Incontro presidenza Camera: interento della vicepresidente Marina Sereni
CAMERA DEI DEPUTATI
Palazzo Montecitorio 2 luglio 2014 – sala del Cavaliere
PREMIO INTERNAZIONALE ALEXANDER LANGER 2014
all' Associazione “BORDERLINE SICILIA” ONLUS
Intervento della Vice Presidente della Camera dei deputati,
Marina Sereni
Rivolgo un ringraziamento sentito alla Presidente Boldrini per il suo intervento e per aver voluto continuare una consuetudine iniziata nel lontano 1997(!) sostenendo l'iniziativa delle deputate dell'Ufficio di Presidenza che ospitano ogni anno alla Camera dei deputati le assegnatarie e gli assegnatari del Premio Internazionale Alexander Langer.
Nelle precedenti Legislature furono coinvolti i Presidenti Violante, Casini, Bertinotti, Fini. Una lunga storia di commoventi, indimenticabili incontri di cui siamo grate e grati alla Fondazione Alexander Langer che scova, monitora, individua con rara sensibilità e competenza persone e attività che sceglie di portare alla ribalta.
Anche quest'anno sono qui insieme a me le colleghe Claudia Mannino, Margherita Miotto, Annalisa Pannarale, Caterina Pes, Anna Rossomando, Valeria Valente. Donne con idee e appartenenze politiche diverse che credo però condividano l'impegno a portare nelle istituzioni idee e valori comuni, universali: il rispetto e la promozione dei diritti umani, le pratiche di pace in luoghi e contesti di guerra, il dialogo tra diversi per la costruzione di un'umanità solidale.
Saluto subito Jolande Mukagasana, nel ventennale della liberazione del Ruanda (che si celebra il 4 luglio 2014) sopravvissuta al genocidio del 1994. Una donna straordinaria, già vincitrice del Premio Langer insieme a Jacqueline Mukansonera, nel 1998. Due rivali sulla carta della storia, queste due donne, nei fatti protagoniste diuna straordinaria vicenda di solidarietà. Jolande di etnia TUTSI ha perso il marito e tre figli adolescenti in quella lontana, terribile stagione di inaudita violenza. Sono stati uccisi Christian di 15 anni, Sandrine di 14 e Nadine di 13. Jacqueline, vicina di casa, appartenente all'etnia antagonista, quella HUTU, le ha salvato la vita. Poi sentiremo la voce di Jolande. A lei, la Camera dei deputati, rende ancora una volta un omaggio toccante e sincero. (Questa mattina è stata ascoltata da Luigi Manconi, Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato). Basta leggere i suoi libri, a partire dal primo: “La morte non mi ha voluta” e seguire la sua biografia fino ad oggi per capire la forza eccezionale di Jolande.
Saluto immediatamente anche i premiati e le premiate di questa edizione del Premio a cui Jolande passa idealmente il testimone.
Saluto Paola Ottaviano, Giovanna Vaccaro, Elio Tozzi, rappresentanti dell'Associazione “Borderline Sicilia” - premio Langer 2014 - “che si è occupata e si occupa giorno dopo giorno, con pochi mezzi e tanta intelligenza del fare, dei migranti che sbarcano sulle coste del Mediterraneo nel modo originale che ci racconteranno e che possiamo leggere nella cartella confezionata dal Servizio Rapporti Internazionali.
Saluto Marianella Sclavi, Bettina Foa, Giulia Levi, Monika Weissensteiner della Fondazione Alexander Langer che hanno “trovato“ il tesoro nascosto della meravigliosa attività di questa associazione. Ringrazio della presenza anche Marco Boato, che da deputato della Presidenza, aveva dato un impulso decisivo alla scelta di promuovere il Premio Alexander Langer alla Camera.
Le assegnatarie e gli assegnatari delle varie edizioni del Premio Langer provengono da tutto il mondo. Non sono quasi mai già noti e conosciuti. La FondazioneAlexander Langer con pazienza e grande lungimiranza li va a “scoprire” di volta in volta là dove operano. Gente normale, direi, che agisce, soccorre, che trova inevitabile non girarsi dall'altra parte di fronte al destino degli altri, che non accetta di essere complice di ingiustizie, soprusi, nuove barbarie, spesso a costo della vita. Li potete conoscere leggendo il bel libro edito dalla Camera dei deputati e curato da Grazia Barbiero, che è più di un libro: è un viaggio nella storia dei diritti umani e dei popoli. I vincitori e le vincitrici del Premio sono accomunati dai tratti nobili del loro pensare ed agire: si tratta spesso di persone sconosciute alle grandi masse ma incommensurabilmente coraggiose, capaci di gesti e di pratiche fortemente innovativi, quasi sempre orgogliosamente controcorrente. Alex Langer li chiamerebbe e li riconoscerebbe come importanti “mediatori, costruttori di ponti, saltatori di muri, esploratrici di frontiere”. Il Premio è anche e soprattutto un omaggio a lui, ai suoi pensieri lunghi.
Saluto Jacopo Frey e Nicola Gobbi, i due giovani autori del graphic novel, il fumetto si sarebbe detto una volta, che hanno voluto donare alla Camera dei deputati. Si tratta di una storia suggestiva dal titolo “IN FONDO ALLA SPERANZA – ipotesi su Alex Langer. Li ringrazio per la creatività, la generosità e la presenza.
“Borderline Sicilia” nasce nel 2008 per iniziativa di un piccolo gruppo internazionale di attivisti (una studiosa tedesca di Scienze Politiche, Judith Gleitzer, due giovani avvocatesse siciliane, Paola Ottaviano, Germana Graceffo e due registi tedeschi, Roman Herzog e Heike Brunkhorst).
“ Tutto” inizia nella notte del 28 ottobre 2007: 17 giovani egiziani e palestinesi muoiono affogati attorno alle coste siracusane nei pressi di Vendicari. I nostri protagonisti identificano uno ad uno le vittime, mettono in contatto le loro famiglie con la popolazione della zona. In questo modo quei giovani sono sfuggiti al destino di “profugo ignoto” così frequente negli esodi di massa, hanno permesso alle vittime di veder riconosciuto il diritto di avere una sepoltura materiale e simbolica. Fabio Levi, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Langer, considera che sia proprio questo atto a connotare l'appartenenza alla comunità degli umani. “Si è gettato un ponte, scrive sempre il Comitato Scientifico della Fondazione Langer, di cui fanno parte sia Marianella Sclavi che Bettina Foa, tra chi soffre e chi può imparare a condividerne il dolore”.
“Borderline Sicilia” è leggera, sorprendentemente leggera nella sua struttura: tre persone più tre collaboratori, tutti volontari, dentro una rete di relazioni che l'Associazione ha stretto sia con le istituzioni e le iniziative italiane ed europee, sia con le realtà locali, aiutata da centri universitari e da esperti. Gli operatori e le operatrici effettuano monitoraggi sul campo, fanno informazione vera: un tratto che sarebbe piaciuto ad Alex Langer, per il suo spirito. Lui si muoveva dal Parlamento europeo e dal dibattito internazionale alla dimensione locale e di base senza supponenza verso il primo ambito e senza paternalismi verso il secondo.
Mi sembra interessante ricordare che proprio all'accoglienza delle donne algerine in cerca di rifugio, Aexander Langer aveva dedicato il suo ultimo discorso al Parlamento europeo il 28 giugno 1995 nel nome di una nuova fratellanza euro-mediterranea.
Ringrazio per la preziosa collaborazione il Servizio Rapporti Internazionali della Camera, il Servizio del Cerimoniale, il Servizio Interpreti.
Prima di dare la parola a Jolande Mukagasana, desidero ricordare quel che scritto: “Ho conosciuto il valore della vita solo conoscendo la morte”; e ancora “Non provo più odio per chi ha ucciso la mia famiglia, voglio portare la vita a chi mi ascolta e chiedo di fare altrettanto ogni giorno perché solo così si rende davvero giustizia a chi è morto senza colpe!”.
Dò ora la parola a Jolande Mukagasana. Seguiranno gli interventi di Paola Ottaviano e di Giovanna Vaccaro dell'Associazione “Borderline Sicilia”. Poi a Marianella Sclavi del Comitato Scientifico della Fondazione Langer.