Alexander Langer Alexander Langer Tesi e ricerche Tesi di Anna Marinelli

Scritti di Alex Langer Racconti e ricordi Dediche bibliografie - recensioni Tesi e ricerche
Tesi di Giorgio Grimaldi Tesi di Anna Marinelli
Tesi di Emiliano Bertoldi Tesi di Giulia Galera Tesi di Marina Goisis Tesi Rizzo Marina Tesi Elena Franceschetti Tesi Leonardo Di Russo Tesi Cristina Pongiluppi Tesi Marchi Daniele Tesi Canta Andrea Tesi Luca Colombo Tesi Angelo Cosentino Tesi di Simone Lerma Tesi di Claudia Profanter Tesi di Miola Martina Tesi di Lucia Botti Tesi di Martina Alfieri Tesi di Lisa Mazzieri
Riviste Video - Audio L’archivio di Alex Eventi
alexander langer (22) Cassar-Simma: Abbi cura - Trag Sorge - Take Care (11)

1.1 Modalità della comunicazione.

Scrivo molto, forse troppo, per svariati giornali e riviste1.

Con una scrittura limpida e scorrevole realizza in modo appropriato ed efficace lo scopo della comunicazione. Usa spesso metafore e simboli, che denotano fantasia, creatività e abilità non comuni nel coniare espressioni nuove, atte a focalizzare l'attenzione del lettore sui concetti base.
A tale riguardo sono illuminanti i titoli delle riviste da lui stesso fondate:

Offenes Wort (parola aperta) - periodo liceale;
die brücke (il ponte) - fondato con Siegfried Stuffer e Josef Schmid - 1967/69, dal 1968 bilingue;
Omnibus - dal 1986 - quindicinale bilingue (bollettino per l'altro Sudtirolo grün - verde - vërc).

L'espressione "bilingue" significa che gli articoli sono redatti indifferentemente nelle due lingue, evitando la traduzione che viene sostituita da una amplificazione del titolo.
Il periodico "die brücke" è coniato in carattere minuscolo (secondo le indicazioni di Hans Magnus Enzelsberger) contravvenendo già allora alla regola ortografica della lingua tedesca2.

L'esemplificazione ortografica rappresenta un valido aiuto per la maggioranza delle persone, anche se la distinzione tra maiuscole e minuscole può facilitare la comprensione di testi complessi. Ma è proprio questo lo spirito del messaggio: anche testi complessi possono e dovrebbero essere resi in forma semplice, tenendo conto della pluralità non omogenea dei destinatari.
Egli prelude, inoltre, all'omologazione fra scritto e orale.

E' sempre la parola che crea il ponte fra due culture, dove si può convivere in tandem.
Il ponte è il Leitmotiv del messaggio, mediato anche dalla traduzione.

...Traduco (volentieri), il che non è altro che un aspetto di quell'attività di ponte tra mondo tedesco e italiano cui non potrò sfuggire3.


Farà il traduttore in tutti i sensi (letteralmente da trans-ducere) in qualità di traghettatore, di trasmettitore di messaggi tra mondi diversi, dove si parlano lingue diverse ma uno stesso linguaggio.

Diventa sempre più ricco, più fitto e più variegato il reticolo di rapporti, di scambi, di ponti (...) Sul mio ponte si transita in entrambe le direzioni, e sono contento di poter contribuire a far circolare idee e persone4.


Quando scrive o parla, ha sempre presenti i destinatari del messaggio, adeguandosi nell'uso della lingua italiana, sia in senso stretto (uso del tedesco o dell'italiano) sia in senso lato (corrispondenza al codice dell'interlocutore. Rappresenta quindi un modello di vero bilinguismo, il che non vuol dire tradurre da una lingua in un'altra, bensì comunicare in una lingua e/o in un'altra. La parola, al di là della semplice informazione, diventa messaggio educativo, che il destinatario coglie come dono da custodire per sempre. I suoi messaggi sono esperiti dagli incontri "conquistati e custoditi", che considera una delle "maggiori ricchezze e fortune". Conosce "persone di indole, posizione e cultura assai differenti"5 stabilendo "scambi ed amicizie su tanti piani e direzioni".
Questa variegata molteplicità di rapporti, "fonte di arricchimento interiore", nasce per lo più dall'ascolto, che è la base del dialogo e, quindi, dalla conoscenza.
La credibilità dei suoi messaggi è prevalentemente legata all'esperienza. In questo ruolo comunicativo, ricco e fecondo, si evidenzia l'aspetto fondamentale della pedagogia : rapporto docente/discente di scambio reciproco (fedd-back) in ambito intra-ed extrascolastico, dal momento che la persona del docente opera sempre, anche al di fuori delle mura scolastiche e non è detto che non debba o possa realizzarsi anche all'esterno dell'istituzione stessa, cioè in condizioni non canoniche, secondo il principio socratico per cui "la mediazione educativa attraverso l'istituzione scolastica" viene di fatto superata. E' la cosiddetta maieutica, che consiste nell'estrapolare non con l'imposizione bensì con la comunicazione.
I suoi scritti più che informare, vogliono comunicare, e come dice Robert Escarpit : "L'informazione può essere trasmessa in modo unilaterale, ma la comunicazione è sempre bi-o multilaterale"7.E' infatti il feedback l'elemento essenziale della comunicazione.
Quanto al valore della parola, che media la comunicazione, è evidente la lezione della scuola di Barbiana : momento prioritario di emancipazione sociale, in cui la parola viene liberata da ogni retorica.
Consapevole però dei limiti e dei pericoli della comunicazione scritta, egli afferma "...(amo, invece, i gironi senza giornali)"8 (Cfr. il semiologo e teorico dei mass media Umberto Eco, secondo cui il quotidiano italiano non appare come uno strumento di liberazione critica che permetta a tutti di ascoltare le parole altrui e di "prendere la parola", ma come uno strumento autoritario di repressione).
Per ovviare a ciò la scuola dovrebbe insegnare "come si legge un giornale" e "l'interpretazione di qualsiasi altro mezzo di informazione" concernente il linguaggio parlato, che può essere più autoritario di quello scritto,in quanto meno controllabile e, di conseguenza, meno soggetto a critica almeno in certe condizioni.

Questa la modalità di comunicazione che Langer auspica :

C'è sete di messaggi semplici e veri : verificati, cioè, dall'esperienza vissuta, non gonfiati o aggiustati per colpire meglio l'attenzione e la curiosità10.


1 Alexander Langer, Minima personalia. "Giornali", in La scelta della convivenza, cit., p.20
2 Guarda ad esprienze prima dell'Ottocento, in cui vigeva l'uso del carattere minuscolo.
3 Langer, Minima personalia, "I miei mestieri", op. cit., p.24
4 Langer, Minima personalia, "La Germania, l'Austria", op. cit., p.19
5 Nell'originale : "differente".
6 Langer, Minima personalia, "Incontri", op. cit., pp.30-31
7 R. Escarpit, Scrittura e comunicazione, Milano, Garzanti, 1976, cit. p.94
8 Langer, Minima personalia, "Giornali", op. cit., p.20
9 AA.VV La lingua italiana oggi: un problema scolastico e sociale. A cura di L. Renzi e M.A. Cortelazzo (Guida all'interpretazione del linguaggio giornalistico di Umberto Eco, "Ideologia dell'oscurità"). Bologna, Il Mulino, 1977, cit, p.187.
10 Langer, "A proposito di Giona" (traduzione di appunti per una relazione tenuta, su invito del vescovo di Bolzano Wilhelm Egger, il 5 aprile 1991. nel maggio 1995 ha dedicato il testo alla memoria di Tonino Bello, con integrazioni), in Il viaggiatore leggero, cit., p. 322.

Antonino Bello è stato vescovo di Molfetta e presidente nazionale di Pax Christi. La sua scelta pastorale, vissuta sull'opzione radicale per "gli ultimi", e il suo impegno per la promozione della "pace", della "nonviolenza", della "giustizia" e della solidarietà, lo rendono ancora oggi, dopo la sua morte, tra i più audaci profeti dei nostri giorni.

<<Razzisti proprio non siamo, e forse neppure intolleranti con loro. Ma ci fanno paura. Probabilmente perché sono l'icona di un rapporto con l'altro che non sappiamo gestire>>.
(A. Bello, Nelle vene della storia - Lettera a Gesù, "logica di alleanza, ed '. la meridiana 1997).

Cfr. stile epistolare di Langer : "Caro San Cristoforo".
pro dialog