Scritti di Alexander Langer

News

Obiezione alla guerra. Un tour in Italia dal 15 al 27 ottobre con testimoni di nonviolenza da Israele e Palestina. (8.10.2024) NOI SIAMO ERBACCE (26.9.2024) La premio Nobel Narges Mohammadi picchiata durante una protesta pacifica nel carcere di Evin a Teheran (13.8.2024) Aperta posizione per il ruolo di coordinatore/coordinatrice (30.7.2024) I Corpi civili di pace europei, una piccola, concreta utopia all’opera (11.7.2024) Newsletter di luglio (4.7.2024) Lettera degli studenti sulla “Lettera a San Cristoforo” di Alexander Langer. (27.6.2024) Inizio del progetto “Give peace a chance - La lunga via della convivenza. Langer Weg des Zusammenlebens” (28.5.2024) Iniziativa "Srebrenica, volti e storie ieri, oggi e domani" sabato 18 maggio ore 15 (10.5.2024) Newsletter di maggio (10.5.2024) Dona il tuo 5X1000 alla Fondazione Alexander Langer (10.4.2024) Newsletter di aprile (2.4.2024) Alexander Langer: la convivenza inter-etnica e la conversione ecologica nell'ottica della teologia politica di Salvatore Saltarelli (28.3.2024) Le visioni di Alexander Langer sulla conversione ecologica di Grazia Barbiero (21.3.2024) Newsletter di marzo (19.3.2024) Newsletter di febbraio (19.3.2024) NUOVO APPUNTAMENTO CON LA LECTIO LANGER (6.3.2024) EUROMEDITERRANEA: IL 3 MARZO A BOLZANO LA CONSEGNA DEL PREMIO INTERNAZIONALE ALEXANDER LANGER A OLGA KARATCH (1.3.2024) 10 febbraio, Giorno del ricordo a Trento e Rovereto: il programma (5.2.2024) No Means No: a febbraio torna Euromediterranea! (25.1.2024) Seminario di approfondimento "Ecologia e giustizia" (18.1.2024) La terza condanna di Narges Mohammadi per la sua attività all'interno del carcere (15.1.2024) Al via la campagna di adesioni 2024! (6.12.2023) Olga Karatch Premio Internazionale Alexander Langer 2023 (28.11.2023) La conversione ecologica secondo Langer (27.11.2023) "Cambiare il mondo o salvaguardarlo? Alexander Langer e i rapporti con la Germania e l'Europa" (31.10.2023) Pulizia etnica in Karabakh: l'ultimo fallimento della diplomazia europea? (24.10.2023) Narges Mohammadi Nobel per la pace 2023 (6.10.2023) E' uscito il nuovo rapporto di ADOPT SREBRENICA (27.9.2023) Il massacro degli armeni in karabakh nell’indifferenza occidentale – di simone zoppellaro (25.9.2023) I Corpi Civili di Pace. La formazione all'azione diretta nonviolenta e alla difesa non armata (20.9.2023) Newsletter di settembre (1.9.2023) Newsletter di agosto (1.8.2023) Für Narges Mohammadi (1.8.2023) In sostegno a Narges Mohammadi (17.7.2023) Newsletter di luglio (1.7.2023) grazie - danke - merci (12.6.2023) Cerchiamo un/a coordinatore/coordinatrice (7.6.2023) Giugno Juni - Daniele ed Alex (5.6.2023) Cena di autofinanziamento (31.5.2023) Maggio Mai - Ci vediamo all'assemblea? (9.5.2023) Assegnato a Narges Mohammadi, Niloofar Hamedi e Elaheh Mohammad il premio internazionale Unesco Guillermo Cano 2023 per la libertà di stampa  (8.5.2023) Seconda Lectio Langer, incontro con Francesco Palermo - Definire e delimitare nel modo meno rigido possibile l'appartenenza, non escludere appartenenze ed interferenze plurime" (29.4.2023) Ci sono altri ponti da costruire (17.4.2023) Newsletter Aprile - "Mai più" lo abbiamo già detto troppe volte (4.4.2023) Ciao, Irfanka (27.3.2023) Messaggio per l’8 marzo, inviato dal carcere di Evin da NARGES MOHAMMADI (17.3.2023) Newsletter Marzo - Un progetto sulla memoria in Albania, tra passato e presente (7.3.2023) Newsletter Febbraio - nuovo appuntamento con la lectio Langer (17.2.2023) M'illumino di meno (13.2.2023) Gennaio Januar - Il meglio deve ancora venire! (9.1.2023) Dicembre Dezember - Cambiare restando fedeli a sé stessi (2.12.2022) Programma 2023 - I semestre (30.11.2022) Newsletter Settembre September 2022 (2.9.2022) La Fondazione Alexander Langer Stiftung (31.8.2022) Agosto 2022: Tuzla cittadinanza onoraria ad Alexander Langer & Settimana Internazionale (23.8.2022) Newsletter Agosto Augusto 2022 (4.8.2022) Invito Euromediterranea 2022 (16.6.2022) Newletter GIUGNO - JUNI (1.6.2022) NEWSLETTER MAGGIO 2022 MAI (2.5.2022) NEWSLETTER Aprile 2022 April - ASSEMBLEA-VOLLVERSAMMLUNG (28.3.2022) Contro la guerra, cambia la vita (1.3.2022) NEWSLETTER MARZO MÄRZ (25.2.2022) "Alexander Langer – un uomo del nostro tempo". Prima Edizione della Lectio Langer, incontro con Fabio Levi (14.2.2022) NEWSLETTER Februar - Febbraio 2022 (8.2.2022) Gennaio - Januar 2022 (27.1.2022) DICEMBRE - DEZEMBER (15.12.2021) Newsletter DICEMBRE 2021 DEZEMBER (10.12.2021) Care amiche e amici (2.12.2021) Sarajevo - Cittdinanza onoraria ad Alexander Langer (26.2.2021) News luglio/Juli 1985: Narges Mohamadi - Andreina Emeri (29.7.2020) giugno/luglio 2020: da Alexander Langer a Srebrenica (30.6.2020) 4 giugno: da Tienanmen a Hong Kong, prima che sia troppo tardi (4.6.2020) Lettera aperta alle istituzioni: Accoglienza senza fissa dimora a Bolzano durante la cd. Emergenza CoVid-19 (20.3.2020) Alexander Langer, Srebrenica e l'anno che verrà (3.3.2020) 2020: Alexander Langer e Srebrenica, 25 anni dopo (3.3.2020) I quaderni della Fondazione Alexander Langer Stiftung (30.10.2019)

La conversione ecologica secondo Langer

27.11.2023

Il diciotto marzo del 2019, pochi anni fa, è stato piantato un albero che porta il nome di Alexander Langer nel giardino dei Giusti dell’Umanità a Roma. Proprio qui dove ci troviamo ora, martedì 21 novembre 2023. Il comitato di quartiere Monteverde 4 Venti e il Giardino dei Giusti insieme alla Fondazione Gariwo nella giornata nazionale degli alberi desiderano rendere omaggio a quella dedica e in particolare intendono tenere bene accesa la luce sul pensiero e la pratica ambientalista di Langer, una delle migliori menti dell’Europa di questa era. E’ interessante annotare per prima cosa che Alexander Langer già nel 1989, e per l’esattezza il primo gennaio, all’Accademia Cusano di Bressanone/Brixen, città multilingue e multiculturale, appartenente ad una terra di confine quale è l’Alto Adige/Suedtirol mette a punto le sue tesi sulla attuabilità politica di una CONVERSIONE ECOLOGICA. Fa precedere questo titolo da tre parole chiave “GIUSTIZIA”, “PACE”, “SALVAGUARDIA DEL CREATO”. Trentaquattro anni fa. Il testo viene pubblicato solamente nel 1994.

Sono sette le sue tesi con varie sottolineature e numerose articolazioni, soprattutto all’interno dell’ultima tesi. Per trovare la parola “alberi” al plurale bisogna andare al punto 5, là dove scrive: “… Ogni persona decide, nel grande e nel piccolo, sempre, anche per i prossimi, per l’ambiente, per i posteri – sia che si piantino alberi o si distruggano boschi, si costruiscano case o si demoliscano colline, si generino figli, si permettano o si impediscano strade, centrali atomiche o istallazioni militari – “. Prosegue così: “Il problema consiste dunque nell’arrivare a decisioni che assicurino la massima compatibilità ambientale, sociale e generazionale: è una responsabilità verso la natura, verso i prossimi, verso i posteri. Ed è proprio questa la posta in gioco, quando si parla di una politica di auto-limitazione, di equilibrio: pace, giustizia e salvaguardia della biosfera (del creato, per riprendere il termine con cui il movimento ecumenico nelle chiese ha coniato questa triade) possono bene sintetizzare questo obiettivo”.

La conversione ecologica per Alexander Langer “non può essere affidata solo alla politica la quale tuttavia contribuisce fortemente a promuoverla o a impedirla visto il grande numero e peso delle decisioni che oggi vengono mediate attraverso la sfera politica”. 

Alexander Langer ritiene indispensabile coniare il concetto del desiderio singolo, individuale, che solo in un secondo tempo si fa collettivo, come ineliminabile premessa di ogni azione di cambiamento. Se non c’è un coinvolgimento ben radicato nel sentire di ognuno di noi, non ci saranno né leggi, né ordinamenti in grado di produrre la CONVERSIONE ECOLOGICA. 

Langer tiene molto, come conseguenza diretta di questa premessa, ad usare la parola conversione ecologica al posto di termini come rivoluzione, riforma o ristrutturazione, “in quanto meno ipotecata e in quanto contiene anche una dimensione di pentimento, di svolta, di un volgersi verso una più profonda consapevolezza e verso una riparazione del danno arrecato. Inoltre, nel concetto di conversione è meglio implicita la nota di coinvolgimento personale, la necessità di un cambiamento individuale e esistenziale. L’obiettivo è dunque quanto mai arduo e impegnativo. Si tratta di ripristinare e talvolta di conservare un equilibrio gravemente turbato a causa della civiltà industrialista, dominata dalla ricerca istituzionalizzata del profitto e orientata alla massima espansione”.

Queste tesi contano a loro volta su una spiegazione iniziale che le comprende tutte e che ha una drammaticità sconfinata, una capacità di guardare oltre il presente e anche il futuro prossimo. Tale introduzione è stretta in quattro righe: “Per conversione ecologica intendo la svolta oggi quanto mai necessaria e urgente che occorre per prevenire il suicidio dell’umanità e per assicurare l’ulteriore abitabilità del nostro pianeta e la convivenza tra i suoi esseri viventi”.  

Maria Chiara Pastore, ricercatrice in Urbanistica al Politecnico di Milano e responsabile del progetto “Forestami” della città metropolitana che prevede la piantumazione di tre milioni di alberi entro il 2030, specifica che il verde urbano è un bene collettivo irrinunciabile. Parchi, giardini e viali alberati nelle città curano la nostra salute e quella del Pianeta. Ritiene che “troppo spesso le aree verdi sono considerate un arredo accessorio e non un servizio ecologico necessario come la rete fognaria, le scuole, gli ospedali. Il verde urbano non ha solo un valore estetico ma ha anche per i suoi effetti positivi sul benessere fisico e mentale delle persone, sulle relazioni sociali, la stabilità del suolo, la qualità dell’aria e il clima”. 

Era lungimirante Langer nell’inserire il “qui e ora” in un contesto inter-relazionale  che passa continuamente dal “piccolo” al “grande” per coinvolgere il Pianeta. In più, la natura e la sua difesa, servono per la convivenza degli umani, degli esseri viventi. Concetto attualmente fatto proprio dal progetto “ Forestami”.

 Al punto a) della sua settima tesi,  Alexander Langer considera essenziale il ruolo delle iniziative dei cittadini, delle associazioni, del volontariato, dei gruppi ecologici, dei movimenti di solidarietà verso la natura, verso il prossimo e verso i posteri. Iniziative come la nostra di oggi, quindi.  

Occuparsi del proprio “pezzetto di biosfera” postula un’azione per il Pianeta intero.  Alexander Langer chiude le sue tesi proprio con questo postulato e scrive “Si deve sempre sperare che molti altri nelle loro realtà locali facciano altrettanto e si comportino altrettanto da inflessibili e solidali indigeni”.

Articolo di Grazia Barbiero

 

pro dialog