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3. VALENZA POLITICA E RELIGIOSA

Politica e religione vengono prese in considerazione nella loro accezione più ampia, avendo in primo luogo come referente comune sempre al persona.
Langer rifugge dall'idea della politica in senso partitico (è cioè contro l'istituzionalizzazione del partito) così come dalla religione legata al potere gerarchico della chiesa.
Non ama definirsi con nessun ruolo; esalta la centralità e la priorità dell'uomo, che non deve essere in funzione né della politica né della religione. E' alla ricerca di una nuova cultura politica che sappia valorizzare finalmente l'individuo in sé, "della sua persona e della sua dignità". Il suo impegno è verso la "Lebenswelt" e l'umanità intera.
Sia sul piano politico che religioso riscopre il valore della comunità che identifica con la partecipazione democratica:

Accanto alla cultura anche la politica si è tinta di un nuovo significato ed entra a buon diritto a far parte dei segni del tempo. Anch'essa infatti non può più essere considerata privilegio (o ricco pascolo privato) di pochi, cui la maggioranza semplicemente delega la propria partecipazione alla comunità, quanto, giustamente, partecipazione alle e conoscenza delle questioni che riguardano il bene comune.
Chi si oppone alla "politicizzazione" desidera in realtà far perdurare uno stato di cose in cui si può discutere pubblicamente solo di ciclismo oppure di musica leggera, mentre le questioni essenziali sono lasciate alla contrattazione privata di pochi, senza che la comunità sia interpellata, informata oppure possa in qualche modo partecipare al dibattito. Chi sostiene di fare il proprio dovere senza interessarsi di politica manifesta una grande miopia (corsivo nostro)1.

1. Langer, <<die brücke>>, November 1967, (trad. di D. Trevisan), in Il viaggiatore leggero, cit., pp.41-42.
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