si inceppa. E la Giornata della Memoria poi ha qualcosa di monumentale, mentre i ricordi sono intimi e personali, e ricordare significa “riportare al cuore”. I ricordi possono essere struggenti, commoventi, dolorosi, strazianti, teneri, ridicoli…però  portano sempre con sé un’emozione e sono vivi.
Per questo ascoltare il racconto di un ricordo è ricevere un piccolo, a volte grandissimo, dono.

Purtroppo problemi organizzativi di varia natura hanno ristretto al massimo i tempi, e nell’arco di cinque ore abbiamo iniziato e concluso tutto. È mancato lo spazio dell’approfondimento, del lasciare depositare le cose. Lo spirito d’improvvisazione e adattamento comunque non sono mai mancati.

Siamo un gruppo piuttosto eterogeneo. Il più giovane ha quindici anni (Mladen), il più vecchio cinquanta (io), attraversando tutte le età intermedie. Due ragazzi di Srebrenica serbo-bosniaci, cinque italiani di cui uno madrelingua tedesca, una ragazza di Sarajevo che si sente bosniaca e basta e che vive in Italia.  E’ lei a tradurre tutto.
A parte Mladen e Sasa, che sono amici, ci siamo tutti incontrati per la prima volta in questi giorni.
Partiamo alle dieci della mattina dalla Dom Kulture verso la Stari Grad. Ci fermiamo per il nostro primo momento di scrittura sui ruderi del vecchio castello, seduti intorno ad un cerchio di pietre che costruiamo per segnare il nostro passaggio.
L’indicazione è: i primi dieci ricordi che affiorano alla mente, scritti di getto.
Dopo averli letti ad alta voce ripartiamo, in direzione delle Terme.  Sasa e Mladen ci fanno da guide, raccontano un sacco di cose e ci raccolgono delle mele dagli alberi.
La strada è bellissima, tra i boschi che sono stati piantati al tempo dell’Impero austro-ungarico, come ci dicono i due ragazzi.
Incontriamo qualche coppietta venuta fin quassù, incontriamo il gruppo che fa il workshop di fotografia, incontriamo anche una vipera.
Le fonti termali sono tre, ma una è secca. Mladen dice che è questo il significato di quella strana cosa che ha scritto “mi ricordo della tristezza nel sasso”.
Assaggiamo l’acqua ferrosa che scorre sulla pietra color ruggine, ci laviamo la faccia alla fonte della bellezza, ci facciamo i lavaggi oculari alla fonte per gli occhi.
Per il nostro secondo momento di scrittura ci dividiamo in coppie e  ognuno racconta al proprio compagno uno dei ricordi scritti precedentemente, in maniera più estesa. Poi ciascuno scrive il ricordo dell’altro.
Li leggiamo ad alta voce e dopo diventiamo curiosi, e continuiamo a raccontarci cose e a farci domande l’un l’altro.
Poi mangiamo e infine ritorniamo sui nostri passi.



Gianluca Bo:

Mi ricordo il mio camminare;
Sjecam moje hodanje

Mi ricordo i resti di castelli già visti;
Sjecam ostate dvoraca koje sam vec vidio

Mi ricordo i panorami selvaggi;
Sjecam divlje panoramike

Mi ricordo i miei pellegrinaggi;
Sjecam moja hodocasca

Mi ricordo il mio entusiasmo in ogni cammino;
Sjecam moju strast u hodanju

Mi ricordo anche la loro fatica;
Sjecam i njihovu teskocu

Mi ricordo la vita sognata;
Sjecam zivot koji sam sanjao

Guarda caso, siamo in 8 (numero simbolo per il mio racconto) !;
Gdle, omero nas je, simbolici broj moje price

Siamo dietro un' angolo che mi vorrebbe far ripartire, subito, senza ulteriore indugio;
Sjedimo iza coska , imam zelju da vidim sta je iza, i da odmah krenem

Appena seduti, dieci ricordi non son un pò troppi?
Deset sjecanja, zar nije malo previse?

Matthias:

Ich erinnere mich an dem Tag, als ich ich in Venedig eines dieser Notizhefte gekauft habe. Es war ein verdammt heißer Tag.
Mi ricordo del giorno in cui ho comprato uno di questi quaderni a Venezia. Era una giornata terribilmente calda.
Sjecam se dana kad sam kupio jednu ovakvu teku u Veneciji. Bio je to uzasno vruc dan.

Ich erinnere mich an Anna.
Mi ricordo di Anna.
Sjecam se Anne.

Ich erinnere mich an gestern abend. Wir saßen auf dem Hügel, tranken Wein und erzählten uns Geschichten.
Mi ricordo di ieri sera. Stavamo seduti sulla collina, bevevamo vino e ci raccontavamo storie.
Sjecam se sinocne veceri. Sjedili smo na brezuljku, pili vino i pricali kojekakve price.

Ich erinnere mich an das Frühstück. Heute morgen, an die Erzählungen der Frau vom Krieg.
Mi ricordo della colazione e dei racconti di guerra della signora.
Sjecam se dorucka i gospodjinih  prica o ratu.

Ich erinnere mich an die Hitze.
Mi ricordo del calore.
Sjecam se vrucine.

Ich erinnere mich an Schloß Runkelstein.
Mi ricordo del Castel Roncolo.
Sjecam se Dvorca Ronkolo.

Ich erinnere mich an Christian und an seinen Hund.
Mi ricordo di Christian e il suo cane.
Sjecam se Kristijana i njegovok psa.

Das Kreuz vor mir erinnert mich an Mostar.
La croce davanti a me mi ricorda di Mostar.
Kriz preko puta mene me potsjeca na Mostar.

Ich erinnere mich an den Kreis im Jungscharfeuer mit dem Kreis in der Mitte.
Mi ricordo del cerchio con il falò in mezzo.
Sjecam se kruga i vatre u sred njega.

Ich erinnere mich an meinen Vater, meine Mutter un d meinen Bruder.
Mi ricordo di mio Padre mia madre e mio fratello.
Sjecam se mog Tate, moje mame i mog brata.


Claudio:

Mi ricordo quando ci siamo baciati la prima volta
Mjecam se kad smo se poljubili prvi put

Mi ricordo di doverti chiamare
Sjecam se da moram da ti se javim

Mi ricordo i tuoi occhi, anzi di più, il tuo sguardo
Sjecam se tvojih ociju , vise, tvoga pogleda

Mi ricordo il male che ho sentito
Sjecam se bola kojeg sam osjetio

Mi ricordo il caldo che faceva
Sjecam se vrucine

Mi ricordo sempre
Uvijek se sjecam

Mi ricordo che ci sei
Sjecam se da si tu, da postoijis

Mi ricordo la paura che ho provato
Sjecam se straha kojeg sam probao

Mi ricordo quando siete nati
Sjecam se kada ste se rodili

Mi ricordo il profumo che avevi
Sjecam se mirisa koji si imala



Gianluca Ba:

Mi ricordo la partenza di domenica
Sjecam se nedeljnog odlaska iz kuce

Mi ricordo il cibo di casa
Sjecam se kucne hrane

Mi ricordo che dalla collina si vede un bel panorama
Sjecam se da se sa brezuljka uvijek vidi lijep pogled

Mi ricordo del mio cane, otto
Sjecam se mog psa, otto

Mi ricordo che sono seduto su di un sasso, non e' piacevole
Sjecam se da sjedim na kamenu, nije bas ugodno

Mi ricordo che non ho dormito molto ultimamente
Da nisam spavao bas puno zadnjih dana

Mi ricordo che penso troppo prima di fare
Da uvijek mislim previse prije nego sto nesto uradim

Che sono lontano, ma anche vicino a casa
Sjecam se da sam daleko, ali i blizu mojoj kuci

Mi ricordo di quanto e' bello il vento che soffia
Kako je lijepo kada puse vjetar

Mi ricordo che questa mattina ho mangiato il fondo del caffe'
Sjecam se da sam ovog jutra popio toza iz kafe



Marzia:

Mi ricordo che ieri c'era la luna piena
Sjecam se kad je mjesec bio pun

Mi ricordo che da bambina odiavo mio cugino
Sjecam se da sam mrzila mog rodjaka kad sam bila mala.

Mi ricordo che la mia bambola si chiamava Mariolina
Sjecam se da se moja lutka zvala Mariolina

Mi ricordo che il primo giorno qui non si capiva niente e che tutto era improvvisato
Sjecam se da se ovdje prvi dan nije nista moglo skontati i bilo je sve tako haoticno.

Mi ricordo che nemmeno alla partita di calcio si capiva chi vinceva e chi perdeva
Sjecam se da je tako bilo i kad su igrali utakmicu, nije se moglo razumjeti ko je dobija a ko gubi.

Mi ricordo che l'albero su cui salivo da bambina era un melo
Sjecam se da je drvo na koje sam se penjala kao mala bilo jabukovo.

Mi ricordo la neve
Sjecam se snijega

Mi ricordo quando guardavo i cartoni animati e c'era l'orso Jogi
Sjecam se da kad sam gledala crtice bio je medvjed koji se je zvao Jogi

Mi ricordo che quando ero bambina mi faceva schifo tutto quello che si mangiava
Sjecam se da kad sam bila mala mrzila sam svu hranu

Mi ricordo che mia sorella ballava davanti alla finestra
Sjecam se kako je moja sestra plesala na prozoru.



Mladen:

Secam se sume
Mi ricordo del bosco

Secam se Dore
Mi ricordo di Dora

Secam se  Matee
Mi ricordo di Matea.

Secam se Dore i Matee zajedno.
Mi ricordo di Dora e Matea insieme

Secam se tuge u kamenu.
Mi ricordo della tristezza nel sasso

Secam se secanja.
Mi ricordo di ricordare

Secam se svetskog prvenstva
Mi ricordo dei campionati mondiali

Secam se lige sampiona.
Mi ricordo di champions ligue

Secam se evropskog prvenstva
Mi ricordo dei campionati europei.

Secam se dozivljaja
Mi ricordo delle esperienze.


Sasa:


Secam se prvog razreda
Mi ricordo della prima elementare

Secam se raspusta
Mi ricordo delle vacanze

Secam se jucerasnje fudbalske utakmice
Mi ricordo della partita di calcio di ieri

Secam se mora u Neumu
Mi ricordo il mare a Neum

Secam se prve ocene
Mi ricordo del primo voto

Secam se drugara iz razreda
Mi ricordo il compagno della classe

Secam se kako smo cistili kulu
Mi ricordo di come pulivamo la vecchia torre

Secam se prve uciteljice
Mi ricordo della mia prima maestra

Secam se dorucka
Mi ricordo della colazione

Secam se razrednog staresine
Mi ricordo il nostro educatore della classe


Ajna:

Mi ricordo la prima volta che sono stata qui
Sjecam se prvog pita kad sam bila ovdje

Mi ricordo com’era
Sjecam se kako je bilo

Mi ricordo gli sguardi diffidenti
Sjecam se nepovjerljivih pogleda

Mi ricordo che avevo paura di questo posto!
Sjecam se da me je cak bilo strah biti ovdje

Mi ricordo quando sono arrivata qui l’altro giorno
Sjecam se kad sam dosla ovdje neki dan

Mi ricordo come ero felice perché sentivo questo posto un po’ mio !
Sjecam se kako sam bila strecna jer sam osjetila da je ovo mjesto cak malo moje

Mi ricordo tanti abbracci e sorrisi
Sjecam se puno zagrljaja i osmijeha

Mi ricordo la casa di Hajra
Sjecam se Hajrine kuce

Mi ricordo la sua ospitalità
Sjecam se njenog gostoprimstva

Mi ricordo l’ultimo caffè con lei
Sjecam se zadnje kafe sa njom




Il ricordo di Gianluca Ba. scritto da Gianluca Bo.:

Il ricordo di cui scrivo è quello riguardante la sensazione che ha Gianluca rispetto alla casa ed alla famiglia serba che l' ospita in questi giorni:

Si può riassumere in una frase: "Così vicino e così lontano."
L' accoglienza che sta ricevendo e che va oltre la dose normale, suscitante in me sincera invidia, lo fa ritornare con la mente all' atmosfera di casa sua.
Penso che quando si prova qualcosa del genere, ci si può definire cittadino del mondo.
In tale contesto i concetti di patria e di confine non trovano più nè spazio e nè tempo, come espresso dai suoi ospitanti attraverso il racconto di una loro amicizia con una donna musulmana.
La bellezza può essere allora percepita nelle piccole come nelle grandi cose, ma il punto di partenza è qualcosa di umile che resta invisibile agli occhi.
Questa idea di bellezza credo sia l' anima dell' ospitalità che Gianluca sta ricevendo in dono in questi giorni.

Sjecanje se odnosi na Djanlikov boravak u Srebrenici kd familije srpske nacionalnosti
Moze se sazeti ova prica u jednoj recenici: “Tako blizu ali tako daleko”
Gostoprimstvo koje primaDjanluka  je cak vise nego normalno, ja sam cak zavidan, i on ima osjecaj da se vraca u atmosferu svoje kuce.
Mislim da kad se nesto tako osjeti, mozes reci da si gradjanin svijeta.
U takvom kontestu, ideje kao “drzava” i “granice”, ne postoje, kako kazu i njegovi prijatelji koji se divno druze sa njihovom muslimanskom komsinicom.
Ljepota svari moze tada da se odnosi i da se osjeti u malim stvarima, kao i u velikim, ali tacka od koje se krece je nesto tako malo da je nevidljivo golim ocima. Ova ideja ljepote mislim da je dusa “srz” gostoprimstva kojeg dobija Djanluka ovih dana.

IL RICORDO DI GIANLUCA BO SCRITTO DA GIANLUCA BA:
DJANLUKINO SJECANJE NAPISAONO OD DJANLUKE BA:



Il cammino suscita un ricordo, un desiderio di vita sognata.
Il cammino libera i pensieri, libera la mente dall'oppressione della quotidianita', della vita normale, con i suoi dubbi e le sue preoccupazioni.
L'atto del cammino avvicina l'uomo ad una liberta' naturale, quasi selvaggia.
La vita sognata durante il cammino, utopica se confrontata alla normalita' che il mondo moderno impone,  rappresenta e racchiude una piccola speranza. Poter riversare un po' di vita sognata nella vita vissuta.

Hodanje (setnja) izaziva sjecanja, zelju za zivotom o kojemo smo sanjali.
Hodanje oslobadja misli i glavu od opresije svakodnevosti, od svakodevnog normalnog zivota, sa svojim dvoumicama i brigama.
Sam cin hodanja priblizava covjeka prirodnoj slobodi, skoro divljini.
Zivot koji sanjamo dok hodamo, utopican ako ga poredimo sa normalnim zivotom u modernom svijetu, sadrzi u sebi i prestavlja jednu malu nadu:  da se moze premjestiti  malo sanjanod zivota u zivot koji zivimo.


Il ricordo di Claudio scritto da Matthias:
Sjecanje od Klaudija napisan od strane Matijasa


Non era il primo bacio di Claudio in assoluto. Non so quando sia successo e ignoro anche le circostanze esatte nelle quali è avvenuto e non sento di avere il diritto di indagare ulteriormente.  
È  venuta una sua amica da Roma a trovarlo a Firenze. Dopo una bella passeggiata al centro di Firenze l’ha portata a pranzare in una piccola trattoria al centro. Il locale era completamente vuoto. Gli unici a mangiare erano lui e lei. Iniziarono a chiacchierare e tutto sembrava  procedere normalmente, fino al momento in cui lei menzionò sua zia. Raccontò che sua zia per tutta la sua vita faceva l’amante di un uomo sposato e commentò che per lei questo non sarebbe stato accettabile. Disse che lei aveva il desiderio in avere un uomo tutto per sè, in esclusiva.
Dopo questo racconto regnava il silenzio.  Quanto durò Claudio non lo sa.  Potevano essere dieci minuti ma anche un ora. Per Claudio era un’eternità.
A che cosa pensava Claudio in tutto questo tempo?
Gli sembrò che lei volesse essere baciata, quindi si avvicinò a lei, piano piano, e la baciò.
È stato un momento intenso, un momento in cui sentì pulsare il cuore e scorrere il sangue nelle vene.
Dopo il bacio solo silenzio.

Nije to bio prvi Klaudijov poljubac. Ne znam tacno kako se to dogodilo ni gdje i mislim da nemam pravo da pitam dublje. Dosla mu je u posjetu u Firencu jedna njegova prijateljica iz Rima. Poslije jedne lijepe setenje u centru Firence otisli su da rucaju u jednu malu konobu u centru. Konoba je bila potpuno prazna. Jedini koji su jeli su bili njih dvoje.  Prica je normalno tekla sve dok ona nije pomenula svoju tetku. Rekla je da je njena tetka citav zivot bila ljubavnica i da ona tako nesto ne bi mogla izdrzati. Ona je htjela da ima svog covjeka, izuzetno za sebe, Poslije je nastala tisina. Koliko je trajala ta tisina, Klaudio ne zna. Moglo je biti 10 minuta, moglo je biti i sat. Za njega je to trajalo kao vjecnost. Na sta je Klaudio mislio svo to vrijeme? Pomislio je da ona hoce da dobije jedan poljubac, tako da joj se priblizio, polako, polako, i poljubijo je. Taj momenat je bio tako jak da je osjetio krv kako mu lupa u venama. Poslije poljubca, samo tisina.


Il ricordo di Matthias scritto da Claudio:
Matthiasovo sjecanje/prica, ispricana od Claudija:


Bolzano, come Firenze, si trova in una conca. I monti che la circondano sono sorvegliati da numerosi castelli, alcuni visitabili altri no.
Uno di questi, uno dei più rovinati e pericolanti, è stato recintato e murato nei suoi accessi acquistando così un fascino pieno di mistero per gli occhi di un bambino.
Circa tre anni fa, durante una passeggiata insieme al mio amico Cristian e al suo cane, siamo andati a passeggiare proprio al castello “proibito”.
Arrivati, ci siamo però accorti che c’era un varco nel muro e l’idea di poter entrare in questo luogo da sempre impenetrabile ci ha messo nell’anima un sentire da bambino e non abbiamo resistito alla possibilità di andare a vedere dentro.
Dopo questa prima volta, quando con Cristian avevamo voglia di fare due passi chiacchierando, tacitamente ci incamminavamo verso il nostro castello, fino a renderla una piacevole consuetudine.
Anche la presenza del suo cane era immancabile.
E’ durante una di queste occasioni che il cane giocando è volato in uno strapiombo ed è morto sul colpo.
Ogni tanto io ci vado ancora.
Cristian non ha più avuto cuore di tornarci.

Bolcano, kao Firence, se nalazi u jednoj dolini okruzenom brdima. Ta brda cuva vise starih dvoraca, od kojh se neki mogu posjetiti, drugi ne.
Jedan od tih dvoraca, najsruseniji i najopasniji, je zatvoren i zaokruzen kapijom, tako da dobija, u ocima jednog djeteta, jos vise sarma i izazova.
Bilo je to od  prilike prije tri godine, moj drug Christijan, njegov pas i ja smo otisli da prosetamo bas do tog “zabranjenog” dvorca.
Kad smo stigli, vidjeli smo da je jedna rupa u ogradi oko dvorca i mogucnost da udjemo u to mjesto od uvijek zabranjeno,  je u nama probudila djeciju radoznalost i nismo mogli odoliti iskusenju da udjemo unutra.
Poslije te setnje, svaki put kad bi ja i Christijan htjeli da prosetamo, da se ispricamo, uvijek smo isli tamo, u “nas” dvorac i to je postala jedna lijepa navika. Uvijek naravno sa njegovim psom.
Jednom se ipak desilo da je, igrajuci se i trceci, njegov pas pao u jednu razvaliju i crko smjesta. Christijan nije imao vise srca da se tamo vrati, ja ponekad.


Sasino sjecanje napisano od Mladena;
Il ricordo di Sasa scritto da Mladen:


Bio sasa na moru u Neumu ....a  bio sam i ja. Bilo je lepo mi se zezali i druzili i videli Sasine dvije drugarice Andreu i Ninu. Bas su lepe. Sve je bilo extra  tamo. Bile su radionice isli smo na bazen i plazu. Radionice su bile extra i dobro smo se provodili  i tako to na tu temu. Onda sam ja upozno Mateu a Sasa Doru.
Bilo je lepo i nadamo se da ce mo i sledece godine ici.

Sasa è stato al mare a Neum quest’estate….e c’ero anche io. E’ stato bello, ci siamo divertiti, siamo stati in compagnia e abbiamo incontrato due amiche di Sasa, Andrea e Nina. Sono proprio belle. Là era tutto extra.  C’erano i workshop e andavamo in spiaggia. I workshop erano extra e noi ci siamo divertiti con i temi che ci davano. E poi io ho incontrato Matea, e Sasa ha incontrato Dora.
E’ stato bellissimo, e spero che ci ritorneremo anche il prossimo anno.


Mladenovo secanje napisano od Sase :
Il ricordo di Mladen scritto da Sasa:


Milan se mnogo borio da bi usao u finale tako dugo ocekivane lige sampiona. Pre finala su pobedili jedne od najtrofejnijih evropskih klubova. Cekala ih je poslednja utakmica na putu do trona Evrope, a to je susret  sa Liverpulom. Obe ekipe su se mnogo borile i veliki put presli ali samo je jedna mogla pobediti.To je bio susret divova. Posle duge i iscrpljujuce borbe , Milan se popeo na tron  i vratio Liverpulu za poraz od pre 2 godine.

Il Milan ha lottato molto per entrare nella finale della tanto attesa Champions Ligue. Prima della finale ha vinto una delle piu’ premiate squadre europee. Li aspettava l’ultima partita sulla strada per l’Europa, cioè l’incontro con il Liverpool. Tutte e due le squadre si sono molto battute, ma solo una di loro poteva vincere. E’ stata una battaglia tra orchi.
Dopo una lunga e sfinente lotta, il Milan è salito sul trono e ha restituito al Liverpool la sconfitta ricevuta due anni fa.


Il ricordo di Marzia scritto da Ajna.
Marcijino sjecanje, ispricano od Ajne


Questo è un racconto di un ricordo forte, di un tempo nostalgico.
Erano gli anni della musica “Beat”, i ’60, del boom musicale e di tutto uno stile di vita nuovo che portavano con sé. Le minigonne, i balli, la politica…
Mi ricordo mia sorella che ballava davanti alla finestra. Era un momento speciale della giornata, quello, dopo il pranzo noi avevamo il compito di sparecchiare e mia sorella lavava i piatti e io li asciugavo. Allora mia sorella alzava la radio, si metteva davanti alla finestra e ballava, ballava, ballava, ballava!!!
Io la guardavo affascinata, assorbivo con gli occhi tutti i suoi movimenti, volevo imitarla, volevo forse essere lei.
Lei rappresentava per me l’essere al tempo con le cose nuove, l’essere al centro di ciò che si muoveva fuori dal nostro piccolo paesino di provincia. Anche se ero piccola, lei mi faceva sentire piu’ grande , mi apriva le porte del mondo.

Ovo je prica o jednom jakom sjecanju, o jednom nostalgicnom vremenu.
To su bile 60 ete godine, kada jebila u modi muzika “Beat”, eksplozija muzike i uopste jednog novog stila zivota. Mini suknjice, plesovi, politika…
Sjecam se moje sestre kako je plesala aspre prozora. To je bio specijaln dio dana, kada, poslije rucka smo morale, ona i ja , da pospremio kuhinju. Ona je prala sudje a jab ih posusivala. Tada je bi ona pojacala radio, otisla do prozora i pocela plesati, plesati, plesati.!!
Ja sam je gledala  sarmirana, upijala sam svaki njen pokret , htjela sam da je kopiram, htjela sam mozda, da budem ona.
On je za mene znacila biti na pravom mjestu u pravom momentu, znati sve ono novo sto se desava van naseg malog gradica u provinciji. Iako sam bila mala, sa njom sam se osjecala kao velika, ona mi je otvorila vrata prema svijetu.


Il ricordo di Ajna, scritto da Marzia
Ajnino sjecanje napisano od Marcije


Ajna e' arrivata qui la prima volta in una giornata grigia e piovosa. Tutto era cupo, ed era proprio quello che temeva di trovare.
Un paese di persone ostili e case distrutte, un ristorante sporco, una signora antipatica che sottolineava il suo modo di parlare senza ij, un tavolo di uomini con una brutta faccia.
Pochi sorrisi e nessun abbraccio, Ajna sentiva di essere diffidente, più dei ragazzi del Centro Giovanile che ha conosciuto, un po' troppo spavaldi a dire la verità.
Un paese con il cielo troppo basso.
Poi è stata felice di tornare, di avere spazzato via la paura e la diffidenza. E così sentire questo posto un po’ suo.

Ajna je dosla ovdje prvi put u jedan kisni , sivi dan. Sve je bilo crno i tesko, i bas se je bojala da ce to i naci.
Jedan grad sa razrusenim kucama i neraspolozenim osobama, jedan prljavi restoran, jedna antipaticna gospodja koja je govorila samo ekavski, jedan sto sa ruzzi fama.
Malo osmijeha i nijedan zagrljaj, Ajna je osjecala da je nepovjerljiva, kao i njeni vrsnjaci iz Centra za Mlade koje je upoznala, ustvari malo napuhani.
Jedan grad sa previse niskim nebom.  
Onda joj je bilo tako drago kada se je vratila, jer je osjetila da je ocistila iz sebe sav strah i nepovjerenje. I tako sada osjeca da je ovaj grad malo njen.


Pur essendo stato un lavoro molto ridotto rispetto al progetto iniziale, valuto positivamente questa esperienza. Non voglio però trarre conclusioni, mi piace che a parlare restino i brevi testi che abbiamo scritto e il riverbero che dentro ognuno di noi ha lasciato la camminata che abbiamo fatto insieme.
Ringrazio  Matthias, Gianluca e Gianluca, Claudio, Mladen, Sasa e Ajna.
Un grazie particolare ad Ajna, perché senza il suo lavoro di traduzione nulla sarebbe stato fatto.

Marzia Bisognin

 

 

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