Il 4 settembre a Tel Aviv, dopo lunga malattia, è morto Dan Bar-On, premio Alexander Langer 2001. Qui il saluto del suo amico e co-fondatore di PRIME Sami Adwan
Abbiamo ricevuto la triste notizia che il 4 settembre, all'età di 69 anni, è morto a Tel Aviv lo studioso israeliano Dan Bar-On. Con il suo amico e compagno di lavoro Sami Adwan, nel 2001 era stato insignito del Premio Alexander Langer.
Nato a Haifa, figlio di emigranti ebreo-tedeschi, era stato per 25 anni membro del Kibbuz Revivim, dove aveva lavorato in ambito agricolo mentre studiava psicologia sociale. Per molti anni si è occupato dei figli delle vittime dell’Olocausto e dei figli dei loro carnefici analizzando le conseguenze dei traumi subiti da entrambe le parti. I suoi libri su questo argomento sono stati tradotti in molte lingue e diffusi dalla Körber-Stiftung, una fondazione tedesca molto attiva nel campo della promozione dei processi di pace. Come docente dell’università di Beer Sheva Dan Bar-On, ancor prima che si arrivasse agli accordi di Oslo, aveva istituito gruppi di dialogo fra studenti israeliani e palestinesi sulla base di una concezione del conflitto che considera la convivenza all’interno della società civile la cosa per cui “combattere” senza però tralasciare di elaborare i motivi del conflitto. Dopo la stipulazione degli accordi di pace di Oslo Dan Bar-On ha allacciato stretti contatti con organizzazioni non governative palestinesi che intendevano promuovere il processo di pace al fine di migliorare le condizioni di vita della popolazione palestinese.
La sua opera più nota, edita dalla cooperativa di Forlì UNA CITTA' nel 2003, è stata "La storia dell'altro" frutto del lavoro di un gruppo di docenti israeliani e palestinesi organizzato dal Peace Research Institute in the Middle East. Un manuale di storia, adottato da diverse scuole, in cui si trovano fronte a fronte le interpretazioni storiografiche di parte, di alcuni momenti cruciali della vita di quei territori contesi. E con un mezzo uno spazio bianco dedicato appunto al confronto e alla speranza di arrivare prima o poi a una condivisione promotrice di pace e di convivenza.
Alla sua famiglia, a Sami Adwan, ai suoi amici e collaboratori va il segno della nostra affettuosa partecipazione.
Fondazione Alexander Langer Stiftung - Bolzano
Riportiamo di seguito il saluto e l'omaggio dell'amico e co-fondatore di PRIME Sami Adwan, alla cerimonia funebre il 7 settembre 2008, pubblicato sull'ultino numero della rivista UNA CITTA' di Forlì::
Caro Dan, ero riuscito a venirti a trovare appena una settimana fa: una domenica, come oggi. Ci siamo visti nel tuo appartamento di Tel Aviv, per pochissimo, venti minuti circa. Abbiamo parlato di tante cose, prima che ti recassi in ospedale. Abbiamo parlato di come proseguire il lavoro del Prime (Peace Research Institute in the Middle East ), abbiamo parlato del materiale informativo, degli insegnanti da coordinare, e di altre questioni di logistica.
Ero seduto proprio accanto a te quando mi hai raccontato della nuova sedia che tua moglie Tammy ti aveva regalato. Sembravi rilassato, comodo, ma sapevo che eri esausto. Mentre uscivamo dall’appartamento per andare all’ospedale volevi mostrarmi la rampa che avevi fatto mettere davanti all’appartamento perché ti potessi muovere con più facilità; io ti ho risposto che ero di fretta, che però sarei tornato presto per vederla. Ora sono tornato a trovarti, Dan, ma tu hai deciso di andartene prima del tempo, senza aspettarmi.
Mi ricordo distintamente che, mentre ti mettevano in macchina, ho provato il più possibile di accarezzarti, darti un bacio, tenerti le mani… Quei momenti preziosi resteranno per sempre nel mio cuore e nella mia mente. E’ stato un privilegio, per me: mi è sembrato che quei venti minuti valessero quanto secoli e secoli.
Dieci anni fa, nel 1998, io, te e altri insegnanti palestinesi e israeliani abbiamo dato il via al nostro progetto (Prime), assumendo il ruolo di condirettori. La tua lungimiranza ci ha suggerito di collocare la sede dell’istituto alla scuola Talitha Kumi, in modo che per entrambe le parti l’accesso fosse più facile. Hai dato talmente tanto alla missione del Prime, contribuendo ai suoi obiettivi, ai suoi progetti… Uno di quelli più importanti è stato il “Progetto sulla tradizione orale”, in cui venivano intervistati rifugiati palestinesi ed ebrei israeliani; con quel materiale abbiamo prodotto il video “From Biet Jibreen a Kibbuz Revadim”. Poi abbiamo realizzato “Apprendere le rispettive narrazioni storiche”, che riassume le versioni narrative israeliane e palestinesi del ventesimo secolo; purtroppo, sei mancato prima che potessimo completarlo. Gli insegnanti palestinesi ed israeliani, che ti hanno sempre voluto bene e rispettato, sono votati al completamento di questo progetto, ed il loro lavoro al Prime sarà dedicato alla tua memoria.
E’ vero, discutevamo, eravamo spesso in disaccordo, litigavamo, ma alla fine ci riconciliavamo sempre e continuavamo a collaborare, con lo stesso rispetto reciproco.
Il nostro rapporto non era solo professionale, ma includeva le nostre famiglie; e ricordo in particolar modo quando entrambi abbiamo avuto il primo nipotino… Ad ogni Ramadan, con i tuoi familiari ne celebravamo la fine cenando insieme. Siamo nel periodo di Ramadan. Continueremo a ricordarti ad ogni Eid-al-Fitr, il banchetto che conclude il Ramadan. Ricordi come le nostre mogli ci invidiassero, per tutto il tempo che passavamo insieme?
Tu credevi nel diritto palestinese di costituire il proprio Stato indipendente, e vivere in pace con Israele. Te ne sei andato prima di vedere qualche risultato, ma stai pur tranquillo che hai lasciato dietro di te studenti, colleghi, parenti e amici che desiderano proseguire sul tuo cammino. La tua perdita mi ha spezzato il cuore. Credevo e credo ancora in tutto ciò per cui hai lottato, e continuerò a lavorare al nostro progetto. Il mio cuore è con te e con i tuoi parenti vicini e lontani (tua moglie, i tuoi figli ed i tuoi nipoti). Teniamo caro nei nostri cuori e nelle nostre menti il ricordo di una persona che ha sicuramente fatto la differenza nel mondo. Continuerò a convivere nel tuo ricordo, Dan, finché avrò vita, anche se adesso mi sento molto solo e abbandonato…
Sami Adwan
Altre notizie su Dan Bar-On:
Sito Fondazione
Sito rivista Una città - le interviste
Sito Körber-Stiftung
Sito Università di Cambridge