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4.2 Luoghi simbolici ed istituzionali dell'appartenenza

La famiglia prima - inculturazione - e la scuola dopo - acculturazione - contribuendo alla formazione del patrimonio culturale, diventano fulcro dell'identità; e quando il soggetto viene privato della sua identità culturale, ci troviamo di fronte al processo di deculturazione.
in un territorio plurietnico e di forte tradizione cattolica, anche la Chiesa gioca un ruolo importante, come sempre accade quando bisogna fare i conti con l'insicurezza. infatti, sia in occasione delle opzioni del 1939 che della legge del censimento del 1981 l'intervento del vescovo ne ha convalidato la procedura.
Se da una parte la scuola si prefigge la promozione, la diffusione del sapere, dall'altra la Chiesa ha il compito di curare la componente emotivo-spirituale delle persone.
Nel Sudtirolo L'identità viene affermata e salvaguardata tramite le istituzioni, in primo luogo scuola e chiesa, avendo le stesse una connotazione etno-linguistica precisa.
Langer intravede nelle istituzioni prevalentemente l'asseto burocratico, definendo "parlamentino" l'apparato provinciale, cioè modello ridotto del sistema centralizzato statale.
Rivendica nell'educazione la dimensione comunitaria delle istituzioni. Auspica pertanto L'instaurarsi di una autentica comunità autonoma, dove ognuno si senta responsabile e sia sensibile al bene comune.
Il suo atteggiamento spesso polemico è da interpretarsi come una volontà profonda di rinnovamento della società (entrismo), che si potrebbe definire con la formula "solve et coagula"1 in un processo generale creativo.
Mentre i suoi messaggi etici - indirizzati alla persona - si ispirano alla Bibbia, quelli inerenti alla società hanno come referente primario la costituzione italiana2, che nei diritti e doveri del cittadino contempla la tutela delle minoranze e il principio di sussidiarietà.
frutto della mediazione laica-religiosa, essa ha tutte le premesse per affermare il principio di uguaglianza e libertà riconoscendo tutti i principali diritti dell'uomo e del cittadino.
"Ognuno di questi diritti rappresenta una conquista dell'individuo contro lo stato, una tappa dell'avanzata della libertà contro l'oppressione, dell'eguaglianza contro il privilegio"3.
Nel riconoscere le differenze (in questo caso le minoranze linguistiche, la cui tutela viene garantita dall'art.6)4 e nel favorire il decentramento del potere pubblico, la costituzione rappresenta lo spirito dell'idea autonomistica e democratica (V art.116)5.
Il termine democrazia rimanda ad una educazione "rinnovatrice, eguagliatrice, promotrice di giustizia e libertà.
Langer è affascinato dalla diversità e dall'aspetto variegato del territorio, sia esso il Sudtirolo o la stessa Italia. In entrambi intravede le condizioni ottimali di accesso all'Europa, dove tante piccole identità si trovano in un orizzonte più ampio.
Vede, inoltre la Heimat non in senso negativo come delimitazione del confine, ma attraverso la convivenza: sicurezza attraverso il pluralismo multiculturale e non attraverso la semplificazione contrassegnata dai confini, che rimanda necessariamente al concetto di nazione.
E' evidente, quindi, lo "ius soli" in contrapposizione allo "jus sanguinis" che porta inevitabilmente ai cosiddetti nazionalismi.
Langer è contro la legge del censimento, che richiede la dichiarazione non anonima del gruppo linguistico, da cui scaturiscono determinati diritti. La giudica - a ragione - un attentato alla costituzione, in quanto in contrasto con l'art. 3 della stessa.
L'identità etno-linguistica non si identifica con una pura procedura burocratica; come un rapporto profondo tra due persone vale al di là della certificazione di matrimonio, così anche l'appartenenza ad un'etnia vale e si riconosce senza ulteriori ancoraggi burocratici. Si pone spesso l'interrogativo del perché
il nostro mondo sia dominato dalla follia di pulizia etnica e dalla fiducia (infondata) nelle maggioranze, atteggiamento che sfocia nel razzismo.
Secondo il principio della legge del più forte, è più facile sentirsi sicuri in un gruppo che isolati o minoritari; e per chi governa è più semplice controllare una massa uniforme.
Per quanto concerne il Sudtirolo, conosciamo i tentativi di assimilazione "forzata" del passato e "volontaria" del presente.
Un senso forte del noi (dell'appartenenza) rassicura e al tempo stesso può creare conflitti in una personalità come quella di Langer.
"Wir Südtiroler"8 (noi sudtirolesi) è rafforzativo (come forma di difesa), ma restrittivo: in contrapposizione ci sono "die andreren" (gli altri)9, i diversi da noi, coloro che non appartengono al nostro gruppo.
Nel diverso da sé si è portati a cogliere e ad enfatizzare i difetti e a non riconoscerli come propri, per cui il diverso che incute paura, viene visto come una avversario da combattere e da eliminare. Una migliore conoscenza di se stessi aiuta indubbiamente a conoscere meglio l'altro ed a valutarlo senza pregiudizi, che sono tanto più pericolosi quanto più si fondano su basi negative.
Nel Sudtirolo la LINGUA è il primo evidente elemento simbolico di appartenenza, che nel gruppo linguistico tedesco si identifica nel dialetto.
In casa Langer si parla in lingua (Hochdeutsch), essendo il padre non sudtirolese ma mitteleuropeo.

A questo riguardo nota che:

non tutti scelgono lo stesso atteggiamento verso il dialetto, la sua conservazione ed uso, o viceversa il suo abbandono. Chi abbandona il dialetto, sceglie soprattutto la comunicazione con il grande universo e magari sente il dialetto come una forzatura artificiosa10.

Sono già presenti gli elementi per un'apertura che po' identificarsi con l'Europa ed oltre (cosmopolitismo).
da Minima personalia:

Nessuna delle bandiere che spesso svettano davanti ad ostelli o campeggi è la mia. Non ne sento la mancanza.(...)
A propositi di bandiere: a casa mia non si è ami issata la bandiera tirolese, né alcun altra bandiera.(...)11


Per patria si intende la Heimat con una forte connotazione spirituale, per cui è possibile avere anche tante patrie.
Da Minima personalia:

Non mi viene mai alcun senso di inferiorità rispetto ai tedeschi delle madrepatrie; a volte mi sembra, anzi, che da sudtirolese certe cose della cultura tedesca si apprezzino di più12.

Joseph Zoderer, scrittore sudtirolese e amico di Langer, ci dà un'esaustiva definizione di Heimat, di cui si riporta la relativa traduzione.
In una recente intervista televisiva, alla domanda concernente la convivenza in Alto Adige, lo scrittore definisce la stessa "un muro di vetro". Per quanto poi concerne il suo primo romanzo "Die Walsche" (L'italiana), fa presente che non si tratta tanto di conflitto etnico quanto di condizione umana.

1 Langer, Die Mehrheit der Minderheiten, ("la maggioranza delle minoranze"), prefazione di P. Kammerer - Berlin -, Wagenbach, 1996, p.11.
2 In N. Bobbio, F. Pierandrei, Introduzione alla costituzione - testo di educazione civica per le scuole medie superiori - (La costituzione italiana), Bari, Laterza, 1982, cit., p.20
3 Op. cit. "I diritti del cittadino e la loro protezione", (i diritti di libertà e il principio di uguaglianza), p.45
4 Art. 6 della Costituzione "La repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche".
5 Art. 116 della Costituzione: "Alla Sicilia, alla Sardegna, al Trentino-Alto Adige, al Friuli-Venezia Giulia e alla Valle D'Aosta sono attribuite forme e condizioni particolari di autonomia, secondo statuti speciali adottati con leggi costituzionali."
6 In L'educazione civica nella scuola e nella vita sociale, a cura di A. Capitini, Bari, Laterza, 1964, p.7.
7 In S. Nanaro, "PATRIA, circumnavigazione di un'idea controversa", Venezia, saggi Marsilio, 1996, cit. pg 152.
8 Cfr. C. Gatterer, "Über alte und neue Südtiroler", in "Schöne welt- böse Leut", pp.11ss.
9A questo proposito si può notare quanto segue: l'espressione "noialtri" usata in diverse regioni italiane (soprattutto in quelle nel passato sotto forze dominazione straniera), connota una denominazione data da altri come spesso accade con i nomi (v. C. Mastrell, U. Fabietti e altri autori).
10 In Dal Sudtirolo all'europa, "Diverse possibilità di scelta", Cit., p. 43.
11 Minima personalia, "Bandiere", in La scelta della convivenza, p. 13.
12 Minima personalia, "La Germania, l'Austria", in La scelta della convivenza, p. 19.
13 J. Zoderer, À propos Heimat, Gorizia, <<Kadmos>>, dicembre 1995, n.10.
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