Settimana internazionale a Srebrenica: il messaggio ai partecipanti del presidente del Consiglio Provinciale di Bolzano Riccardo dello Sbarba
Care amiche e amici della “Fondazione Langer Stiftung” e dell’associazione “Tuzlanska Amica”, vorrei fare a tutti voi i migliori auguri per il lavoro che oggi cominciate nella “Settimana internazionale di dialogo” organizzata all’interno del progetto “Adopt Srebrenca”, un progetto che conosco bene e che, per quel che sono le mie possibilità, ho sostenuto. Vorrei ringraziarvi, anche a nome del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano, per il vostro impegno a ricostruire una memoria condivisa e gettare le basi di una possibile riconciliazione e convivenza in uno dei territori più tragicamente divisi della recente storia d’Europa.
Così vi fate “costruttori di pace”, che il Vangelo chiama “beati”.
Conosco il contesto in cui in questi giorni vi troverete a operare. Sono stato con alcuni di voi a Srebrenica nell’estate del 2005, insieme abbiamo vissuto il doloroso rito del seppellimento collettivo nel mausoleo di Potocari dei corpi ritrovati in quell’anno nelle fosse comuni che non si finisce di scoprire. Ottomila morti in poche ore: tante furono, in quel luglio del 1995, le vittime della pulizia etnica consentita anche dalla cecità e dall’inerzia del resto dell’Europa. Sono momenti che nessuno di noi potrà mai dimenticare.
Riportare la vita nella città di Srebrenica, riannodare i fili della memoria delle vittime e di chi è sopravvissuto – delle donne, soprattutto – come presupposto per la riconciliazione, la democrazia, la soluzione non violenta dei conflitti, è un lavoro faticoso, preziosissimo, difficilissimo. Bisogna entrare in punta di piedi non solo nei luoghi geografici, ma soprattutto nei luoghi dell’anima, di tante anime ferite. A questa delicatezza, a questa soavità molti di voi si sono preparati negli anni e oggi avete un’occasione importantissima per metterle in pratica.
Tanti auguri, di cuore.
Riccardo Dello Sbarba
Presidente del consiglio della provincia autonoma di Bolzano.