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Giorgio Mezzalira: Un’occasione da sfruttare

21.3.2014, Corriere dell'Alto Adige - editoriale

Durante l’informativa alla Camera di mercoledì scorso sugli incontri avuti con Hollande e Angela Merkel e in previsione del Consiglio europeo il premier Renzi, parlando di Europa, ha citato il passaggio di un discorso di Alexander Langer tenuto al parlamento europeo nel gennaio del 1995 in occasione della nomina di Santer a presidente della Commissione. Ne ha ricordato la visione alta di un’Europa fraterna e ospitale, democratica, pacifica e giusta, contrapposta all’idea di un comitato d’affari, di un luogo in cui si smistano sempre più merci, persone e pacchetti azionari, ma si svuotano di vivibilità le città e le regioni. Un’Europa di spostati e di velocizzati, dove milioni di lavoratori si riducono a eserciti di riserva e, se va bene, di assistiti. Difficile dire cosa sia rimasto di quelle spinte ideali e di quella voglia di casa comune, che i colpi della crisi hanno frustrato e deluso. Di sicuro c’è tanta consapevolezza del fatto che di Europa c’è bisogno, di quanta ce n’è nell’accorgersi che l’Europa sia fragile, per nulla scontata. Ed è nello spazio di oscillazione tra queste due gradazioni che si tratta di ricavare materia per costruire. Lo iato è tutto dentro la forbice che si è aperta tra un potere economico-finanziario che opera sul piano mondiale e un potere politico che agisce soprattutto su scala nazionale; fanno da corollario un parlamento che è l’anello debole di tutto l’edificio europeo e la forte crisi di legittimazione della stessa Unione europea. Cresce l’euroscetticismo: da un recente sondaggio risulta che anche nel nostro Paese la maggioranza degli italiani non vuole l’Europa, la percepisce più come dittatura che come salvezza e ne vorrebbe uscire.

In questo panorama poco edificante per i destini dell’Europa, ma proprio per questo importante segnale da cogliere per determinare le future scelte, ci avviamo alle consultazioni per l’elezione del nuovo parlamento europeo del prossimo maggio. Vista dall’Alto Adige/Südtirol la scadenza elettorale offre un motivo di interesse in più, perché diventa suo malgrado per tutti i partiti l’occasione per riportare al centro la politica, per rimettere fuori la testa dalla palude degli scandali (prima Sel poi i vitalizi), ma anche per riaffermare un primato che non può essere surrogato dalla piazza, nemmeno quando la piazza ha ragione. Di temi europei non c’è ancora traccia nel dibattito politico locale, che resta ostaggio della protesta e dell’urgenza di chiudere il capitolo vitalizi. Nemmeno la campagna elettorale è partita, se si esclude la presentazione di Oktavia Brugger come candidata della lista di sinistra Tsipras, sostenuta da Verdi Grüne Vërc e Sel. La Svp dal canto suo ha urgenza di risolvere il problema del ricambio dei propri vertici e, se le caselle saranno riempite di novità, sarà di fatto l’unico partito a dimostrare di essersi lasciato gli scandali dietro le spalle e a presentarsi alle europee rinnovato.

Quando Langer intervenne al parlamento europeo criticando l’Europa di cui aveva parlato Santer, non poteva sapere che la Commissione guidata dall’esponente del partito popolare europeo sarebbe stata costretta alle dimissioni prima di fine mandato avendo visto alcuni suoi membri travolti da uno scandalo di corruzione. Rimane il conforto di sapere che la politica, come l’Europa, va avanti grazie alle sue migliori visioni.

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