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Note Primo Capitolo

1- Onde evitare, almeno in questo primo capitolo, un'eccessiva pesantezza dell'insieme delle note, abbiamo limitato i riferimenti bibliografici ai soli casi in cui si rendessero necessari, cioè per le citazioni o per segnalazioni specifiche. Quando non diversamente specificato, le informazioni biografiche su Langer sono tratte da: Alexander Langer, Dal Sud-Tirolo all'Europa, Bergamo, ("I quaderni della Porta" - 65), Fon. Serughetti La Porta, 1996, trascrizione del lungo intervento di Langer ad un convegno tenutosi il 18 giugno 1990 presso la Fondazione Serughetti La Porta di Bergamo intitolato "Autonomie dei popoli e autorità sovranazionali"; Alexander Langer, "Minima personalia", Belgafor - Rassegna di varia umanità, marzo 1986 (annata XLI), articolo varie volte rimaneggiato e sintetizzato, specialmente dopo il suicidio di Langer, ora in: Alexander Langer, La scelta della convivenza, edizioni e/o, Roma, 1995, pp. 11-31; le note introduttive di Riccardo Dello Sbarba ed Edi Rabini alle varie sezioni delle raccolte postume di articoli di Langer (vedi bibliografia conclusiva); conversazioni dell'autore con amici e conoscenti di Langer, in particolare Edi Rabini. I riferimenti storici precisi (date, fatti storici specifici) con i quali abbiamo contestualizzato la biografia di Langer, quando non fossero contenuti negli stessi scritti o quando non sia diversamente segnalato, sono tratti da: Agostini - Ansaloni - Ferrandi, Alto Adige - Ottant'anni di storia - Cronologia essenziale dall'annessione all'Italia al dibattito sull'Euregio, Praxis 3, Bolzano, 1995. Naturalmente altre letture ci sono state utili per sviluppare la nostra conoscenza della storia sudtirolese e formare le nostre opinioni in proposito. A questo proposito vedi il terzo capitolo e la bibliografia finale.

2- Si tratta di un ricordo di Rocco Artifoni, trascrittore e curatore, insieme con Gabriele Colleoni, dell'intervento di Langer al citato convegno di Bergamo. L'aneddoto è riportato nella presentazione al "quaderno" cui abbiamo fatto riferimento nella nota precedente.

3- Il riferimento storico è alle opzioni del 1939, quando ai Sudtirolesi di lingua tedesca e ladina e ad alcune altre minoranze del Nord-est italiano fu imposto di scegliere tra la cittadinanza italiana e quella del Reich tedesco, con il conseguente obbligo di emigrazione (vedi nel terzo capitolo il paragrafo "3.1 - La storia sudtirolese"). Langer e gli altri oppositori alle regole del censimento, avevano volutamente messo in evidenza il parallelo con quella che i Sudtirolesi ricordano come la peggiore esperienza della loro storia, per denunciare il carattere gravissimo e ultimativo di una schedatura etnica, questa volta voluta dal partito di raccolta tedesco e passivamente accettata dalla quasi totalità delle forze politiche democratiche del gruppo italiano.

4- Gli alleati, al tavolo delle trattative di pace di Parigi, non sembrano propensi a restituire il Sudtirolo all'Austria, e si va quindi verso la firma del famoso accordo tra Degasperi e Gruber (vedi il capitolo "3.1 - La storia sudtirolese").

5- Alexander Langer, "Minima personalia", cit.

6- Op. cit., p. 11.

7- Op. cit., p. 13.

8- Alexander Langer, Dal Sud-Tirolo all'Europa, cit., p. 7.

9- Ibidem.

10- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., pp. 12-13.

11- Op. cit., p. 12.

12- Ibidem.

13- Alexander Langer, Dal Sud-Tirolo all'Europa, cit., p. 10.

14- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., p. 13.

15- Op. cit., pp. 12-13.

16- Op. cit., p. 14.

17- Op. cit., p. 18.

18- Op. cit., p. 14.

19- Secondo la Relazione preliminare su episodi relativi all'attività di corpi militari, di polizia o di sicurezza dello Stato in connessione con le vicende del Terrorismo in Alto Adige / Südtirol presentata da Marco Boato ed edita dalla "Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi" (1991), si può operare una periodizzazione delle vicende del terrorismo in Sudtirolo riconoscendo una decina di momenti diversi. Per quanto riguarda gli episodi degli anni Cinquanta e Sessanta, mentre sono chiariti e conclusi anche giudiziariamente alcuni dei fatti meno gravi, ne rimangono altri, più inquietanti, da chiarire. Nel 1963 si svolse un processo a Trento contro carabinieri accusati di torture. Il 30 giugno 1967 due soldati restarono uccisi da una valigia esplosiva alla stazione di Trento. Sono accertati ruoli dei vari copri militari e di sicurezza dello Stato nel periodo che va dal 1964 al 1967, mentre nel 1976-77, in relazione a una serie di attentati a Trento nel 1970-71, vengono incriminati uomini del centro occulto "I" della Guardia di finanza, un ufficiale del Sid, un colonnello dei carabinieri, un vice-questore della Polizia e due "informatori". Vengono poi assolti.

20- Alexander Langer, Dal Sud-Tirolo all'Europa, cit., p. 11.

21- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., p.15.

22- Alexander Langer, Dal Sud-Tirolo all'Europa, cit., p. 12.

23- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., p.15.

24- Op. cit., p.17.

25- Alexander Langer, "Don Lorenzo Milani ci disse: dovete abbandonare l'Università", Azione nonviolenta, giugno 1987, (ora in: Alexander Langer, Il viaggiatore leggero - Scritti 1961 - 1995, Edi Rabini ed., ("Fine secolo", collana diretta da Adriano Sofri, 6), Palermo, Sellerio editore, 1996, pp. 70-73).

26- Ibidem. La seconda cosa che colpisce Langer nel suo primo colloquio con don Milani, è la descrizione che questi fa del giorno del giudizio universale, descrivendo se stesso e il direttore del collegio dei gesuiti di Milano di fronte a Dio, che al secondo dice: "Hai sbagliato tutto, credendo magari di fare bene. Hai chiuso gli occhi davanti a coloro che rappresentano me, e ti sei immedesimato nei loro oppressori. Guarda invece don Lorenzo che è qui accanto a te: lui ha scelto unilateralmente. Lui ha capito che non si possono amare concretamente più di 3-400 persone, ed ha scelto i poveri, i suoi campagnoli. Si è messo dalla loro parte, a scelto il loro mondo". Don Milani conclude la descrizione dicendo che, comunque, "siccome il Signore è buono, alla fine gli darà un calcio nel sedere e lo farà entrare nel Paradiso, mentre io entrerò con tutti gli onori. Capite? Se voi state con i ricchi, non potete non diventare come loro, se non lo siete già."

27- Ibidem.

28- Lo ricorda anche Carmen Bertolazzi in una delle testimonianze dell'inserto de il manifesto su Lotta Continua: "Come per tanti è cominciata nel '68, in terza liceo a Bolzano. All'occupazione della scuola insieme a noi studenti si schierò anche un supplente. Aveva un'aria talmente per bene che mia madre si convinse a farmi occupare anche di notte e anni dopo mi confessò di aver votato per lui, sempre per via di quella faccia pulita. Era Alex Langer. Lo rincontrerò anni dopo, a Francoforte, lui già di Lotta Continua e io neofita." (AAVV, "Lotta Continua", il manifesto, 7 febbraio 1997).

29- A quasi trent'anni da quelle prime rivendicazioni, la situazione in Sudtirolo è solo di poco mutata. Mentre la Svp difende formalmente il bilinguismo previsto dallo Statuto, di fatto si oppone ad ogni sperimentazione seria di apprendimento e di immersione linguistica. In particolare ha bocciato una recente proposta di introduzione del tedesco negli asili italiani che prevedeva un approccio "di gioco", e quindi di prima familiarizzazione con la lingua. Il bilinguismo precoce - si dice - creerebbe confusione nei bambini che rischierebbero di perdere la capacità di distinguere chiaramente la propria "appartenenza" etnica. La preclusione al reale bilinguismo assume a volte connotazioni schizofreniche e contraddittorie: si pensi al progetto, che sembra voler invece favorire uno sviluppo positivo dello scambio linguistico, di far svolgere una prova scritta obbligatoria e supplementare nella lingua dell'altro gruppo all'esame di maturità.

30- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., pp. 18-19.

31- Alexander Langer, Dal Sud-Tirolo all'Europa, cit., pp. 13-14. Nei passaggi successivi del suo intervento, Langer spiega il proprio cambiamento di prospettiva (nel 1990, quando parla) rispetto all'impostazione "classista" dell'analisi del conflitto etnico. E' ora convinto che "i conflitti e le solidarietà etniche abbiano il più forte potere coinvolgente che sin qui io abbia conosciuto, almeno nelle nostre culture europee e del bacino del mediterraneo." (p. 15).

32- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., pp. 20-21.

33- Op. cit., p. 22.

34- Op. cit., pp. 21-22.

35- Ibidem.

36- Op. cit., p.24.

37- Si tratta di un passaggio del dialogo tra Langer e Adriano Sofri pubblicato sulla rivista Fine Secolo il 4 maggio 1985. E' una conversazione piuttosto lunga e ricca di spunti analitici importanti e utili per capire i diversi aspetti dell'attività di Langer e quindi sarà ampiamente utilizzata più avanti nel corso di questo scritto. Per il momento ci limitiamo a segnalarne la pubblicazione, con il titolo "Le Liste verdi prima del calcio di rigore", alle pagine 105-120 della già citata raccolta Il viaggiatore leggero. La riflessione citata nel testo, si trova a p. 111.

38- Per una breve, ma bella storia di Lotta Continua, vedi l'inserto, curato a più mani, de il manifesto: "Lotta Continua", il manifesto, 7 febbraio 1997.

39- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., p.23. Il giornale, privo di una forza politica organizzata alle spalle, si trasforma gradualmente in periodico di opinione e diventa in un certo senso il giornale "ufficiale" del movimento del '77. La linea politica con la quale "navigare" in quegli anni inconsulti si riassume nello slogan, piuttosto diffuso nel movimento di allora, "Né con lo Stato, né con le Br".

40- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., p.21.

41- Agilulfo (Alexander Langer), "Esame di maturità: in commissione c'è un fiancheggiatore", Lotta Continua, 23 luglio 1978, (ora in: Alexander Langer, Il viaggiatore leggero, cit., pp. 53-58. Il passaggio citato è alle pp. 53-54). Agilulfo è lo pseudonimo che Langer utilizza spesso per scrivere su Lotta Continua.

42- Tale legge prevede che si giunga entro il 2002 ad una occupazione nel settore pubblico proporzionale alla reale consistenza sul territorio dei tre gruppi etnici. L'attuazione di tale norma ha portato, ovviamente, ad una discriminazione dei lavoratori italiani in tutte le nuove assunzioni, visto che la loro presenza era prima ampiamente sovrarappesentativa. Problemi gravi ci sono stati anche nel normale funzionamento dell'attività amministrativa e dirigenziale, vista la frequente impossibilità di ricoprire posti riservati a membri del gruppo tedesco o ladino con persone effettivamente competenti. Esemplare il caso del primariato di neurochirurgia dell'Ospedale di Bolzano, scoperto per oltre dieci anni e attivo solo grazie alla presenza per alcuni giorni alla settimana dal primario dell'Ospedale di Verona.

43- Si tratta, evidentemente, di un appellativo dispregiativo dato dagli Italiani ai membri del gruppo tedesco.

44- Alexander Langer, "Funerale laico con Tedeum", Lotta Continua, agosto 1980, (ora in: Alexander Langer, Aufsätze zu Sudtirol / Scritti sul Sudtirolo 1978 - 1995 (S. Baur / R. Dello Sbarba eds.), Meran/Merano (BZ), Alpha & Beta, 1996, pp. 33-34).

45- Abbiamo ritenuto di mettere in risalto quello che secondo noi è un po' l'inizio di questo processo, stimolati dal passaggio che nella citazione precedente abbiamo voluto mettere in neretto. Della conversione anti ideologica parleremo anche più avanti e, specialmente, nel capitolo successivo.

46- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., p. 25.

47- Termine dialettale (in lingua Welsh) e dispregiativo con cui in Sudtirolo denominano gli Italiani. Nella tradizione austriaca e tedesca, in generale, i Welschen sono gli europei meridionali o in ogni caso dell'area latina. In epoca asburgica, ma senza implicazioni negative, si parlava di Welschtiroler in riferimento ai trentini. In Tirolo, oggi, spesso chiamano in questo modo gli stessi Sudtirolesi di lingua tedesca. Nel significato potrebbe essere tradotto con il nostro "terroni".

48- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., p. 26.

49- Per quanto riguarda il censimento, come ci si è arrivati, la regolamentazione giuridica, i risultati statistici e altre considerazioni, vedi il paragrafo "3.3 - 'Schedatura etnica? No, grazie'".

50- La Commissione dei 6 è una delle due commissioni paritetiche originalmente incaricate di redigere le norme di attuazione dello Statuto di autonomia, entrato in vigore nel 1972. La Commissione dei 6 si occupava delle norme riguardanti il Sudtirolo, mentre quella detta "dei 12" si occupava di quelle di interesse regionale. E' improprio dire che le commissioni "varassero" le norme, dato che il compito spettava al Governo, ma di fatto questo si è quasi sempre limitato a prendere atto della formulazione proposta dalle Commissioni. Le Commissioni sono ancora operanti, ed anzi sono state recentemente rinnovate, anche se non se ne capisce la funzione reale visto che le norme relative allo Statuto sono state tutte emanate.

51- Si tratta di uno stralcio del capitolo "Proposte contro l'opzione 1981" tratto dall'opuscolo bilingue (oltre ad una parte in Ladino) di 96 pagine, realizzato nel marzo 1980 dal Comitato di iniziativa contro le opzioni 1981 e intitolato: 1981 Nuove opzioni / Wieder eine option? Pp. 73-75.

52- Non siamo riusciti a reperire l'articolo con cui, sul Corriere della Sera, Acquaviva lanciò questa idea. Egli, tuttavia, conferma la sua impostazione durante un corso di aggiornamento per insegnati nel 1989 i cui atti sono raccolti nel volume edito dalla Provincia Autonoma di Bolzano: AAVV, Problemi dell'autonomia nella provincia di Bolzano, Bolzano, Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige, 1989, pp. 266-272. Vedi anche il paragrafo "3.2 - Una fotografia del Sudtirolo negli anni Ottanta".

53- Fonte: Provincia Autonoma Bolzano - Alto Adige, Manuale dell'Alto Adige, Bolzano, 1994, pp. 205 e 209. Per una più approfondita e precisa analisi dei dati del censimento vedi il paragrafo "3.3 - 'Schedatura etnica? No, grazie'".

54- Alexander Langer, "Reinhold Messner: Heimat e tradimento", Tandem, 24 febbraio 1982, (ora in: Alexander Langer, Il viaggiatore leggero, cit., pp. 62-65).

55- Il 12 maggio 1985, in occasione delle elezioni amministrative, il Msi passa a Bolzano dal 6,3% delle precedenti consultazioni, al 22,58% e diventa il primo partito del capoluogo. (Fonte: Provincia Autonoma Bolzano - Alto Adige, L'Alto Adige in cifre, Bolzano, 1994, pp. 47).

56- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., p. 28.

57- Sulla conversione ecologica, sul superamento degli ideologismi politici e su tutte le implicazioni culturali e organizzative connesse, vedi il prossimo capitolo: "2.1 - La conversione ecologica".

58- Messner aveva detto che i Sudtirolesi erano stati i primi traditori della loro Heimat in occasione delle opzioni del 1939. Riparleremo dell'episodio, più approfonditamente, nel prossimo capitolo.

59- Vedi citazione e nota 37.

60- Si tratta di un passaggio di un articolo che Langer scrive nell'aprile del 1982. Noi stessi lo abbiamo trovato citato, senza alcuna indicazione, nella raccolta Aufsätze zu Südtirol / Scritti sul Sudtirolo 1978 - 1995, cit., in una nota introduttiva ad una sezione del curatore Riccardo Dello Sbarba a p. 249.

61- Op. cit., p. 250.

62- Oltre a Messner, che dichiara il proprio appoggio incondizionato, Dario Fo mette in scena a Bolzano il Mistero Buffo, in sostegno alla campagna elettorale.

63- Gli atti del convegno sono ora disponibili in un volume intitolato conservare l'ambiente cambiare la natura - la "questione verde", pubblicato a Trento come supplemento al n. 26 / luglio 1983 di "Arcobaleno". L'intervento di Langer, che partecipò alla tavola rotonda, è alle pp. 31-36.

64- Op. cit., p. 33.

65- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., pp. 29-30.

66- Vedi, nel dettaglio, il paragrafo "2.6 - Il 'Partito verde'".

67- Dall'intervento introduttivo di Langer alla sessione speciale della "Campagna Nord - Sud: biosfera, sopravvivenza dei popoli, debito", tenutasi a Genova dall' 1 al 3 novembre 1991, (ora in: Il viaggiatore leggero, cit., pp. 178-187, con il titolo "500 anni bastano, ora cambiamo rotta!")

68- Alexander Langer, La scelta della convivenza, cit., pp. 23-24.

69- La fonte di questa lista è Edi Rabini, in una delle sue note introduttive alle diverse sezioni del libro da lui curato e più volte citato Il viaggiatore leggero, p. 104.

70- Da un intervista a tam-tam verde del 16 maggio 1994, oggi in parte riportata alle pp. 161-162 de Alexander Langer, Il viaggiatore leggero, cit.

71- Dall'intervista citata a tam-tam verde del 16 maggio 1994.

72- A questo proposito vedi l'approfondimento che viene proposto nei Paragrafi "2.3 - Partito conservatore?" e "2.4 - L'ecologia della politica: la cultura dei Verdi" e più in generale nell'intero secondo capitolo.

73- Dall'introduzione di: Alexander Langer, Vie di pace / Frieden Schließen - Berichte aus Europa / Rapporto dall'Europa, Trento, Edizioni Arcobaleno, febbraio 1992.

74- Alexander Langer, "Ex-Jugoslavia, cittadini di pace", il manifesto, 17 settembre 1992, (ora in: Alexander Langer, Il viaggiatore leggero, cit. pp. 276-278. Il passo citato si trova alla fine della p. 277 e 278).

75- Dalla sintesi di un'intervista radiofonica del 6 luglio 1993 riportata in: Alexander Langer, Il viaggiatore leggero, cit., pp. 283-284, con il titolo "Uso della forza militare internazionale nell'ex-Jugoslavia?"

76- E' un'ulteriore dimostrazione della diversità delle due situazioni, trentina e sudtirolese, e dell'incapacità di comprensione reciproca. Le esigenze politiche erano evidentemente diverse nelle due provincie ed entrambe valide e motivate, ma il sistema elettorale dell'epoca imponeva alleanze omogenee su tutto il territorio regionale, per consentire - tramite il recupero dei resti - l'elezione di almeno un senatore che non fosse targato Svp, Dc, o Msi.

77- Senza confini, presentando Bassetti e il parlamentare uscente dei Verdi Gianni Lanzinger, raccoglie in Alto Adige il 3,1%. I Verdi, con Langer, ottengono l'8,3%, ed il 12,6% a Bolzano. Le quattro liste che promuovevano Senza confini (Pds+Solidarietà, Rete, Prc e Partito Radicale) alla Camera, con il sistema proporzionale, hanno totalizzato più del doppio che non coalizzate, il 6,5%, mentre il solo Pds ha ottenuto il 3,3%. I dati, provenienti dall'archivio dei Verdi, ci sono stati forniti da Edi Rabini, mentre la ricostruzione dei fatti, pur sommaria, è basata sui ricordi personali dello stesso Edi Rabini e del sottoscritto, che partecipò - in Trentino - al dibattito per la nascita di Senza confini, oltre che su: Verdi di Bolzano, "Un senatore che porti l'Altro Sudtirolo nel Parlamento italiano", 21 gennaio 1992, ciclostilato interno.

78- Alexander Langer, "Le elezioni e il mio 'no'", Alto Adige, 8 febbraio 1994, (ora in: Alexander Langer, Aufsätze zu Südtirol / Scritti sul Sudtirolo 1978 - 1995, cit., con il titolo "Elezioni come marketing", pp. 230-231).

79- Da una lettera ad amici ed amiche cui segnalava e regalava, per il Natale 1994, la rivista Una città di Forlì, che sosteneva insieme a molte altre iniziative, (ora in: Alexander Langer, Il viaggiatore leggero, p. 199).

80- Alexander Langer, "Le elezioni a Bolzano: una voce dal pozzo", Il mattino dell'Alto Adige, 3 giugno 1995, (ora in: Alexander Langer, Il viaggiatore leggero, cit., pp. 325-327).

81- Alexander Langer, "Addio Petra Kelly", il manifesto, 21 ottobre 1992, (ora in: Alexander Langer, Il viaggiatore leggero, cit., pp. 83-85).
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