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I radicali
1.3.1986
Dalla campagna referendaria del 1977 ho un rapporto ravvicinato con i radicali, senza essere mai iscritto al loro partito. Nel 1978 Marco Pannella intravede nelle elezioni regionali del Trentino-Sudtirolo una buona occasione per ripetere il successo triestino (giugno 1978: i radicali si candidano al consiglio comunale ed eleggono Pannella). Ma non è possibile la candidatura "esterna", e così i radicali finiscono per appoggiare anche massicciamente nelle ultime due settimane la "Neue Linke Nuova sinistra" che rappresenta il risultato (non esattamente come sperato, ma pur sempre importante) della proposta relativa alla "lista di David": inter-etnica, con gente politicizzata e non, con persone provenienti da esperienze piuttosto diverse, disposte a rinunciare a logiche di bandiera e di partito. Resistere all'abbraccio radicale un po' soffocante e continuare a rifiutare logiche partitiche (magari tra "partito radicale" e "partito dei non-radicali") costerà qualche fatica, ma vale la pena. E anche se talvolta mi sento abusivamente presentato come fiore all'occhiello radicale, non mi pento di un rapporto fatto di autonomia e reciprocità: con radici proprie e forza sufficiente da resistere a strumentalizzazioni unilaterali.