Fondazione Fondazione bacheca 2017 relazione mondialità 2017

Statuto C.d.A. (Consiglio d'Amministrazione) & Revisori Comitato Scientifico-Garanzia Staff Programma attività Relazioni finali bilanci consuntivi Elenco contributi pubblici Ich trete bei - mi associo Quaderni della Fondazione bacheca 2005 bacheca 2006 bacheca 2007 bacheca 2008 bacheca 2009 bacheca 2010 bacheca 2011 bacheca 2012 bacheca 2013 bacheca 2014 bacheca 2015 bacheca 2016 bacheca 2017
LesboAngalià - Asgi news 2017 relazione mondialità 2017
bacheca 2018 bacheca 2019 bacheca 2020 bacheca 2021 bacheca 2022 Bergamaschi Paolo-info Mezzalira Giorgio Info memoria adelaide aglietta andreina emeri anna segre anna bravo lisa foa renzo imbeni marino vocci giuseppina ciuffreda José Ramos Regidor clemente manenti simone sechi Irfanka Pasagic findbuch - archivio Comunicati Stampa LAVORA CON NOI Elenco contributi pubblici
RE 2009-giardino dell'Arca (18) Spazio all'integrazione! (12)

Relazione mondialità 2017: Da Srebrenica al Brennero

30.3.2018, convenzione 12/2017, sostegno Provincia Autonoma Bolzano

Il presente documento descrive le principali attività svolte dalla Fondazione nel 2017, su indicazione e con il sostegno del Comitato Scientifico e di Garanzia ed in collaborazione con altre associazioni locali, nazionali e internazionali. Notizie più dettagliate sono raccolte nelle sezioni del sito collegate alle diverse aree di lavoro che comprendono, inoltre, i bilanci, i programmi, le relazioni annuali, le news periodiche. http://www.alexanderlanger.org/it

Iniziativa 1: Attività nelle scuole

A gennaio 2017 sono iniziate le attività nelle scuole che hanno riguardato i due assi portanti del lavoro della Fondazione degli ultimi anni, la guerra in ex Jugoslavia e le migrazioni.

 

Azione 1-2: Laboratorio scolastico Photovoice

Il primo progetto, denominato “Photovoice”, ha voluto coniugare i due temi operando un parallelismo tra le idee nazionaliste e l’odio razziale, che alimentarono la guerra in ex Jugoslavia, e l’attuale situazione migratoria con l’arrivo di “profughi” (richiedenti protezione internazionale) in fuga da situazioni di conflitto latente, di guerra conclamata o situazione di violenza generalizzata e diffusa.

Il parallelismo ha teso ad evidenziare come, nonostante siano passati 20 anni dalla fine della guerra in ex Jugoslavia, le dinamiche del conflitto si riproducono in modo simile producendo scenari di violenza e sopraffazione e vittime.

Lo scopo degli incontri era sensibilizzare gli studenti sulla tematica specifica dei flussi migratori e sulla tematica generale dei diritti umani.

Il progetto Photovoice è stato portato avanti con le classi 3C,3H e 4C del liceo linguistico G. Carducci nell’ambito del sistema di alternanza scuola-lavoro da parte del facilitatore Andrea Rizza.

Il progetto si è articolato in 20 incontri per un totale di 69 ore nei mesi di gennaio – aprile (9,16,18,23,24,25, 26 gennaio; 9,10,15, febbraio, 9,13,20,23,24,29 marzo, 4 aprile).

I primi incontri hanno svolto attività inerenti la guerra in ex Jugoslavia grazie a dei moduli sulla “lavagna didattica Srebrenica”, che hanno toccato i temi della memoria e identità, della storia balcanica (cenni), delle guerre jugoslave culminate con il genocidio di Srebrenica.

La seconda parte del progetto ha riguardato la tematica dell’immigrazione, affrontata con la metodologia del Photovoice, una metodologia di ricerca-azione che pone l'individuo e il suo punto di vista al centro delle attività e si avvale della fotografia come modalità di espressione ed elaborazione dell'esperienza e dei vissuti dei partecipanti

Quanto sono esposte le generazioni più giovani alla mole di informazioni che circola sulla tematica? Qual'è la loro percezione rispetto all'argomento? A partire da questi interrogativi è stato proposto un percorso di conoscenza e incontri per comprendere le complessità dell'argomento e indagare il punto di vista degli adolescenti sul tema. Delle uscite a Bolzano e a Merano sono state propedeutiche a produrre materiale fotografico e testi sui temi proposti.

Per favorire la conoscenza diretta della situazione sono stati organizzati due incontri, il primo con l’operatrice di un centro di accoglienza di Bolzano, Ermira Kola, che ha spiegato la situazione sociale e legale in cui si trovano le persone richiedenti protezione internazionale appena arrivate in Italia e le pratiche burocratiche che devono espletare. Ha inoltre illustrato come è organizzata l’accoglienza delle persone richiedenti asilo e nello specifico la vita in un centro di accoglienza, con le problematiche e difficoltà che incontrano gli ospiti e gli operatori.

Il secondo incontro ha permesso agli studenti di incontrare Aziz Assouma, richiedente asilo che vive a Merano, che ha raccontato la propria storia di vita e il viaggio verso l’Italia dal paese d’origine, il Benin, da cui è scappato attraverso il deserto ed in seguito il mare in un viaggio durato due anni.

Gli studenti hanno realizzato un’intervista con Aziz che è stato il primo passo per realizzare una mostra fotografica di 9 pannelli, poi esposta all’interno dell'evento Euromediterranea 2017 (30.06-3.07.2017) e nell’atrio della scuola dal 14.11 al termine dell'anno.

In un terzo ed ultimo incontro gli studenti hanno avuto la possibilità di visitare un centro di accoglienza di Merano (Casa ex Lavoratore) per vedere di persona come si strutturano il luogo e le modalità di vita dei richiedenti asilo all’interno di un centro.

Durante il percorso è stata organizzato, all’interno del progetto Respect & Plurality, un incontro con un esperto linguista, Federica Faloppa (20 marzo 2017), docente universitario del Dipartimento di Modern Languages dell'Università di Reading (Gran Bretagna), per affrontare il tema dell'analisi del linguaggio e le sue ricadute nella rappresentazione di un dato fenomeno, con particolare attenzione allo sviluppo di un vocabolario scelto con maggiore riflessione.

Azione 3; Videomaking sul tema dell'immigrazione

Il secondo progetto, denominato “Per una narrazione alternativa della migrazione”, voleva essere luogo di riflessione linguaggio utilizzato nei mass-media nell’affrontare il tema dell’immigrazione attraverso il mezzo del video partecipato.

Il video partecipativo è uno strumento di indagine e interpretazione della realtà, che aiuta il coinvolgimento dei ragazzi e modifica la percezione che questi hanno di sé stessi e del mondo che li circonda attraverso un percorso laboratoriale che si conclude con la produzione di un proprio documentario/prodotto audiovisivo.

Il progetto si è articolato in 9 incontri per un totale di 26 ore nei mesi di ottobre - dicembre che hanno coinvolto 27 alunni della classe 2 A del Liceo artistico e delle scienze umane Pascoli di Bolzano e i facilitatori Davide Grotta e Federica Dalla Pria.

Il lavoro si è strutturato in due fasi, una iniziale di avvicinamento alla tematica della migrazione e una successiva operativa con la realizzazione delle interviste e del montaggio.

Nel primo incontro (3 ore, 9 ottobre 2017) si è partiti dalla storia personale degli alunni sia per permettere un incipit più leggero al tema della migrazione sia per cercare un coinvolgimento del singolo che attivasse un processo di empatia.

Adottando la modalità di un’intervista guidata dagli stessi studenti (su esempio dato dal facilitatore) e registrando l’audio con il materiale tecnico a disposizione, è stato chiesto a diversi studenti di raccontare da dove provenissero le famiglie di origine e perché eventualmente si fossero trasferite a Bolzano. E’ stata tracciata in tal modo per sommi capi la storia migratoria della famiglia (i genitori, i nonni, gli alunni stessi) mappando su una carta geografica gli spostamenti avvenuti, indagandone le ragioni, le difficoltà incontrate nella migrazione, le emozioni connesse. Obiettivo era di introdurre il tema della mobilità umana come costante universale della storia umana e come evento che riguarda la vita e il vissuto di ognuno di noi.

Un gioco di opinione con posizionamento fisico degli alunni nello spazio dell’aula ha successivamente permesso agli studenti di confrontarsi con “pareri”, “dichiarazioni”, “affermazioni” sul tema migrazione tratti dalla vita quotidiana o dal discorso dei media e di discutere in dibattito le proprie posizioni.

A partire da una posizione al centro dell’aula (zona neutra) gli alunni si sono posizionati nello spazio a destra/sinistra di un‘immaginaria linea centrale a seconda dell’accordo/disaccordo con le dichiarazioni/pareri estratti e letti (dichiarazioni redatte dai facilitatori e dagli studenti). A questo posizionamento è seguito un dibattito sulle ragioni (personali) per le quali gli alunni hanno scelto la propria posizione spaziale.

Nel secondo incontro (2 ore, 12 ottobre 2017) sono stati introdotti, partendo dalle iniziali definizioni fornite dagli alunni, delle parole base per meglio comprendere il fenomeno della migrazione (migrante, profugo, richiedente protezione internazionale, rifugiato/titolare di protezione internazionale, clandestino) e cercare di portare chiarezza in un uso confuso del linguaggio. Stante la grande confusione veicolata dai mass media e la, in certi punti, non semplicità degli stessi concetti, che hanno implicazioni giuridiche, si è rilevato molto difficile riuscire a trasmettere un linguaggio corretto agli studenti, obiettivo che non è stato ancora raggiunto. Questo è uno specchio anche della confusione che si può trovare a livello di dibattito nella società.

Durante l’incontro sono state affrontate in nuce una serie di questioni giuridiche e sociali legate al tema della richiesta asilo e nello specifico alla situazione vissuta dalle persone richiedenti protezione internazionale che vivono a Bolzano, partendo dalle domande poste dagli alunni. In particolare il tema dell’attraversamento con modalità “irregolari” della frontiera e l’utilizzo del termine “clandestino” hanno suscitato molto interesse da entrambe le prospettive (“pro” persone che attraversano il confine in modo “irregolare”; “contro” persone considerate “illegali”) e messo in evidenza la difficoltà di de-costruire una categoria giuridica-sociale data per scontata o in ogni caso irriflessa e astoricizzata (“la legge dice così, quindi deve essere così”).

Nel terzo incontro (2 ore, 16 ottobre 2017) si è trattato delle modalità di costruzione di un’intervista. Partendo dalla esperienza diretta di un’intervista estemporanea fatta dagli studenti ai facilitatori, sono stati sviscerati ed esercitati il metodo e le regole per costruire un’intervista efficace e discussi degli accorgimenti per facilitare la conduzione dell’intervista. Sono stati individuati e costruiti i quattro gruppi di lavoro a ognuno dei quali è stata affidata una persona tra quelle individuate da intervistare.

Il quarto incontro (3 ore, 27 ottobre 2017) ha visto una prima ora di lavoro sulla costruzione dell’interviste e successivamente l’intervento di un esperto, Udo Enwereuzor, Responsabile tematico della Ong COSPE per il settore “Migrazioni, Minoranze e Diritti di cittadinanza”. L’incontro è avvenuto nell’auditorium della scuola e ha coinvolto 4 classi per un complessivo numero di 100 alunni.

Nell’incontro è stato introdotto il tema della mobilità umana nelle sue diverse sfaccettature, delle “tipologie” di migranti e del linguaggio utilizzato in merito, con particolare attenzione ai cosiddetti hate speach e hate crimes.

Nel quinto incontro (2 ore, 9 ottobre 2017) attraverso il lavoro di gruppo gli alunni si sono cimentati con la costruzione della propria intervista pensata per il proprio “soggetto da intervistare”. Dopo una breve presentazione delle caratteristiche salienti della biografia dei quattro soggetti, i gruppi hanno effettuato un brain-storming sulle domande da porre e sulle curiosità suscitate dalla biografia delle persone. I facilitatori hanno supervisionato e supportato il lavoro di costruzione delle domande, portando ad individuare un nucleo di tre tematiche simili per ognuno dei quattro intervistati; per ogni area tematica sono state pensate dalle tre alle cinque domande. I nuclei tematici hanno riguardato: il viaggio/partenza, l’arrivo/famiglia, il futuro.

Il lavoro si è rilevato più difficoltoso e lungo del previsto in particolare per due gruppi, tanto che un ulteriore incontro è stato impiegato per affinare la struttura delle domande.

Nel sesto incontro (4 ore, 10 ottobre 2017) la classe è stata divisa a metà. Due gruppi sono usciti dalla scuola e si sono recati a svolgere le interviste; gli altri due sono rimasti in classe per completare il lavoro di costruzione delle domande per l’intervista.

I gruppi usciti dalla classe hanno svolto la prima intervista, presso la sede della Fondazione Alexander Langer, ad un responsabile di un centro di accoglienza di Bolzano, Andres Pietkiewicz. L’intervista ha avuto un taglio molto personale, indagando la vita dell’intervistato e la sua personale storia di migrazione dall’Argentina e operando un paragone con le migrazioni attuali con cui la società si trova confrontata.

La seconda intervista è stata realizzata sotto il ponte Virgolo in centro città, luogo dove un richiedente protezione internazionale, Zamin Sher, ha dimorato e dormito per otto mesi in quanto, nonostante ne avesse diritto, non ha avuto la possibilità di accedere alle misure di accoglienza (persona cd. “fuori quota”).

Gli altri due gruppi rimasti in classe hanno proseguito nella preparazione delle domande per la propria intervista.

Nel settimo incontro (4 ore, 24 ottobre 2017) la classe è stata ugualmente divisa in due parti: due gruppi hanno realizzato le proprie interviste presso la sede della biblioteca scolastica, gli alti due sono rimasti in classe. La prima intervista è stata ha coinvolto un ragazzo minorenne richiedente asilo, Ebrima Yallow, arrivato a Bolzano nell’inverno 2017, nel contesto dei movimenti secondari verso il Nord Europa, e rimasto poi bloccato a Bolzano. Ebrima ha avuto la fortuna, dopo diversi mesi passati in strada, di trovare una giovane famiglia che lo ha preso in affidamento.

Il secondo gruppo ha intervistato una giovane ragazza marocchina, Ferdaus Harfi, di cosiddetta seconda generazione, nonostante viva in Italia dalla nascita e abbia ottenuto la cittadinanza italiana, membra attiva dell’associazione Giovani Mussulmani.

Con gli altri due gruppi, rimasti in classe, sono stati raccolti i feed-back dell’interviste realizzate, in merito alle difficoltà incontrate, agli imprevisti trovati, alle aspettative … La discussione è stato spunto per un ulteriore approfondimento di questioni giuridiche e sociali che coinvolgono le persone richiedenti protezione internazionale presenti sul territorio ed incontrate dagli alunni e anche il ruolo delle forze dell’ordine e del singolo operatore di polizia nello svolgere azioni considerate “disumane” o al contrario “necessarie perché frutto di un ordine superiore” (ad es. gli sgomberi dei luoghi di pernottamento delle persone senza dimora).

Nell’ottavo incontro (3 ore, 4 dicembre 2017) i singoli gruppi hanno lavorato alla trascrizione del parlato dell’intervista (“sbobinatura”), passaggio essenziale per potere in seguito procedere alla selezione delle scene per il montaggio. In questo lavoro gli alunni hanno rilevato che le difficoltà maggiori sono state nella trascrizione delle interpunzioni, della punteggiatura e della lingua inglese (due interviste).

Nel nono incontro (3 ore, 14 dicembre 2017) i singoli gruppi hanno selezionato il materiale audio trascritto da loro ritenuto quale più importante per gli snodi tematici affrontati e hanno pensato ad un possibile montaggio delle singole scene. Hanno inoltre ricevuto ed esercitato nella pratica nozioni di base di montaggio sul computer. A causa della mancanza di tempo, non è stato possibile introdurre dal punto di vista né teorico né pratico il concetto del montaggio come elemento fondamentale del linguaggio filmico e del suo ruolo come elemento costruttivo e performativo della realtà.

In aggiunta al percorso svolto si sono voluti aggiungere, tramite un finanziamento a carico della scuola, due incontri con con esperti nel marzo 2018: un incontro della classe 2 A il giorno 16 marzo parte con Udo Enwereuzor, che vuole essere un’analisi critica del percorso svolto, delle modalità in cui le interviste sono state realizzate e del montaggio adottato (la scelta stilistica). Un incontro in plenaria di diverse classi 2° e 3° con Federica Faloppa, il 19 marzo, docente universitario del Dipartimento di Modern Languages dell'Università di Reading (Gran Bretagna), per affrontare il tema dell'analisi del linguaggio e le sue ricadute nella rappresentazione di un dato fenomeno, con particolare attenzione allo sviluppo di un vocabolario scelto con maggiore riflessione.


Azione 4 - Respect & Plurality

Il 20 e 21 marzo si sono tenute due giornate contro le discriminazioni promosse dall'Associazione Nevo Drom e la Fondazione Alexander Langer Stiftung, l'Associazione Articolo 3 Osservatorio sulle discriminazioni, Enmigrinta, Impronta di Donna, Bottega del Mondo.

Le due giornate hanno previsto un seminario riservato alle classi delle scuole superiori dove Radames Gabrielli e Federico Faloppa hanno incontrato gli studenti presso l'aula magna del Liceo Carducci (20 marzo) ed un incontro pubblico la sera presso la sala dell'Antico Municipio a Bolzano, con la partecipazione nella qualità di relatori di Monica Pietrangeli (giornalista USIGRai), Marco Angelucci (Associazione Stampa Bolzano), Gentiana Minga (giornalista e scrittrice), Lorenzo Guadagnucci (giornalista autore di “Parole sporche”), Carlo Berini (presidente di Articolo 3 Osservatorio sulle discriminazioni), Federico Faloppa (Professore di Linguistica all'Università di Reading), Giovanni Maria Bellu (Direttore dell'Associazione Carta di Roma).
Il giorno 21 marzo si è svolto un programma pubblico di musica e danza, organizzato in piazza Walther dall'Associazione Nevo Drom, con la presentazione del progetto artistico dei ragazzi del Centro giovani Villa delle Rose dal titolo “Se questi sono uomini” e una serie di artisti musicisti e danzatori.

Azione 5 – Incontro di restituzione
L'iniziativa di restituzione al Liceo Classico Carducci si è svolta con un incontro organizzato dalla scuola il 15 maggio 2017 e con la realizzazione e presentazione della mostra fotografica di 9 pannelli, risultato dell'intervista ad Aziz Assouma, presentata ed esposta nell'atrio della scuola dal 14 novembre 2017 al termine dell'anno.



Azione 6 - Formazione e accompagnamento di Gruppi in Bosnia-Erzegovina

Sono continuati, nel corso dell'anno 2017, i rapporti con scuole e gruppi interessati a conoscere la realtà di Srebrenica ed a beneficiare dell'esperienza che l'associazione ha acquisito nel tempo. Tra questi , con attività di preparazione, formazione, accompagnamento, valutazione dei risultati, il Centro Pace di Cesena, l'associazione Doberdan Venezia, i Licei Pascoli e Carducci di Bolzano, l'Intendenza Scolastica Ladina, l'Arciragazzi di Bolzano e l'Arci di Trento.

Una delegazione del Liceo Carducci ha partecipato al viaggio di studio a Mostar, Sarajevo, Srebrenica e Tuzla, organizzato dall'Arci di Bolzano, con accompagnamento di Andrea Rizza, che si è svolto dal 3 al 9.11.2017. http://arci.it/news/arci-report/arcireport/arcireport-34-9-novembre-2017/ultima-fermata-srebrenica/



Iniziativa 2 – Incontri pubblici

Azione 1- Incontro della rete "International Network for Srebrenica"


Il 13 e 14 maggio 2017 si è svolto a Muggia (Trieste) un momento di valutazione e programmazione dalla rete Adopt Srebrenica, con la partecipazione di Irfanka Pasagic (Tuzlanska Amica), Liliana Radmanovic (mediatrice linguistia), Ademir Muharemovic e Valentina Gagic (Adopt Srebrenica), Edvige Ricci (Pescara), Marino Vocci (Trieste), Fabio Levi (Torino), Edi Rabini, Giulia Levi (Fondazione).

Il 25 novembre 2017 si è svolto a Bolzano un incontro della rete International Network for Srebrenica, con la partecipazione di Irfanka Pasagić, Valentina Gagić, Bekir Halilović, durante il quale è stato presentato e condiviso lo stato dei lavori e sono state individuate le future linee di azione comune.




Azione 2 : Incontro con Adopt Srebrenica

Nel corso dell'incontro del 25 novembre 2017 al Centro Trevi su "Vite in comunità traumatizzate: le parole, le memorie, la cura" è stata avviata una riflessione intorno a ciò che unisce le diverse aree in cui si sviluppa il lavoro della Fondazione.

Hanno preso la parola, coordinate da Donatella Trevisan:
IRFANKA PASAGIC - Srebrenica/Tuzla, co-autrice del libro “I bambini ricordano/Djeca pamte”
MARIA BACCHI – Mantova, co-autrice di “L'età del transito e del conflitto Bambini e adolescenti tra guerre e dopoguerra 1939-2015”
FEDERICO FALOPPA – Uni Reading, autore di “Razzisti a parole (per tacer dei fatti)”
http://www.alexanderlanger.org/it/0/4101

Altri incontri

 

Iniziativa 3: Euromediterranea, Premio internazionale Alexander Langer

Dentro la cornice del conferimento del Premio Alexander Langer 2017, Euromediterranea era stata programmata, e non ha deluso, come una manifestazione pubblica che voleva dare consistenza ad un lavoro di rete e di reciproca conoscenza tra persone che ai più vari livelli (istituzionali, associativi, d'iniziativa civica, artistica e culturale) hanno a cuore il rafforzamento di una cultura dell'accoglienza.

La Fondazione non aveva certo la pretesa di poter coordinare una dimensione così articolata di esperienze ma di creare ancora una volta spazi d'interazione e, quindi, di comprensione delle molte competenze, anche professionali, necessarie per uscire dal clima di emergenza nel campo dell'immigrazione. E' richiesto un salto di qualità dei soggetti attivi, dentro un percorso di apprendimento personale e collettivo che coinvolge tutti e provoca un tentativo di cercare soluzioni concrete sul piano locale, nazionale ed europeo.

La manifestazione intitolata “Euromediterranea 2017: Politiche migratorie nello spazio euromediterraneo” si è articolata dal 23 giugno al 1 luglio su diversi piani che sono descritti in dettaglio nell'ampio programma della Manifestazione, leggibile sul sito della Fondazione, accompagnate da incontri di presentazione Bressanone, Trento e Merano
http://www.alexanderlanger.org/it/959/4036

Le motivazioni del Premio Alexander Langer 2017 - ex-aequo all' Ong Angalià e all'Associazione ASGI - formulate dal Comitato Scientifico della Fondazione, rendono conto della ricchezza di esperienze e di futuro di cui sono portatrici, a partire dalla loro struttura, essenzialmente di servizio e di mobilitazione del volontariato. http://www.alexanderlanger.org/it/970

Le giornate di Euromediterranea sono state ben partecipate da circa 400 persone della nostra e di altre regioni italiane, che hanno deciso di seguire direttamente i lavori, contribuendo ad una riflessione che inserisce anche la nostra provincia nella riflessione in corso in Europa sui temi della convivenza, del rispetto e della tutela delle minoranze, dell'anti-discriminazione, dell'importanza dello scambio tra lingue e gruppi diversi, della gestione non-violenta dei conflitti, della tematica dei flussi migratori, dell'accoglienza e dell'inclusione. La diffusione di materiale informativo prima, durante e dopo la manifestazione potrà coinvolgere una gruppo più vasto di interlocutori.



Iniziativa 4 – Divulgazione

 

Per presentare il complesso tema oggetto della manifestazione Euromediterranea e del Premio Alexander Langer assegnato in quesi giorni, è stato realizzato un Quaderno bilingue di 48 pagine intitolato: ANDARE OLTRE, Politiche migratorie nello spazio Euromediterranea/Migrationspolitk im europäischen Mittelmeerraum, comprendente testi introduttivi sul tema.

 

La manifestazione è stata integralmente registrata e reperibile nel sito della Fondazione.

 

I VIDEO DI EUROMEDITERRANEA 2017

La Fondazione ha ottenuto, con le sue attività, una buona accoglienza di pubblico e visibilità mediatica grazie alla stampa locale, pur non disponendo di mezzi per fare di questo un'attività professionale.


In una Fondazione basata essenzialmente sul lavoro volontario, sono decisivi i rapporti di collaborazione con:

- quella parte di amici e sostenitori che più partecipano, con contributi anche finanziari, alle sue attività;

-persone e gruppi che mantengono in autonomia rapporti con qualcuno delle destinatarie e i destinatari del Premio Internazionale Alexander Langer;

- giovani studenti e ricercatori che chiedono assistenza per stage e tesi di laurea o per approfondimenti;

- gruppi e associazioni che vogliono conoscere e far conoscere la vita, le opere e gli scritti di Alexander Langer;

- riviste, istituzioni culturali ed educative, in sintonia con gli scopi della Fondazione.

 

Il sito della Fondazione www.alexanderlanger.org, registra mediamente 30.000 contatti annuali, raccoglie, in formato scaricabile, una parte cospicua degli scritti di e su Alexander Langer oltre ad un'ampia documentazione del lavoro svolto.


Il sito rende inoltre conto delle attività svolte, dei documenti pubblicati e contiene una ridotta galleria fotografica degli eventi stessi.

La Fondazione Alexander Langer è anche presente sul social network Facebook, con un gruppo che conta oltre 5.000 amici, aggiornato in media due volte alla settimana. E' attivo un programma di mailing list che ha inviato periodiche comunicazioni ad amici, sostenitori e simpatizzanti che ne hanno fatto richiesta.

 

5. Personale

 

I due mediatori messi a disposizione dalla Fondazione - Andrea Rizza e Giulia Levi - che hanno avuto un importante ruolo di sostegno e di costante riferimento, hanno interrotto nel corso dell'anno la loro collaborazione professionale con la Fondazione ma continuano in altra forma, volontaria, la loro presenza a Srebrenica.
Per l'attività collegata alla crescita del Centro di Documentazione sono in corso collaborazioni con la Provincia di Bolzano (con un progetto di cooperazione) e con l'Istituto Piemontese di Storia della Resistenza . Programmi di aiuto umanitario sono in corso con l'associazione Mantovan di Bolzano e gli Agronomi senza Frontiere di Padova. Interesse a nuovi partnerariati sono manifestati dalle Donne in campo di Pescara e dal Cospe di Firenze.
Federica Dalla Prima si è fatta carico di continuare il lavoro di coordinamento e di formazione nelle scuole, per quanto riguarda la tematica delle migrazioni. Piera Zanella ha continuato ad assicurare in forma volontaria il suo contributo alla gestione contabile. Nell'attuale CdA della Fondazione ha assunto il ruolo di Tesoriera.

 

Fondazione Alexander Langer Stiftung, onlus

Relazione mondialità 2017 - Da Srebrenica al Brennero

Convenzione 12/2017

Località di realizzazione a Bolzano, Bressanone, Merano

Costi complessivi previsti: 118.188, 18

Finanziamento richiesto: 81.062, 18

Spesa ammessa: 65.639,00

Finaziamento concesso: 44.838,00

Data inizio attività: 9.01.2017

Data conclusione attività 31.12.2017

Numero dei destinatari: 900

 

pro dialog