Lettera da Tuzla 3 - Squadre mobili e aiuti
C'e' ancora acqua ad Orašje, Odžak e Brčko. Nelle altre zone in BiH le ferite si stanno sanando. La frontiera e' aperta a Pavlović most, vicino a Bijeljina, e sono aperti anche il passaggio Karakaj, cosi' come il passaggio di Bosanski Šamac.
La frontiera di Orašje e' ufficialmente chiusa, pero' e' stata aperta quando e' arrivato Wilmo! Sul sito ufficiale scrivono che e' ancora chiusa, mentre sulla strada a Lončari, tra Brčko e Srebrenik, fanno passare solo le macchine che portano aiuti umanitari.
L'aiuto arriva da diverse parti e la cosa bella e' che gli abitanti locali sono molto solidali e non si chiede il nome a nessuno.
Per quanto riguarda gli abitanti della BiH, i confini etnici sono stati cancellati e si cerca di aiutare laddove' l'aiuto e' necessario. Solo i politici ancora devono mettere la testa a posto e imparare dalla gente comune che ci sono molte piu' cose che ci legano di quelle che ci dividono.
Noi continuamo ad andare a visitare le nostre famiglie, ma anche coloro che di aiuto ne hanno piu' bisogno.
Per fortuna ci sono anche coloro che non hanno subito grossi danni.
A Tuzla sono circa 300 quelli che hanno dovuto lasciare le loro case e sono perlopiu' sistemati a Dubrave, in una caserma sotto tutela dell'esercito e dove non gli fanno mancare niente. Fino ad ora li' era solo comparsa la scabbia pero' fortunatamente il problema e' stato risolto subito.
L'altro grande centro di accoglienza e ' a Kiseljak, dove c'e' un villaggio rom e dove noi domani andremo con Wilmo.
Per ora non ci sono epidemie e malattie infettive, che tutti temono.
Oggi e nei prossimi due giorni le previsioni prevedono temporali, pero' dicono che non dovrebbero creare nuovi problemi.
Un caro saluto,
Tuzlanska Amica