Euromediterranea Euromediterranea 2017 - Andare oltre

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Euromediterranea 2017: Presentazione

7.6.2017, Fondaz

Dalla data di attribuzione del Premio Alexander Langer 2014 a Borderline Sicilia, la situazione nazionale e internazionale è profondamente cambiata, con grandi ripercussioni sulle politiche e sulle pratiche migratorie. Il contesto internazionale è sempre più caratterizzato da forte instabilità e dall'emergere di nazionalismi, mentre a livello nazionale e locale le istituzioni si confrontano con le complessità di gestire sistemi di accoglienza che faticano a fornire risposte adeguate e rispettose dei diritti umani, oltre che di promuovere strategie in grado di prevenire e gestire i frequenti conflitti che sorgono sui territori dove arrivano i migranti. Ai grandi flussi del 2015 che hanno portato all'apertura della cosiddetta rotta balcanica, è seguito un deciso cambio di direzione con la progressiva chiusura dei confini interni ed uno spostamento delle frontiere in seguito agli accordi bilaterali stilati dall'Europa con Turchia e paesi africani. Questo ha costretto le persone in fuga a doversi fermare per lunghi periodi in vari paesi tra cui, in certa misura, l'Italia.

Il tema della migrazione è diventato un aspetto centrale dell'agenda politica dell'Unione Europea e dei suoi rapporti con i paesi del Mediterraneo e dell'Africa; recentemente si è constatata la tendenza ad affrontarlo dando la priorità agli aspetti della sicurezza a scapito dei diritti dei richiedenti asilo e dei migranti. I più recenti tentativi di regolarizzare i flussi tramite accordi con i paesi dell'Africa subsahariana destano molti interrogativi sulla loro adeguatezza e sul loro rispetto dei diritti umani. Questa situazione rende ancora più importante e necessario lo sviluppo di un confronto tra la società civile e le istituzioni sulle politiche migratorie a livello internazionale e nazionale.

Nel nostro contesto locale dell'Alto Adige, negli ultimi anni, si è sviluppata e consolidata una rete di associazioni, privati cittadini, volontari, attivisti, che si occupano del tema dei richiedenti asilo e in senso lato della migrazione, come “luogo” dove sviluppare/sperimentare nuove pratiche sociali basate sui concetti di solidarietà, partecipazione dal basso, sviluppo di comunità. In questa ottica ha lavorato la Fondazione Alexander Langer, favorendo il consolidamento dei rapporti tra organizzazioni che si erano incontrate nel 2014 dando vita a una fruttuosa rete di scambi e di sostegno reciproco radicatasi nei rispettivi territori. La rete ha favorito lo scambio e la conoscenza di pratiche di accoglienza capaci di valorizzare il protagonismo di istituzioni, comuni, organizzazioni di volontariato, singoli cittadini e degli stessi migranti, se messi in condizione di dare il loro contributo attivo. Inoltre, nell'ultimo anno è cresciuto anche in Alto Adige l'interesse per il sistema SPRAR, la cui forza si basa sulla connessione di rete tra i vati attori sociali che vengono coinvolti a vario titolo nell'accoglienza e nel processo di inclusione sociale delle persone richiedenti asilo.

Per "andare oltre" rispetto allo specifico impegno per una buona accoglienza, questa edizione di Euromediterranea si articolerà intorno a due livelli di analisi, quello dell'azione di ONG e associazioni direttamente coinvolte sul campo nel lavoro di salvataggio, sostegno, supporto, accoglienza, tutela; e quello dell'analisi e riflessione sulle politiche migratorie e i loro effetti sui paesi di origine, transito e arrivo. Euromediterranea si aprirà il 29 giugno con la presentazione del progetto SOS Méditerranée e della nave Aquarius che svolge dal 2015 operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. Inoltre, le giornate del 29 e 30 giugno saranno dedicate a tre incontri seminariali sull'importanza della formazione per soggetti che, a vari livelli, entrano in contatto con il fenomeno dell'immigrazione: forze dell'ordine, operatori e cittadini. Il 30 giugno si terrà la consegna del Premio Internazionale Alexander Langer 2017, quest'anno assegnato ex aequo ad Angalià, associazione che opera a Lesbo la cui forza è coniugare l'impegno per i diritti e il benessere degli abitanti dell'isola quanto dei migranti che vi approdano; e all'Associazione di Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI), che affianca il lavoro di difesa e tutela dei diritti a quello di riflessione sulla legislazione nazionale ed europea.

Il 1 luglio si affronterà invece il complesso tema dei paesi di origine e di transito, in particolar modo Africa occidentale e Medio Oriente, e delle politiche di gestione delle rotte migratorie. Quali le politiche nei paesi di origine che spingono alla partenza e quali quelle che offrono alternative favorendo la crescita, la stabilità dei sistemi locali e il rispetto dei diritti fondamentali? Come si connettono ed intrecciano tra di loro le politiche di controllo della mobilità a livello internazionale e nazionale con quelle locali in Alto Adige e sul confine del Brennero?

Questi e altri gli interrogativi che ci porremo in queste giornate, sperando di fornire un'utile occasione di confronto e scambio di esperienze insieme alla vasta rete locale, nazionale e internazionale che ci accompagna e che costituisce la vera ricchezza di questi incontri.

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