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Respect&plurality Bz - 21-22.3.2019 Der Hasssprache entgegentreten/Affrontare i discorsi d'odio

10.3.2019, www.stopracism.it, 11-24.3.2019

Respect&Plurality , Affrontare i discorsi d’odio, 21/22 marzo 2019

Le parole hanno un peso. 

Sono leggere, come una carezza, quando lodano e incoraggiano.

Sono pesanti come una pietra, quando insultano e disprezzano. 

Da alcune parole possono nascere discriminazioni e violenze che sfociano in crimini reali.

Parlare di hate speech, “discorso d’odio”, oggi è fondamentale. Frasi che incitano  all’intolleranza su base razziale, etnica, religiosa, sessuale, di genere sono all’ordine del giorno ed in crescita, in particolare sul web.

L’hate speech è una categoria della giurisprudenza americana che è entrata a far parte anche di quella europea e comprende tutti i discorsi e le espressioni che hanno lo scopo di esprimere odio e intolleranza verso una persona o un gruppo. Va collocato all’interno della categoria di illeciti definita hate crimes all’interno del quale si trovano le violenze commesse nei confronti di persone in ragione della loro appartenenza ad un gruppo sociale, persone individuate sulla base di una presunta razza*, etnia o provenienza, dell’identità di genere o dell´orientamento sessuale o di particolari condizioni fisiche o mentali.

Chiunque può diventare vittima di discorsi d'odio. Spesso vengono colpite persone che fanno parte di gruppi già di per sé discriminati o marginalizzati, come stranieri, donne, sinti, rom e omosessuali. 

Si tratta di un fenomeno in crescita in tutta Europa, dovuto in particolar modo alla diffusione dell’utilizzo del  web, che fa appello alla libertà d’espressione. 

Le persone giovani rischiano di essere maggiormente esposte sia per il maggior uso dei social media sia per la mancanza di occasioni in cui prendere consapevolezza dei meccanismi e delle conseguenze del hate speech. I giovani peró possono essere anche delle risorse creative che trovano soluzioni innovative e nuove direttive etiche nel consumo mediatico.

 

Proprio per far fronte a questo fenomeno in crescita, il Consiglio d’Europa ha incentivato gli Stati ad agire per aumentare la consapevolezza pubblica riguardo ai pericoli derivanti dall’incitamento all’odio. L’appello è contenuto nella Raccomandazione relativa alla lotta contro il discorso dell’odio del 2015 e stimola gli Stati membri ad agire concretamente affinché ogni forma di discriminazione razziale sia contrastata ed eliminata.

I discorsi d’odio coinvolgono quotidianamente ognuno di noi, soprattutto nel momento in cui, in Italia, essi vengono utilizzati in modo sottile anche da parte di politici e attori istituzionali, a livello locale e nazionale, per incitare l’odio ed l’insofferenza, dando in tal modo una certa legittimazione all’uso indiscriminato delle parole.

Per questo, nell’evento Respect&Plurality, in occasione della giornata mondiale contro le discriminazioni razziali e all’interno delle “Settimane contro il razzismo”, abbiamo voluto organizzare un incontro dedicato ai temi delle discriminazioni e dei discorsi d’odio, invitando alcuni esperti del settore a portare conoscenze, competenze e buone prassi di contrasto.

* Dal punto di vista biologico non esistono le razze umane, ma sola la razza umana. Ciò nonostante, esistono costruzioni sociali che differenziano le persone per “razze”, creando disuguaglianze e discriminazioni.

Respect&Plurality 

Der Hasssprache entgegentreten

21/22. März 2019

Worte haben Gewicht. 

Sie sind leicht und angenehm, wenn sie loben und ermutigen.

Schwer wie Stein, wenn sie beleidigen und verachten. 

Bestimmte Worte können Diskriminierung und Wut auslösen und zu Gewalthandlungen führen.

Über Hassreden zu sprechen, ist von grundlegender Bedeutung. Sätze, die ethnische, religiöse, sexuelle oder geschlechtsspezifische Intoleranz hervorrufen, stehen heutzutage auf der Tagesordnung und vermehren sich insbesondere im Netz.

Die Bezeichnung Hate Speech kommt aus der amerikanischen Rechtsprechung, ist mittlerweile aber auch Teil der europäischen geworden. Gemeint sind damit alle Reden und Äußerungen, die darauf abzielen, Hass und Intoleranz gegenüber einer Person oder einer Gruppe auszudrücken. Es handelt sich dabei um strafrechtlich belangbare Hassverbrechen.

Diese Hate crimes sind Gewalthandlungen die gegen Personen aufgrund ihrer Zugehörigkeit zu einer sozialen Gruppe ausgeübt werden. Die angebliche „Rasse“*, ethnische Gruppierung, Herkunft, das Geschlecht, die sexuelle Orientierung, der soziale Status oder besondere geistige/körperliche Bedürfnisse, dienen dabei als Vorwand.

Alle Menschen können Opfer von Hassreden werden. Häufig sind Personen davon betroffen, die zu Gruppen gehören, welche diskriminiert oder marginalisiert werden, wie Ausländer*innen, Frauen, Sinti, Roma und Homosexuelle. 

Hate Speech nimmt in ganz Europa zu, insbesondere aufgrund der weit verbreiteten Nutzung des Internets und dessen Prinzip der weitreichenden Meinungsfreiheit.

Jugendliche sind besonders gefährdet, da sie vermehrt Social Medias nutzen und sich nicht immer der Mechanismen und Folgen von Hassreden bewusst sind. Junge Menschen können aber auch kreative Ressourcen sein, um innovative Lösungen und neue Richtlinien im Medienkonsum zu finden.

Als Reaktion auf dieses wachsende Phänomen hat der Europarat die Mitgliedstaaten aufgefordert, Maßnahmen zu ergreifen, um die Öffentlichkeit über die Gefahren von Hass-Aufforderungen zu informieren. Der Appell ist Teil der Empfehlung zur Bekämpfung von Hass-Diskursen von 2015 und ermutigt die Mitgliedstaaten, konkrete Maßnahmen zur Bekämpfung und Beseitigung aller Formen von Rassismus und Diskriminierung zu ergreifen.

Hassreden betreffen uns alle täglich, vor allem, weil sie in Italien auch von Politiker*innen und institutionellen Vertreter*innen auf lokaler und nationaler Ebene subtil genutzt werden, um Intoleranz zu schüren und so dem wahllosen Gebrauch von Worten eine gewisse Legitimität zu verleihen.

Aus diesem Grund wollten wir bei der Veranstaltung Respect&Plurality, anlässlich des Internationalen Tag gegen Rassendiskriminierung und im Rahmen der "Wochen gegen Rassismus", ein Treffen zu den Themen Diskriminierung und Hasssprache organisieren, in denen einige Expert*innen ihre Kompetenzen und Erfahrungen vermitteln. Außerdem werden sie von gelungenen Projekten und positiven Fallbeispielen berichten.

* Biologisch gesehen, gibt es keine menschlichen Rassen, sondern nur eine menschliche Rasse. Dennoch gibt es Vorurteile und soziale Konstruktionen, die Menschen differenzieren und somit konkrete Diskriminierung und Ungleichheiten schaffen, wie z.B. die Verweigerung einer Wohnung oder eines Arbeitsplatzes aufgrund der Hautfarbe einer Person

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Nell'ambito delle manifestazioni www.stopracism.it, in programma a Bolzano, Bressanone, Merano e Brunico dall'11 al 24 marzo,

Conferenza pubblica su invito di:

Nevo Drom, Fondazione Alexander Langer Stiftung, Forum Prävention / Prevenzione, Centro Pace/Friedenszentrum

Respect&plurality

Giornata Mondiale contro le discriminazioni razziali

Giovedì 21 marzo 2019 ore 17.30 – 21.30

Sala Rappresentanza del Comune di Bolzano, vicolo Gumer 7

Affrontare i discorsi d'odio

PROGRAMMA

Saluti:

Assessore alla Cultura e al sociale del Comune di Bolzano - Juri Andriollo

Waltraud Deeg, Assessora al sociale Provincia Autonoma Bolzano

Introduzione e moderazione: Michela Semprebon

Interventi di:
Silvia Brena, scrittrice e giornalista, co-fondatrice di Vox Diritti
Federico Faloppa, Professore di Linguistica
Arnaldo Beccherle, avvocato del Foro di Bolzano
Irene Certini, associazione Articolo 34 Pisa
Radames Gabrielli, Sinto Altoatesino – Mediatore Culturale Europeo – Presidente dell’associazione Nevo Drom

Pausa

Tre tavoli di lavoro e approfondimento assieme ai relatori
Restituzione degli input raccolti nei tavoli di lavoro

Intervento musicale del gruppo Sinto U Gipen


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Donnerstag 21. März

Festsaal Gemeinde Bozen - 17:30 – 21:30 Uhr

Der Hasssprache entgegentreten

17:30 Uhr - Offizielle Begrüßungen
Juri Andriollo, Stadtrat für Sozialpolitik und Kultur der Gemeinde Bozen
Waltraut Deeg, Landesrätin für Soziales, Wohnbau, Familie und Senioren Provinz Bozen


Einführung und Moderation: Michela Semprebon, Postdoc-Forscherin, Universität IUAV (Venedig)

Impulsreferate:
Silvia Brena, Schriftstellerin und Journalistin, Mitbegründerin von Vox Diritti und “La mappa dell’intolleranza”
Federico Faloppa, Professor der Linguistik, Department of Modern Languages, University of Reading (UK)
Amnesty International gegen Hassreden
Arnaldo Beccherle, Anwalt der Rechtsanwaltskammer Bozen, Mitglied von “Rete Lenford“, Rechtliche Unterstützung für LGBT (Lesben, Schwule, Bisexuelle und Transgender)
Sprachgebrauch und Hassverbrechen gegen LGBT-Menschen
Irene Certini, Verein “Associazione Articolo 34” - Gemeinsame Entwicklung von Reaktionen junger Menschen zum Thema Antiziganismus und Hassreden in Italien: ein europäisches Projekt
Radames Gabrielli, Präsident des Vereins “Nevo Drom“ Diskriminierung von Roma und Sinti

Pause
19:45 – 21:00 Uhr
Drei Arbeitstische und Diskussionsrunden mit den ReferentInnen
Plenarsitzung mit Präsentation der gesammelten Beiträge innerhalb der Arbeitstische
21:00 – 21:30
Musikeinlage der Sinti-Band “U Gipen“

 

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