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I premiati - Die Preisträger - L’impegno continua – Sie arbeiten weiter …

Khalida Messaoudi Toumi di nuovo ministro della cultura
Khalida fa di nuovo parte del governo algerino, formato dopo la rielezione di Bouteflika nell’aprile scorso, e conserva il ministero della cultura, dal quale è stato scorporato quello delle comunicazioni.
Il 10 febbraio 2004, intervistata dal Corriere della Sera ha dichiarato tra l’altro: “Abbiamo avuto 120 mila morti, più di duemila donne stuprate, danni per oltre 20 miliardi di dollari alle strutture sociali ed economiche, alle scuole e alle moschee, agli ospedali e perfino ai cimiteri. Come oggi afferma anche Romano Prodi, l'Algeria ha vissuto 3600 giorni di 11 settembre. Però sono stati usati a lungo due pesi e due misure, mi è inevitabile constatarlo. Mentre noi vivevamo il nostro calvario quotidiano, l'Occidente ha dato asilo negli anni Novanta a capi terroristi riconosciuti come tali solo dopo l'11 settembre. Ha offerto tribune mediatiche e sostegno politico ai rappresentanti di gruppi che rivendicavano attentati contro i civili in Algeria, senza dire della violenza programmata ed esercitata contro le donne».
Sito del Ministero della cultura algerino: www.mcc.gov.dz

Rwanda 1994 – 2004
A commemorazione del decimo anniversario del genocidio in Ruanda sono stati organizzati 10 giorni di manifestazioni culminate con una solenne cerimonia allo stadio di Kigali durante la quale il presidente Kagame ha apertamente accusato la comunità internazionale di non aver saputo evitare i massacri.
Kofi Annan che ha riconosciuto le proprie responsabilità (in quanto all’epoca dei fatti sottosegretario incaricato delle operazioni di peacekeeping) ha fra l’altro decretato il 7 aprile “Giornata internazionale di riflessione sul genocidio in Ruanda” (materiali in varie lingue in www.un.org/french/events/rwanda/): “Nessuno di noi dovrà mai dimenticare o essere autorizzato a dimenticare che in Ruanda è stato compiuto un genocidio, che questo è stato minuziosamente organizzato e che è stato perpetrato alla luce del giorno”.
Nell’ambito delle commemorazioni è stata pure allestita, a Kigali e a Butare, Rwanda 94, l’opera del gruppo belga Groupov, alla quale partecipa anche Yolande Mukagasana con una significativa lunghissima testimonianza iniziale. E per la prima volta questo teatro della memoria è andato in scena di fronte a un pubblico che aveva vissuto in prima persona le situazioni e i sentimenti evocati.
Dopo l’unica rappresentazione italiana nell’ambito del Mittelfest di Udine nel 2002 Rwanda 94 tornerà poi finalmente anche in Italia nel quadro del progetto “Italy for Rwanda 1994-2004” e verrà messa in scena al Teatro Strehler di Milano il 2 e 3 ottobre prossimi (altre tappe previste Torino, Reggio Emilia, Roma e Palermo).
La casa editrice Meridiana di Molfetta sta ristampando per la terza volta il libro di Yolande “La morte non mi ha volto”. Per ordinazioni info@lameridiana.it
E’ stato tradotto in italiano e pubblicato per i tipi di E/O “Murambi, il libro delle ossa” del giornalista scrittore Boris Diop.
Interviste a Yolande Mukagasana e Boris Diop, a cura di Lanfranco di Genio, in Una città n. 116 e 119 oppure www.unacitta.it.

Jacqueline Mukansonera ha fondato ed è tuttora impegnata nell’associazione Jya Mubandi Mwana, un gruppo di madri di bambini con gravi handicap. L’“angelo dei dimenticati” lancia un appello alle donne europee affinché non dimentichino il Ruanda e le conseguenze del genocidio.

Ding Zilin arrestata
Il 28 marzo le autorità cinesi hanno arrestato Ding Zilin prelevandola dalla sua abitazione senza presentare un mandato e confiscando delle magliette fatte fare a Hong Kong per commemorare il 15° anniversario del massacro. In seguito la polizia ha presentato un mandato d’arresto per atti criminali asserendo che “il gruppo delle madri di Tienanmen è un gruppo reazionario tramite il quale entità nazionali ed estere cospirano per danneggiare la sicurezza del paese e incitare alla sovversione”.
E’ seguita una mobilitazione generale cui hanno aderito studiosi, professionisti e politici di vari paesi con appelli – tra cui un’interpellanza parlamentare italiana - e lettere di solidarietà. Ding Zilin e le altre madri di Tienanmen sono state poi rilasciate il 3 aprile. Vedi in www.hrichina.org

Neue Auszeichnungen für Natasa Kandic
Anlässlich der Eröffnung des internationalen Festivals Dokumentarfilme über Menschenrechte wurde in Prag am 14. April der von der People in Need Foundation gestiftete Homo Homini Award 2004 an Natasa Kandic verliehen.
In der westlichen Welt bekannt und geachtet wurde sie letztes Jahr zudem von der Zeitschrift Time als „Heros“ in der Kategorie „activists“ vorgeschlagen bzw. namhaft gemacht.

Über ihre wichtige Arbeit siehe die Webseite des Humanitarian Law Center www.hlz.yu oder www.osservatoriodeibalcani.org


Sami Adwan & Dan Bar-On, la storia dell’altro
Dopo l’edizione italiana curata da Una città, che viene presentata in molte città italiane suscitando ovunque grande interesse (vedi anche per ordinazioni www.unacitta.it), è appena stata pubblicata l’edizione francese dal titolo Histoire de l’autre (Liana Levi, Paris).
Nell’introduzione gli autori hanno scritto: «Notre objectif n’est pas de critiquer ou de modifier les récits existants, mais d’ouvrir aux enseignants et aux élèves un espace d’étude commun. Nous sommes conscients qu’il serait irréaliste dans l’immédiat d’envisager de modifier les récits ou d’en créer un qui soit accepté par les deux peuples.»
Nell’agosto 2004 il PRIME (www.webartery.com/PRIME) renderà noto un primo bilancio della sperimentazione realizzata nelle scuole (attualmente il manuale è utilizzato da 800 studenti in 12 licei) e gli autori inizieranno a mettere mano a un secondo volume, riferito ad altri momenti ed eventi della storia israeliana-palestinese.


Kritische Lage in Ecuador
Die politische Situation in Ecuador im ersten Halbjahr 2004 ist äußerst kritisch: Nach dem Hinauswurf der indigenen Partner der Regierungskoalition im August 2003 setzt die Regierung ihre neoliberale Politik fort; die versprochenen Reformen des Staates, der Kampf gegen die Korruption und die immer wieder angekündigte Sozialpolitik bleiben aus. Im Erdölsektor versucht man eine Liberalisierung durch Ausschreibung neuer Prospektionsfelder und lässt neue Gesellschaften zu, während die staatliche Ölgesellschaft ausgeplündert wird. Die neue Pipeline OCP ist in Betrieb getreten, die geplanten Fördermengen (300.000 Fass pro Tag) werden allerdings um ein Drittel unterschritten. Mehrere Prozesse gegen die Öl-Gesellschaften und ihre Politik der Umweltzerstörung sind im Gange, besonders beachtet der gegen die TEXACO. Widerstand der indigenen Völker regt sich überall, wird aber von einigen Ölgesellschaften durch Schenkungen von Schulen, Feldspitälern und Geräten unterlaufen. Etliche Gemeinden lassen sich blenden und kaufen.
In diesem Szenario kämpft Acción Ecológica (und Esperanza Martínez): Sie berät die indigenen Organisationen, schafft Öffentlichkeit zur Politik der Ölgesellschaften, deckt deren Machenschaften und Pannen auf, organisiert Boykotte und dokumentiert das komplexe Geschehen im Erdölsektor auch für das Ausland, um so ein ständiges Observatorium zu erhalten und ihren Druck auf die Regierung und die Ölgesellschaften nicht nachzulassen. www.ecuanex.net/accion, www.oilwatch.org

Gabriele Bortolozzo, aperto il processo d’appello
A circa dieci anni dalla presentazione dell’esposto-denuncia di Medicina Democratica da parte di Gabriele Bortolozzo e a oltre due anni dalla sentenza che ha assolto i vertici Montedison, ENI, Enimont, Enichem, Montefibre per la morte e le gravi malattie da CVM, PVC e altri tossici di numerosi operai del polo chimico di Porto Marghera nonché per il devastante inquinamento, un “ecocidio”, provocato da decenni di scarichi tossici, il 20 gennaio 2004 nell’aula bunker di Mestre è iniziato il processo di appello. Dalla fine del primo processo a oggi sono morti altri 30 operai che vanno ad aggiungersi ai 157 mancati in precedenza.
Piuttosto che diffondere un comunicato stampa, l’associazione Gabriele Bortolozzo ha preferito presentarsi all’apertura del processo con tante rose rosse per i familiari degli operai morti.
Il 13 maggio l’accusa (nella persona del pubblico ministero Felice Casson) ha chiesto l’acquisizione agli atti dell’accordo per la segretezza sui risultati delle indagini sulla cancerogenicità delle esposizioni al cloruro di vinile monomero, stipulato nel 1973 fra le grandi aziende chimiche mondiali. Dal documento risulterebbe che la Montedison si sarebbe opposta alla divulgazione dei primi risultati delle analisi condotte dall’Università di Bologna, da cui emergevano le correlazione tra tumori ed esposizione al CVM. I vertici aziendali sarebbero quindi stati a conoscenza della pericolosità/tossicità delle sostanze maneggiate.
Vedi www.provincia.venezia.it/agb e www.petrolchimico.it.

(pagina curata da Christine Stufferin)

Didascalia:
Premio Alexander Langer 2003 alla memoria di Gabriele Bortolozzo

Didascalia
Il libro “La storia dell’altro” coordinato da Sami Adwan e Dan Bar-On
edito da Una Città
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