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Quei ponti sulla Drina. Idee per un'Europa di pace

 

Quei ponti sulla Drina. Idee per un'Europa di pace, di Alexander Langer, a cura di Sabina Langer. Infinito Edizioni, 2020

 

Quando si usa l’espressione “una voce fuori dal coro”  si intende normalmente valorizzare l’originalità, evidenziare la specificità di quella voce, lasciando però sempre una sorta di ambiguità di fondo, poiché del coro, alla fin fine, assieme a tantissimi, ne fa parte pure colui che scrive. E il coro, alla fine, ha sempre ragione.

Chi canta nei gruppi vocali sa che a volte succede che  il coro, trainato da qualche disattento, sbandi ed allora la voce solista, anche se pura e intonatissima , sembra fuori timbro.

E questo libro, una raccolta cronologica di interventi di Alex Langer incentrati sui fantasmi di Tuzla di  Sarajevo di Srebrenica,  è davvero una raccolta di “canzoni fuori dal coro” . Un  repertorio umano e civile che nel lungo travaglio delle guerre jugoslave e oltre porterà, come dice Sofri nella postfazione, ad un itinerario via via più precipitoso verso una doppia rovina: la morte personale di Alex e la catastrofe di un orrendo crimine genocida nell’Europa dopo Auschwitz.

Il  titolo del libro è già ricco di significati : rimanda infatti  al romanzo di Andric “ Il ponte sulla Drina-1943” e  indica un luogo “la Drina”, il fiume  della Bosnia che segna per lungo tratto il confine con la Serbia, ed una via, il ponte, topos del linguaggio umano/politico di Langer,  che come nei sogni del giovane Mehmed Pasha,  avrebbe unito le sponde delle terre  serbe e bosniache. E’ un testo in costante equilibrio tra tensione ideale e problematiche tecniche da cui non rifugge :  fare la pace infatti non è solo proclamare alti valori, ma soprattutto proporre strade percorribili, tracciare modelli virtuosi di incontro, lavorare sulle vite concrete dei viventi, rompere schemi comportamentali….

Ma è anche uno stimolo a non essere superficiali, a guardare con attenzione alle cose, ai fatti, a non fare generalizzazioni deformanti, perché pare dirci Langer, è dal micro evento, dalle scintille apparentemente invisibili che si possono concretizzare le svolte risolutive, che le generiche prospettive possono diventare sentieri percorribili.

Il libro termina con una preziosa sintesi–commento  di Adriano Sofri che collega  gli articoli al contesto degli eventi, utilissima per la sua capacità di individuare la peculiarità degli interventi di Langer rispetto a tanta stampa contemporanea.

Un libro utile per riaprire un capitolo solo apparentemente chiuso sia per la realtà specifica (la ex Jugoslavia) sia per quanto riguarda la lezione, diremmo il metodo Langer, nelle grandi questioni geopolitiche odierne, nel dibattito ancora apertissimo sul pacifismo nel XXI secolo. E anche un’esca per coloro che non conoscono o conoscono solo superficialmente l’azione politica di Langer, a cui abboccare per aprirsi un diverso guardare al mondo. Buona lettura.

 

 

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