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Proposta di risoluzione sulla violazione dei diritti civili in Armenia

3.4.1995, atti PE
con richiesta di inclusione nella discussione su problemi d'attualità, urgenti e di notevole rilevanza presentata a norma dell'articolo 47 del regolamento dagli onn. Schroedter e Langer a nome del gruppo Verde

3 aprile 1995 B4-0699/95

Il Parlamento europeo,

A. considerando che i nuovi Stati indipendenti sorti a seguito della disintegrazione dell'Unione Sovietica devono ricostruire in fretta solide istituzioni per sostituire quelle precedenti e garantire lo sviluppo di un effettivo processo democratico,

B. considerando che queste nuove democrazie si rivelano spesso molto fragili a causa di mutamenti politici improvvisi, difficoltà economiche e della transizione verso un'economia di mercato in un nuovo contesto internazionale,

C. considerando che per la Caucasia, crocevia di popoli e culture con pesanti eredità storiche, è importante trovare pace, coesistenza e stabilità in un equo stato di diritto,

D. considerando che l'Armenia ha cercato di creare, negli anni successivi al conseguimento della sua indipendenza il 21 settembre 1991, uno stato basato su istituzioni democratiche e libertà civili,

E. considerando che il processo negoziale fra Armenia, Karabach e Azerbaigian sul conflitto nel Nagorny Karabach è entrato in una nuova fase dopo la riunione dell'OCSE a Budapest nel dicembre 1994 e dopo i recenti colloqui svoltisi in febbraio con la mediazione della Russia,

F. considerando il deterioramento della situazione interna dell'Armenia sul piano socio-politico e della sicurezza nonché le sue forti ripercussioni sulla situazione interna dei paesi limitrofi,

G. considerando il decreto del Presidente Ter-Petrossian che, sulla base della legge armena che non consente ai partiti di ricevere fondi dall'estero e ai cittadini stranieri di far parte dell'organo esecutivo dei partiti armeni, ha sospeso il partito politico di opposizione, Federazione rivoluzionaria armena - Dachnaktsoutioun (in realtà con sede ad Atene), ed è stato in seguito confermato dalla Corte suprema il 13 gennaio per un periodo di sei mesi, allorquando le elezioni generali sono previste nel luglio 1995,

H. considerando l'irruzione dei reparti di sicurezza, senza nessun mandato di perquisizione, nelle redazioni dei principali giornali, riviste e altri mass media dell'opposizione, seguita dalla loro chiusura con il sequestro di tutte le attrezzature d'ufficio trovate nei locali,

1. esorta il governo armeno a garantire che tutte le asserzioni siano verificate in un processo a porte aperte dove gli accusati dovrebbero avere il diritto di rispondere e ritiene, ciononostante, che il summenzionato Dachnaktsoutioun dovrebbe prendere tutte le misure necessarie e adoperarsi in ogni modo per soddisfare i requisiti delle leggi interne;

2. denuncia tutti gli attacchi alla libertà dei mass media e di espressione, il principio fondamentale di una reale democrazia, e invita il governo armeno a riesaminare la sua decisione di chiudere i giornali indipendenti e dell'opposizione;

3. è disposto a considerare positivamente un'eventuale richiesta di invio di alcuni osservatori per le prossime elezioni generali;

4. chiede di rafforzare la presenza dell'OSCE nella regione ampliando il suo mandato, migliorando le sue attrezzature e estendendo la sua missione territoriale al fine di promuovere relazioni di buon vicinato fra le Repubbliche della zona;

5. invita la Commissione a esaminare in particolare il suo sostegno ai progetti delle ONG nella regione nel quadro del programma TACIS-Democrazia prestando particolare attenzione alla promozione del dialogo e del buon vicinato fra i popoli del Caucaso;

6. invita la Commissione e esaminare attentamente, alla luce della presente risoluzione, la data per l'apertura di negoziati per un accordo di partenariato;

7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Presidente della Repubblica dell'Armenia nonché al parlamento armeno.
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