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Bruxelles 18 giugno 2012 - Sorellanza euromediterranea

19.6.2012, H.Böll Stiftung

Saluto Edi Rabini - Fondazione Alexander Langr Stiftung


Vorrei prima di tutto ringraziare l'eurodeputata Hélène Flautre per aver promosso questo appuntamento al Parlamento Europeo e la Heinrich Böll Stiftung con le altre associazioni che hanno permesso l'organizzazione di queste due giornate di dibattito.

Fu proprio il 3 luglio 1996, nel primo anniversario della morte di Alexander Langer, che un gruppo di parlamentari di diverso orientamento politico ci proposero di ricordarlo e di proseguire il suo impegno, attraverso l’istituzione di un Premio internazionale.
Voglio ricordare in particolare tra questi Renzo Imbeni che fu, fino alla morte nel 2005, presidente del Comitato scientifico incaricato  ancora oggi di scegliere  in autonomia la destinazione del Premio.

Siamo proprio felici che il Premio di quest’anno sia andato all'Associazione tunisina delle donne democratiche e ringraziamo di cuore  la loro rappresentante Bochra Belhadgj Hmida che con il suo intervento ci ha qui confermato la bontà di questa decisione.

Il Premio verrà consegnato ufficialmente a Bolzano il 29 giugno, preceduto da un incontro al Parlamento italiano.

 

Questo premio vuole riconoscere la lunga e coraggiosa lotta per i diritti delle donne, e più in generale per i diritti umani, di un attore importante nel contesto tunisino.

L'ATFD è stata la prima associazione femminista indipendente a lavorare sui temi dell'uguaglianza e della cittadinanza.

Durante la dittatura, collaborando con altre organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani, ha posto al centro del suo lavoro l'applicazione delle Convenzioni internazionali e del Code du statut personnel, la lotta contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne, la discriminazione sull'eredità e la specifica dimensione femminile della povertà.

Durante la rivoluzione l'associazione ha aperto le sue sedi al movimento, divenendo punto di riferimento per le organizzazioni attive sui temi dei diritti umani,

Questo nuovo premio  ci riporta ad un tema su cui Alexander Langer aveva molto lavorato, cioè la preparazione della Conferenza euromediterranea di Barcellona del 1995, che aveva creato all'epoca grandi speranze, purtroppo in gran parte deluse.  Langer l'aveva considerata una sfida di grande rilievo, in un'area del mondo situata al crocevia fra tre continenti e tre religioni monoteiste.
E per questo abbiamo chiamato “Euromediterranea” - naturalmente declinata al femminile - l'annuale incontro che si svolge a Bolzano per la consegna del Premio.

E' stata per questo una fortunata coincidenza se l'ultimo intervento di Langer in questo Parlamento, il 29 giugno 1995, fu dedicato alle donne algerine  “ Accogliere persone che oggi nel proprio paese non possono esercitare i propri diritti – aveva detto - o che sono addirittura minacciate nella loro stessa vita, è anche un investimento democratico che può solo favorire un dialogo civile nei loro paesi”. E il primo premio della Fondazione, nel 1997, fu assegnato ad una   femminista algerina, poi ministra della cultura, cioè a Khalida Toumi Messaoudi, allora minacciata di morte, costretta alla clandestinità per il suo impegno per i diritti delle donne.

Il premio Langer ha fatto molta strada dall’anno della sua creazione nel 1997 e ci ha consentito di guardare al grande mondo attraverso lo sguardo di persone davvero straordinarie. Possiamo, tra queste, solo ricordare il premio 2005 a Irfanka Pasagic, una donna di Srebrenica, dove la Fondazione sostiene da tempo iniziative di dialogo e di rinascita della città.

E Narges Mohammadi, premio 2009, che non abbiamo potuto incontrare di persona. Pochi giorni prima della sua partenza per l’Italia le è stato ritirato con un pretesto il passaporto. Arrestata due volte, minacciata, si trova ora in carcere in gravi condizioni di salute con una condanna definitiva a 6 anni. Una forte mobilitazione internazionale è in corso per la sua liberazione.

Per un’ultima considerazione faccio mia una riflessione della storica Anna Bravo del Comitato scientifico della Fondazione: “delle persone premiate, la maggioranza sono donne. Il che non vuole ovviamente dire che il genere femminile in quanto tale goda di una moralità superiore. Suggerisce piuttosto che molte donne sono più esperte degli uomini nell’arte di negoziare con l’avversario e di muoversi con duttilità di fronte all’imprevisto".

Un benvenuto quindi all'Associazione tunisina delle donne democratiche, nella rete di rapporti ispirata al patrimonio di pensiero e di azione di Alexander Langer. Ci auguriamo che questo premio possa incoraggiare la sua importante lotta per i diritti delle donne non solo in Tunisia, come condizione essenziale per il successo della transizione democratica.

 

Grazie a voi

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