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ASSEMBLEA 2021 - verbale

12.12.2021

Appunti assemblea Alexander Langer Stiftung

11/12/2021

 

Introduce il vicepresidente Federico Faloppa, portando i saluti del presidente che oggi non può essere presente a causa di un piccolo intervento.

Faloppa presenta la situazione di grande trasformazione che sta vivendo attualmente la Fondazione facendone una panoramica per punti:

Elenca poi brevemente i punti che verranno esposti in maniera più approfondita a seguire e cioè le attività portate avanti da Giorgio Mezzalira e Ingrid Facchinelli, relativamente all'archivio; l'intenzione di riprendere il premio Langer, riallacciando in primis i rapporti con i premiati; le attività di formazione e i rapporti rinnovati con Adopt.

 

Bettina Foa introduce brevemente Yolande Mukagasana, premio Langer 1998.

Segue l'intervento di Yolande.

 

Marianella Sclavi sottolinea il peso che la Fondazione ha avuto in questo contesto e che auspica torni ad avere, propone di introdurre lo status di “membro onorario/a” ai Premiati, che sarebbe onore nostro; concorda Sabina Langer e aggiunge che la Fondazione dovrebbe farsi promotrice attiva di politiche di pace. Bettina Foa chiude il punto proponendo come proposito un viaggio della Fondazione in Ruanda nel 2022/23.

 

Dopo una breve pausa, riprende la trattazione dell'ordine del giorno con Giorgio Mezzalira che espone le attività legate all'archivio. Il 2020 e il 2021 sono stati anni importanti da questo punto di vista. Il Ministero dei Beni culturali e la Soprintendenza provinciale ai ben culturali, hanno dichiarato l'archivio Langer di particolare interesse, cosa che ci dà diverse opportunità, ma anche dei vincoli in termini di conservazione. Ringrazia anche Ingrid Facchinelli che ha collaborato alla stipula a giugno '21 di un accordo di collaborazione con l'Archivio provinciale e con la Fondazione Museo Storico del Trentino; questo ci ha permesso di mettere l'archivio in sicurezza e anche di attivare dei progetti intorno al lascito di pensiero e alla figura di Alexander Langer tra cui:

 

Faloppa riprende la parola per esporre l'ipotesi di sistematizzazione delle pubblicazioni. Mantenendo, cioè, Alexander Langer un “bene comune” (come definito da Sabina Langer) e quindi dando la possibilità a tutti di fare ricerca, scriverne, pubblicare, con l'auspicio però di dare alla Fondazione un ruolo scientifico rispetto ai lavori di Alexander Langer facendo per esempio delle scelte tematiche o cronologiche, e anche un ruolo propulsivo.

 

Passa poi la parola a Sabina Langer che parte parlando della necessità di diffusione del pensiero e degli scritti di Langer in un contesto più largo in BiH, cosa a cui stiamo lavorando anche con la traduzione in bosniaco di testi di Alexander Langer con la prefazione dell'ambasciatore. Questo libro ci ha aperto un nuovo canale di comunicazione con la Fondazione Heinrich Böll che non può finanziare un prodotto commerciale, ma può attivare percorsi laboratoriali in diverse città bosniache multietniche fino al summit che si terrà la prossima estate.

 

Monika Weissensteiner aggiorna poi sulla collaborazione tra Adopt e Provincia tra i quali stiamo cercando di facilitare, se possibile , anche un rapporto diretto. L'ultimo progetto finanziato per questo canale risale a 2 anni fa e la Fondazione in quel caso aveva comunque fatto da tramite. Attualmente stiamo lavorando a un progetto pilota che sia di sostegno a una loro vera autonomia.

 

ASGI, molto attivo sull'area balcanica, ha chiesto la nostra collaborazione insieme a diversi altri stakeholder per un convegno a Sarajevo il prossimo anno.

 

Silvano Motto racconta il suo ultimo viaggio in Bosnia, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria ad Alexander Langer, fatto con Gabriele Santoro (giornalista del Messaggero) che è un po' un nostro riferimento divulgativo. Racconta della separazione tra i mondi della guerra e quello dei migranti e delle difficoltà di quelle realtà che da anni lavorano sul territorio che all'improvviso si trovano senza fondi perché tutti convogliati “sull'emergenza migrazione”.

Racconta poi della richiesta di una maggiore divulgazione anche “geografica” del pensiero e della figura di Alexander Langer e della disponibilità e interessamento dell'ambasciatore italiano a collaborare con le iniziative della Fondazione. Dice che c'è un gran bisogno di portare avanti politiche e attività di pace perché anche giovanissimi, che non hanno vissuto la guerra, si trovano immersi in discorsi d'odio. A questo riguardo riprende brevemente la parola Faloppa che illustra il progetto per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d'odio in Bosnia- Erzegovina per il quale è riuscito ad ottenere un finanziamento dal Ministero della Ricerca Britannico; tra le altre cose il progetto prevede la formazione dei giornalisti del Media Center di Sarajevo, una collaborazione con l'università di Sarajevo per la creazione di un portale che raccolga contenuti per gli studenti, un convegno organizzato da Open Center per trovare risposte sulla policy, e delle formazioni curate da Adopt e destinate ai giovani del territorio.

Riprende la parola Motto che riporta anche la situazione di Irfanka che attualmente sta lavorando con le istituzioni locali con l’obiettivo di organizzare anche a Tuzla un evento importante su Alex, sulla falsariga di quanto promosso a Sarajevo e di aver trovato Valentina e Bekir di Adopt molto entusiasti e disponibili. Pensa che, fermo restano la necessità di ampliare le zone di interesse in Bosnia, Srebrenica mantiene la sua centralità come luogo simbolo e potrebbe essere il luogo per la creazione di una rete tra premiati.

 

Ermira Kola presenta poi i progetti formativi già in essere:

 

Weissensteiner fa sapere del finanziamento ottenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio per proporre attività nell'ambito “EuroMediterranea” in formati e attraverso canali che possano essere più fruibili anche da parte di un pubblico più giovane.

 

Segue un intervento di Roberto Cotti, che si dice interessato e disponibile a dare il proprio contributo organizzando qualcosa in Sardegna, dove risiede.

 

Marzio Marzorati fa una riflessione sullo stato della transizione ecologica in atto e sul relativo debito economico, a partire dai progetti presentati e approvati nel PNR. Invita la Fondazione a riprendere il discorso ecologico in maniera forte, sollevando strategicamente la questione del debito.

 

Segue una discussione dalla quale si desume che i temi dell'ecologia, della guerra e migrazione sono strettamente interconnessi.

 

Silvano Motto infine parla dell'entrata in vigore del nuovo statuto, necessario per adeguarsi al codice nazionale del Terzo settore e venire così inseriti nel relativo registro nazionale. Questa occasione è stata colta anche per rimettere mano al ruolo degli organi previsti (CdA, Comitato Scientifico e di Garanzia, assemblea degli amici), perché al momento un CdA di 5 componenti ed una struttura operativa di 3 persone risultano essere insufficienti per i tanti fronti di interesse attivi da attivare ed espandere. Si sta quindi progettando un allargamento del numero dei membri del CdA (lo statuto ne permette un massimo di 13) ed è già stata vagliata la disponibilità di diverse persone, sia sulla base delle attività in corso, che a temi oggi non presidiati ma di cui l’assemblea ha a sua volta sottolineato di nuovo la centralità, sia del fatto che sulla base dello Statuto e delle indicazioni interpretative ricevute direttamente dalla Provincia di Bolzano, ai membri del CdA non sarà consentito ricevere compensi dalla Fondazione né per il loro incarico nel CdA né per eventuali aktre attività. Spiega anche che ad oggi il processo per esser soci della Fondazione non era stato “standardizzato” anche per il timore di arrivare a mettere in atto procedure troppo rigide, ma che il CdA in linea con il nuovo statuto stabilirà in tempi brevi una procedura di associazione tracciabile e che consenta di poter formalmente identificare l’Assemblea. Nazario Zambaldi propone che non sia solo chi paga una quota in denaro, ma anche chi investe tempo a essere considerato socio, cosa del resto già prevista come possibilità dal nuovo statuto.

Sabina Langer fa presente che da statuto, due membri possono essere nominati dall'Assemblea e lei fa, quindi, il nome di Marianella Sclavi; uno dei punti all’ordine del giorno della prossima assemblea sarà specificamente l’elezione fino ad un massimo di due membri del CdA da parte dell’Assemblea, così da dare il tempo all’Assemblea di valutare ulteriori candidature. Invita anche a modificare nello statuto la dicitura “amici” con “amiche e amici” e propone che almeno il 50% sia di quote rosa.

Infine Silvano presenta i dati sul bilancio ad oggi.

 

 

Si propone un’assemblea successiva per poter approfondire punti specifici, che sarà convocato come da statuto dal presidente del C.d.A.

 

 

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