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Francesco Gasparetto I: Inizia la settimana internazionale della memoria con un incontro a Tuzlanska Amica

Sep 15, 2011, http://www.radiobase.net/?p=3563

 

Inizia oggi su Radio Base una serie di puntate sul viaggio in Bosnia che ci ha visti protagonisti all’interno del progetto Adopt Srebrenica, realizzato grazie alla Fondazione Alex Langer di Bolzano e patrocinato dall’assessorato alle politiche giovanili e Centro Pace del comune di Venezia.  Il 3 settembre, dopo aver viaggiato tutta la notte, arriviamo finalmente a Tuzla, nella federazione di Bosnia Erzegovina. Qui veniamo accolti nella sede di Tuzlanska Amica dalla sua fondatrice Irfanka Pasagic.

Irfanka è una neurospichiatra originaria di Srebrenicagiunta a Tuzla come profuga nel 1992. Di fatto ha in cura una buona quantità di abitanti di Srebrenica, in particolare i ragazzi che spesso scontano traumi post bellici, molti di loro sono orfani, alcuni senza alcun familiare, altri con famiglie disastrate e problematiche. Per questo genere di assistenza esiste una sorta di casa-alloggio chiamata Casa Pappagallo dove vengono accolti i ragazzi maggiormente in difficoltà e vi restano fino a quando non vengono giudicati in grado di affrontare da soli le difficoltà a cui la vita li ha posti dinnanzi.

“I parenti delle vittime del genocidio che vivono a Srebrenica si possono definire solo con una parola: eroi” dice Irfanka. Ed effettivamente non ci vuole molto per trovarsi d’accordo con il parere della Pasagic.

Li conosciamo gli eroi “normali” di Srebrenica perché sono seduti accanto a noi in questa chiacchierata con Irfanka che sembra un po’ la madre-chioccia di molti di questi ragazzi che sanno sempre di avere lo sguardo amorevole di Irfanka su di loro. E’ una donna forte Irfanka, che sopporta il peso della responsabilità che si è assunta sulle spalle e su quelle dei suoi, a volte giovanissimi, collaboratori. E’ il peso della tragedia che ha colpito la sua amata Srebrenica e che lei cerca di togliere dalle spalle dei più fragili, dei più deboli. E’ una donna che trasmette forza di carattere e combattività positiva, ed è per questo che nel 2005 ha ricevuto il Premio internazionale Alexander Langer, fondazione con la quale continua a collaborare.

E anche da questa collaborazione che nasce un progetto ambizioso e necessario a Srebrenica, il progetto Adopt Srebrenica. Un gruppo di ragazzi che vogliono ricominciare a vivere e a ritrovare una convivenza che sembra perduta per sempre. Un gruppo misto composto da serbi e bosniacchi (bosniaci mussulmani), un gruppo di ragazzi che sono riusciti a riappropriarsi della propria vita e del proprio futuro e non vuole commettere gli stessi errori commessi dai propri padri.

Inizia così il nostro viaggio attraverso la Bosnia e la follia della guerra con i suoi lasciti pesanti. Un viaggio che ci porterà tra qualche giorno a Belgrado e poi, infine, a Srebrenica. Un viaggio nel quale cerchiamo risposte e troveremo sempre più domande. Un viaggio con i migliori compagni di viaggio possibili: italiani, serbi, bosniaci, umani.

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