La Fondazione Stava 1985 Onlus - scheda presentazione
Il 19 luglio 1985 una colata di fango dovuta al crollo delle discariche di miniera di Prestavèl travolse la Val di Stava, seminando morte e distruzione.
La tragedia portò il lutto in 64 Comuni di 23 diverse Province e 11 Regioni d’Italia nei quali erano residenti all’epoca le 268 Vittime della Val di Stava.
I familiari delle Vittime organizzati nell’Associazione Sinistrati Val di Stava hanno voluto dare vita alla Fondazione Stava 1985 Onlus per far in modo che non siano morti invano i 268 uomini, donne e bambini che furono uccisi il 19 luglio 1985 in Val di Stava.
Soci fondatori sono l’Associazione Sinistrati Val di Stava, la Magnifica Comunità di Fiemme e i Comuni di Tesero, Longarone e Cavalese. Nell’Albo d’Onore dei Soci Onorari vengono iscritti gli Enti pubblici e privati, le aziende e le persone fisiche che sostengono l’attività della Fondazione con risorse finanziarie o professionali.
La Fondazione si è posta il compito della "memoria attiva", come l'ha definita l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel concedere alla Fondazione Stava 1985 Onlus l’Alto Patronato del Capo dello Stato per la durata del suo mandato.
Una memoria che non è fine a se stessa, ma che vuole creare e rafforzare quella coscienza delle proprie personali responsabilità e quella cultura della prevenzione, della corretta gestione del territorio e della tutela dell’ambiente che sono mancate a Stava.
La Fondazione opera nella convinzione che la conoscenza e l’informazione circa la genesi, le cause e le responsabilità della catastrofe di Stava debbano indurre a riflettere sulle scelte e i comportamenti, anche attuali, e possa contribuire a diffondere la cultura necessaria per evitare che si ripetano ancora avvenimenti simili, prevedibili ed evitabili.
La Fondazione opera principalmente nel campo dell’informazione, della formazione e della memoria.
Per informare circa genesi, cause e responsabilità della catastrofe di Stava la Fondazione ha realizzato il sito web stava1985.it e alcuni strumenti informativi in lingua italiana, inglese e tedesca che permettono di accostarsi al tema partendo da livelli di interesse e di conoscenza diversi e graduati.
Per creare e rafforzare la cultura della sicurezza, della prevenzione, della corretta gestione del territorio e della tutela dell’ambiente la Fondazione ha avviato una serie di progetti formativi che vanno dagli incontri di educazione storico-ambientale per studenti e docenti degli Istituti superiori fino ad un Master universitario di secondo livello.
L’informazione
Elementi centrali dell’informazione su genesi, cause e responsabilità della Val di Stava sono il sito web stava1985.it, il Centro di documentazione di Stava e il sentiero della memoria sul monte Prestavèl che porta nei luoghi che furono teatro dell’attività mineraria in Val di Stava e che ospitarono i bacini di decantazione crollati il 19 luglio 1985.
L’informazione nell’ambito del Centro di documentazione si articola nella visione del cortometraggio docu-fiction "Stava 19 luglio" (per la regia di Gabriele Cippollitti, regista Rai e collaboratore di Piero Angela per “Superquark” e “Gli Speciali di Superquark”, con Andrea Castelli e i ragazzi di Tesero) e nella visita al percorso didattico.
I temi trattati nel cortometraggio, nel percorso didattico e lungo il sentiero della memoria possono essere approfonditi con la lettura dei libri
- "Stava 1985 Una documentazione" che riprende, approfondendoli, i contenuti del percorso didattico del Centro di documentazione (96 pagine, 56 illustrazioni, edito da Curcu & Genovese, Trento – ISBN 88-87534-59-4);
- “La Montagna delle Scoperte – Sentiero della memoria”, che riprende, approfondendoli, i contenuti del percorso storico-naturalistico sul monte Prestavèl (in italiano, inglese e tedesco);
- "Stava perché", che spiega genesi, cause e responsabilità della catastrofe di Stava sulla base delle sentenze del procedimento penale e della relazione della Commissione ministeriale d’inchiesta (a cura di Graziano Lucchi, la seconda e terza edizione sono introdotte da una testimonianza dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - 254 pagine, 170 illustrazioni, edito da Curcu & Genovese, Trento - ISBN 88-87534-37-3);
- "Rassegna dei contributi scientifici sul disastro della Val di Stava", che raccoglie tutti gli studi tecnico-scientifici pubblicati sulle cause del disastro (a cura di Giovanni Tosatti, pubblicato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche sotto l'Alto Patronato dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi - Pitagora Editrice, Bologna - ISBN 88-371-01405-2);
- “Sgorigrad-Stava Identiche sciagure”, che analizza le sconcertanti analogie fra la catastrofe di Stava e il disastro avvenuto il 1° maggio 1966 a Sgorigrad e Vratza in Bulgaria (in italiano, inglese e bulgaro - Edizioni Arca, Lavis - ISBN 978-88-88203-52-2). Le analogie fra i disastri di Sgorigrad e di Stava sono argomento anche del film documentario “La Stava dei Balcani” (in italiano, inglese e bulgaro), realizzato dalla Sede Rai di Trento in collaborazione con la Fondazione Stava 1985 Onlus.
La Fondazione ha collaborato inoltre alla realizzazione di due film documentari sulla catastrofe di Stava realizzati da National Geographic Channel, il più prestigioso network televisivo al mondo nel campo della divulgazione scientifica, e da History Channel, l'emittente televisiva internazionale specializzata nella produzione e divulgazione di film documentari su eventi storici.
La formazione
Purtroppo il disastro di Stava non è un fatto isolato o eccezionale. Già prima di Stava si erano verificati un po’ovunque nel mondo più di 40 incidenti in discariche di miniera, con centinaia di morti e immensi danni ambientali. Ma anche dopo Stava gli incidenti rilevanti in discariche minerarie si sono ripetuti con la media impressionante di due incidenti circa all’anno: ad oggi sono documentati 45 incidenti dopo quello di Stava, il più grave, quello di Taoshi in Cina, avvenuto l’8 settembre 2008, con oltre 250 morti. Questa constatazione spiega l’impegno della Fondazione Stava 1985 Onlus nel campo della formazione mirata alla cultura del rispetto dell’ambiente e alla prevenzione di incidenti analoghi.
Educazione storico-ambientale
Nel campo dell’educazione storico-ambientale la Fondazione
- offre un percorso formativo di un giorno per gli Istituti superiori che intendono portare le proprie classi per un viaggio di educazione storico-ambientale a Stava;
- offre un analogo percorso formativo anche docenti e quadri dirigenti che svolgono corsi di aggiornamento sulle tematiche legate alla tutela ambientale e alla responsabilità d’impresa;
- organizza dei corsi di formazione per giovani operatori didattici rivolti agli studenti delle Scuole superiori della Val di Fiemme con lo scopo di dare una formazione specifica ai ragazzi di Tesero e della Val di Fiemme che intendono impiegare il proprio tempo libero come guide presso il Centro Documentazione di Stava e lungo il “Sentiero della Memoria”;
- allestisce in sedi remote regionali ed extraregionali un percorso didattico itinerante: l’esposizione del percorso didattico è completata con un incontro-dibattito, introdotto dalla proiezione di un filmato, nel corso del quale vengono approfonditi i temi legati a genesi, cause e responsabilità della catastrofe di Stava. Questa proposta formativa-divulgativa viene periodicamente proposta presso istituzioni, associazioni culturali e varie sedi universitarie.
Formazione tecnico-scientifica
La Fondazione mette a disposizione la propria struttura e la propria rete di esperti per interventi di formazione mirati alla diffusione delle conoscenze circa la sicurezza dei bacini di decantazione a servizio di miniere.
La Fondazione ha promosso e sostiene il Master universitario di II° livello in "Analisi e gestione di sistemi geotecnici - SiGeo" - organizzato dall’Università di Trento assieme al Politecnico di Torino e all’Università di Modena e Reggio Emilia - e lavora attualmente alla progettazione di corsi di formazione post-universitaria rivolti ai neolaureati e ai tecnici delle società minerarie e delle pubbliche Amministrazioni che hanno la responsabilità della sicurezza dei sistemi geotecnici e in particolare delle opere di sbarramento e delle discariche minerarie anche abbandonate.
Il progetto prevede il coinvolgimento, a fianco degli Istituti Universitari italiani, anche dell’Università di architettura, ingegneria e geodesia di Sofia dove da anni si tengono corsi specifici sui bacini di decantazione.
Simili corsi di formazione potrebbero essere inquadrati nelle iniziative dell’Unione Europea mirate alla sicurezza delle discariche minerarie, in attuazione della Direttiva 2006/21/CE relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive che mira ad istituire un quadro giuridico specifico per questo particolare flusso di rifiuti e ad incentivare la formazione e la ricerca scientifica in questo specifico settore.
Le iniziative di natura scientifica della Fondazione vengono promosse con il sostegno di Maria Concetta Mattei, giornalista Rai che annunciò la tragedia di Stava nel telegiornale del 19 luglio 1985 e che si presta oggi quale "testimonial" per le iniziative della Fondazione Stava 1985 Onlus in campo scientifico.
La memoria
Oltre alle iniziative che ruotano attorno agli anniversari della catastrofe la Fondazione è impegnata su più fronti legati al tema della memoria:
- ha aderito in veste di socio fondatore alla Fondazione Museo Storico in Trento;
- realizza, in sinergia con il Museo Storico in Trento, il “Progetto Memoria” con lo scopo di raccogliere, catalogare e archiviare sotto forma di videointervista i frammenti che costituiscono la memoria collettiva circa i fatti di Stava e di realizzare una banca dati alla quale potranno attingere studiosi e ricercatori dei vari campi di attività: dalla storia alla sociologia, dalla tutela del territorio e dell'ambiente alla geologia e geotecnica, dalla psicologia alla protezione e prevenzione civile;
- cura la riorganizzazione dell’archivio storico con lo scopo di catalogare il materiale già raccolto, di effettuare il censimento dei fondi archivistici presenti e di individuare i fondi più consistenti e rilevanti per procedere al loro ordinamento, inventario, valorizzazione e accessibilità;
- collabora alla messa in scena nella stagione 2010/2011 di una rappresentazione teatrale, curata dal Gad di Trento su testo di Luisa Pachera, che ripropone in forma drammaturgica la genesi, le cause, le responsabilità della catastrofe di Stava;
Nell’imminenza del 25° anniversario della catastrofe, la Fondazione collabora con il Comune di Tesero e la Provincia Autonoma di Trento per
- la pubblicazione di un volume nel quale si ripercorrono i 25 anni trascorsi dopo la catastrofe, valorizzando anche l’impegno della comunità dei superstiti per la memoria e la ricostruzione morale che, forse più di ogni altro aspetto, caratterizza gli anni successivi alla catastrofe di Stava rispetto ad altre catastrofi;
- la realizzazione di una mostra fotografica permanente che verrà allestita sulla terrazza costituente la copertura dell’edificio che ospita il Centro di documentazione sulla catastrofe della Val di Stava e che riprenderà, sintetizzandoli, i contenuti del volume;
- l’organizzazione di un momento di incontro e di riflessione civile mirato a sancire la rinascita morale della comunità dei superstiti assieme alla rinascita materiale della Val di Stava con la ricostruzione ormai completata.
27 aprile 2010