Francesco Gasparetto IV - Radio Srebrenica - La testimonianza di Marinko Sekulic
Quella di Radio Srebrenica è una di quelle storie che chi fa radio e ama questo mezzo di comunicazione non può ignorare. Incontriamo Marinko, uno dei giornalisti della piccola, ma agguerrita redazione di Radio Srebrenica, negli studi dell’emittente, che si trovano all’interno della Dome Kulture, struttura realizzata con fondi donati dall’Olanda, a parziale (e quasi irriverente) risarcimento alla città della vergognosa figura collezionata quaggiù dei suoi caschi blu. Malinko è una persona allegra e aperta, che fa il giornalista da oltre trent’anni e che Il genocidio lo ha vissuto sulla sua pelle, come chiunque abiti qui.
Ascolta su Radio Base l’intervista a Marinko, a cura di Francesco Gasparetto, con la collaborazione di Beatrice Barzaghi, Federico Zappini e la traduzione di Andrea Riza
Lui era sfollato dalla città prima che questa diventasse enclave protetta, e dunque anche chiusa a qualunque genere di comunicazione. Una città sotto assedio, e di conseguenza una radio sotto assedio. Racconta Malinko che nei tempi in cui in città mancava tutto, dal cibo ai vestiti, dalle medicine alla corrente, anche la radio si è dovuta adeguare ai tempi estremamente duri in cui toccava vivere. Ma pur in emergenza Radio Srebrenica e i suoi eroici giornalisti continuarono a fare il loro lavoro e a trasmettere notizie dalla città sotto assedio al mondo esterno, riuscendo a far conoscere il dramma che stava vivendo la cittadinanza.
“In quei giorni si lavorava tra mille difficoltà” dice Malinko “ad un tratto non è stato più possibile continuare a trasmettere dagli studi dell’emittente, quindi si è proceduto con i baracchini da radioamatori. Io non ero a Srebrenica in quegli anni, ma la famiglia di mia moglie si, e il lavoro di quei giornalisti e di questa radio era l’unico modo per molti di restare in contatto con i propri cari. Cari che spesso oggi non ci sono più”.
Oggi Radio Srebrenica conta una redazione di tre giornalisti, si appoggia alle frequenze di un’altra radio con cui condivide lo spazio etere e cerca di riprendere la sua gloriosa storia e quel ruolo fondamentale di voce della città. Una città che, come la sua radio, ha un disperato bisogno e una grande volontà di riprendersi la vita e affrontare un futuro radioso. Questo è anche il nostro augurio a Malinko e a tutti coloro che con il proprio lavoro ogni giorno, superando mille difficoltà, lavorano ad una nuova Radio Srebrenica.