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Al villaggio somalo “Ayuub” il premio internazionale Alexander Langer 2008 - Il 4 e 5 luglio la premiazione.

14.5.2008, Fondazione
Il comitato scientifico della Fondazione ha deciso di attribuire il premio internazionale Alexander Langer 2008, offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio,  al villaggio somalo “Ayuub”, fondato da Mana Sultan Abdirahmaan ‘Ali ‘Iise alle porte di Merca, con il sostegno decisivo di don Elio Sommavilla, un sacerdote-trentino docente di geologia , e dall’associazione “Water for life - Acqua per la vita”.

Nel 1992, nel pieno della crisi che investe la Somalia dopo il crollo del regime di Siad Barre, le strade di Merca sono piene di donne e bambini abbandonati, in fuga dalla guerra e dalla fame. Mana Sultan Abdirahmaan, nata nel 1953, figlia dell’ultimo sultano della città, apre loro le porte della sua casa. Li cura e li nutre con l’aiuto di un gruppo di donne somale pure loro vittime della violenza diffusa. Tra questi anche il piccolo Ayuub, Giobbe, trovato accanto alla giovane madre morta da diversi giorni, dal quale nel 1992 prenderà nome un’organizzazione non governativa e poi un villaggio autogestito sul modello del SOS Village austriaco.

A sostenere il suo straordinario lavoro interviene Elio Sommavilla, che da tempo aveva scelto la Somalia come sua terra d’adozione e aveva iniziato a collaborare con Mana Sultan dal tempo della crisi umanitaria seguita alla disastrosa guerra aperta da Siad Barre contro l’Etiopia nel 1987. Nato a Moena (TN) nel 1927, docente di geologia a Ferrara, era arrivato a Mogadiscio nel 1976 con un incarico di docenza alla locale università, dove con altri giovani somali aveva avviato progetti di ricerca dell’acqua con tecniche semplici, rispettose delle tradizioni locali, attenti a non turbare i fragili equilibri del sistema di approvvigionamento idrico. Nel 1987 aveva fondato con questi l’associazione “Water for Life - Acqua per la vita”, con sede a Trento, e collaborazioni significative a Ferrara, Alessandra, Amelia.

Sono 823 le bambine e i bambini che si rifugiano a Merca nel 1992 quando i “signori della guerra” apparsi inizialmente come liberatori dalla dittatura avevano iniziato a combattersi per il predominio del territorio in un’aspra guerra non ancora conclusa. Appena le condizioni lo permettono, Mana Sultan si mette alla ricerca delle famiglie d’origine e li riconsegna alle loro cure. I 149 piccoli che rimangono vengono affidati a mamme adottive, scelte di preferenza tra giovani donne sole o vedove che pure avevano chiesto rifugio e aiuto. Si avvia parallelamente un progetto di adozione a distanza e la costruzione di un piccolo villaggio capace di garantire sicurezza, istruzione, sostentamento, ai membri della nuova comunità.

Il villaggio cresce rapidamente di bambini, adolescenti, giovani che oltre a un rifugio hanno bisogno soprattutto di speranza di un futuro. Da qui la priorità data alla formazione e all’istruzione di base. Nell’intero distretto di Merca viene aperte e reso funzionante un numero crescente di scuole, che nel 2007 raggiungono ben 12.215 alunni. La maggioranza degli studenti sono femmine e anche questo indica quanto il progetto sia innovativo e in cero senso rappresenti una grande rivoluzione. Sono stati organizzati una scuola materna con annesso centro nutrizionale per 500 bambini, un centro di salute, con cinque sanitari e otto ostetriche che periodicamente intervengono anche nei villaggi dei dintorni per assistere ai parti, curare e prevenire malattie endemiche o infettive. Sono stati riattivati 300 km di canali per l’irrigazione e un’efficiente officina meccanica. Viene aperto infine un centro di formazione professionale per l’avvio al lavoro dei giovani con più di 15 anni. Costruito sul deserto, il villaggio Ayuub è oggi immerso nel verde, con ortaggi, fiori e alberi, tra cui un boschetto che produce legna per le famiglie e foraggio per capre e bovini allevati dalla comunità in forma cooperativa.

Da sei anni il villaggio di Ayuub ha un’amministrazione democratica che intende superare le divisioni tribali, di casta e di sesso, molto radicate nella società somala. Quando nel 2004 si apre uno spiraglio per la pace, con la creazione di un nuovo parlamento provvisorio, Mana Sultan si batte per una forte rappresentanza femminile che raggiungerà infine il 12% dell’assemblea.

La nascita e la crescita di Ayuub non sarebbero state possibili senza un convinto sostegno animato dall’associazione trentina “Water for Life - Acqua per la vita” che ha saputo mobilitare sia finanziamenti pubblici che privati, attraverso l’adozione a distanza e il gemellaggio che coinvolge oggi 23 scuole in Italia e altrettante nel distretto di Merca. Si tratta di un intenso scambio culturale che stimola insegnanti e ragazzi somali al recupero delle loro migliori tradizioni artistiche ed espressive. Attorno alle scuole sono nati o rinati infatti complessi di danza, musicali e teatrali, gruppi sportivi e laboratori artigianali che producono oggetti artistici venduti nelle scuole gemellate. I ragazzi italiani rispondono inviando messaggi, videocassette e piccole somme raccolte in famiglia, combattendo sprechi o rendendosi utili con piccoli lavori domestici.

L’impegno di Mana Sultan non si ferma al villaggio. Con un’opera tenace di educazione s’impegnava per convincere le donne ad abbandonare la tragica pratica dell’infibulazione, insegnando a trasformarla in un rito simbolico, dentro una cornice di festa rituale, di modo da salvare l’integrità fisica delle bambine da un pesante fardello culturale. “Le donne sono la grande risorsa della Somalia - ripeteva spesso - se in questo paese martoriato la vita continua dopo anni di guerra, si deve solo a loro”.

Il 14 dicembre 2007 arriva inaspettata la tragica notizia: Mana muore a soli 54 anni. I suoi collaboratori non si danno pace. La sua vita - dicono - è stata stroncata non tanto da giorni e notti di lavoro generoso e febbrile, quanto dall’ansia causata dall’arrivo di sempre nuovi profughi in fuga da Mogadiscio.

Il lungo e fruttuoso sodalizio tra Mana Sultan - donna, somala, mussulmana - ed Elio Sommavilla - uomo, prete cattolico - si è così interrotto. Ma il villaggio di Ayuub continua a segnalare la possibilità, per le donne e gli uomini di buona volontà, di mantenere aperta la speranza di pace e di fraternità anche nelle condizioni più estreme: nonostante la guerra, contro la guerra.

 

Ulteriori notizie sul lavoro del villaggio di Ayuub si trovano sul sito dell’associazione suo partner in Italia www.waterforlife.it

 

Il premio, dotato di 10.000 euro, offerti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, verrà consegnato a Bolzano il 4 luglio 2008  nell’ambito dell’annuale incontro “Euromediterranea” che quest’anno si svolgerà tra Bolzano, Salorno e Trento.

 

Il comitato scientifico della Fondazione è composto da Annamaria Gentili (presidente), Andrea Lollini, Anna Bravo, Barbara Bertoncin, Edi Rabini, Fabio Levi, Franco Travaglini, Gianni Tamino, Grazia Barbiero, Helmuth  Moroder, Liliana Cori, Mao Valpiana, Margit Pieber, Pinuccia Montanari, Ursula Apitzsch.

 

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