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VERONA: PER LE DONNE IRANIANE sabato 22 agosto h. 19 Piazza Bra

20.8.2009, Fondazione Alexander Langer Stiftung

Shirin Ebadi, avvocata iraniana, premio Nobel per la Pace nel 2003, nello scorso mese di luglio è stata ospite a Verona e anche nella nostra città ci ha invitato ad esprimere solidarietà alle madri iraniane e a tutte le donne che, a rischio della vita, manifestano per esigere giustizia e verità. Perché non scenda il silenzio sulle vittime di un potere che usa la forza delle armi per mettere a tacere chi lotta per il rispetto dei propri diritti.

Rispondiamo al suo appello e invitiamo chi vuole esprimere la sua solidarietà con le donne iraniane

sabato 22 agosto dalle 19 alle 20
 
in piazza Bra (lato Liston) a Verona
 
 
a unirsi al Comitato delle madri in lutto in Iran 

per esprimere il nostro dolore, la nostra solidarietà e 

aiutarle a far sentire la loro voce a tutto il mondo

 

 

in nero in segno di lutto, in silenzio, in piedi, vigili e silenziose

P.S.: Per far comprendere ai passanti il senso della nostra azione, sono benvenuti cartelli, fotografie, immagini, simboli, testimonianze scritte.   

 

Lettera appello di Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace a tutte le donne consapevoli del mondo

La tragedia dell’Iran è molto più ampia di quanto avremmo mai potuto immaginare.

La gente scesa in piazza per esprimere pacificamente il dissenso ai risultati elettorali ha ricevuto in risposta pallottole e manganelli e molti tra gli scampati sono stati arrestati nei giorni successivi alle proteste.
I programmi della radio e della Tv di Stato iraniana hanno annunciato inizialmente 8 morti, successivamente 11, ma, ad oltre un mese dalle manifestazioni di strada, i nomi di molti 'scomparsi' non sono nelle liste né degli uccisi né degli arrestati.

Molte madri angosciate continuano a chiedere alle autorità informazioni sui loro amati dispersi, ma non ricevono risposte. Ora che le famiglie stanno lentamente ricevendo i corpi dei loro figli ammazzati, è divenuto chiaro che il numero delle morti è molto più alto di quello annunciato dal Governo della repubblica islamica. Inoltre, le famiglie sono state costrette a firmare accordi in cui si impegnano a non rivelare come e dove sono morti i loro cari.

Ma non è possibile nascondere per sempre la verità, non è possibile far tacere i pianti, così la tragedia si sta mostrando sempre più chiaramente agli occhi del popolo iraniano, a mano a mano che i giorni passano.
Molte madri i cui figli e figlie sono stati ammazzati o sono ancora tra i disperse o sono in prigione hanno formato il Comitato delle madri in lutto. Ogni sabato dalle 7 alle 8 di sera, le madri di questo Comitato e altre donne solidali con loro, vestite di nero in segno del lutto e in silenzio, si radunano nei parchi pubblici delle loro città e stanno in piedi, vigili e silenziose per esprimere il loro dolore.
Vorrei esprimere il mio profondo dispiacere e le mie condoglianze alle madri che hanno perso i loro cari per la libertà e la democrazia in Iran, mi levo in piedi in solidarietà con le madri che stanno ancora cercando i loro  figli dispersi e unisco il mio dispiacere per il gran numero di giovani donne e uomini iraniani in prigione per il loro pacifico attivismo civile. 
Invito tutte le donne del mondo che amano la libertà  a riunirsi ogni sabato nelle loro città vestite di nero per far sentire la loro solidarietà con il Comitato delle madri in lutto in Iran e aiutarle a far sentire la loro voce a tutto il mondo.

Shirin Ebadi

(trad. Sara Riggio e Tiziana Valpiana)

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