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Alexander Langer sulla riforma del regolamento del Parlamento Europeo - I diritti del gruppo parlamentare dei Verdi

15.1.1992

https://www.radioradicale.it/scheda/478991/intervento-di-alexander-langer-sulla-riforma-del-regolamento-del-parlamento-europeo

Contenuto

Langer: (DE) Signor Presidente, onorevoli colleghi, anch'io vorrei associarmi alle congratulazioni ed ai complimenti espressi. Sul merito introdurrò nel dibattito una nota discordante. Con il pacchetto Malangré - oggi in discussione - e con l'inserimento contrabbandato della minestra riscaldata Harrison e la relazione Galle, fortunatamente di nuovo escluse dall'ordine del giorno - prende così l'avvio la cosiddetta riforma del regolamento. L'onorevole Cott si è esternato, l'onorevole Malangré ha dovuto far fronte. La grande coalizione per la nuova Presidenza del Parlamento europeo doveva fondarsi sul così definito regolamento più snello. E così si dà il via, soavemente, lo concediamo, ma non è che l'inizio, temiamo, ad un ripulisti, soprattutto per quanto conceme i diritti dei singoli deputati e dei gruppi più piccoli. Già negli emendamenti alla relazione Malangré, che costituisce un compromesso alquanto ampio - anche se senza il contributo dei Verdi - si limita il diritto di proposta dei gruppi e dei deputati, si alzano gli ostacoli, si eliminano diritti. Ed è per tale ragione che il mio gruppo deve opporsi agli emendamenti. Ciò non significa che il regolamento ed il modo di lavorare del nostro Parlamento non vadano riformati. Perché allora - se proprio era necessario - non si è proceduto ad un'opera di riforma unificata e di più ampio respiro, nella quale si fosse soprattutto tenuto conto dei nuovi poteri dopo Maastricht? Il collega, onorevole Vecchi, vi ha fatto cenno. Cosa pensiamo possa essere riformato, e cosa, invece, noi non vogliamo? Noi diciamo no all'eliminazione dei diritti di proposta e di iniziativa per i singoli deputati e per i singoli gruppi, quelli meno numerosi compresi. Per questa ragione noi vorremmo mantenere l'attuale situazione dei gruppi - anche quelli con un numero relativamente ridotto di deputati - altrimenti, il pluralismo politico e l'espressione completa della molteplicità politica verrebbero intaccati. Noi diciamo invece sì ad una migliore distribuzione del lavoro tra plenaria e commissioni. Le questioni più amministrative e tecniche - ammesso che vadano trattate a livello parlamentare - possono venir riservate alle commissioni. L'aula deve aumentare la sua rilevanza politica e quindi acquisire maggior peso. Possiamo dire sì anche ad una riforma e ad uno snellimento delle cosiddette proposte d'urgenza, se con ciò, ad esempio, si intende pretendere da tutti i gruppi politici e dai gruppi di deputati una maggiore autodisciplina nella scelta degli argomenti. Potrebbero esistere anche altri piccoli margini per la razionalizzazione del regolamento, senza peraltro smantellare diritti di libertà e pluralismo politico, ma la strada da seguire deve essere la strada giusta. Quella scelta nella relazione odierna è errata, e per tale ragione noi non voteremo in favore ed invitiamo tutti gli onorevoli colleghe e colleghi a non votare in favore

 

Data 15 Gennaio 1992

Durata 00:02:47 Numero indice PE155 Lingua tedesco, traduzione simultanea in francese

Argomenti ACCORDI INTERNAZIONALI - DEMOCRAZIA - MAASTRICHT - PARLAMENTO EUROPEO - REGOLAMENTO - VECCHI - VERDI

Verbale mancante

A cura di Andrea Maori e Marta Palazzi

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