Alexander Langer Alexander Langer Racconti e ricordi

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Edi Rabini: Tracce

3.7.2012, alto adige 4.7.2012

3 luglio. Racconto una delle tante tracce lasciate da Alex. Federico Faloppa nella sua nuova antologia "Alexander Langer-Non per il potere" ripubblica una parte dei diari europei che Alex mandava alla rivista "Una Città" di Forlì. Tra questi un episodio del 1995: Un gruppo di amici della montagna (organizzati nel tradizionale sodalizio trans-nazionale degli "amici della natura") da anni lotta perché la zona dell'Adamello venga tutelata contro speculazioni e costruzioni insensate. Vorrebbe includerla in un costituendo Parco europeo che dovrebbe comprendere anche lo Stelvio e il Forum svizzero dell'Engadina, insieme ai tesori dei Camuni. I montanari bresciani con automobili e sacchi a pelo sono partiti in una quarantina, a proprie spese, pernottando nei rifugi dei loro amici nella regione di Strasburgo e della Foresta nera, per consegnare al Presidente del Parlamento europeo, il socialdemocratico tedesco Klaus Hänsch, una petizione in tal senso. Ben 6500 persone delle valli hanno firmato, la stessa comunità montana non potrà più far finta di niente. Per essere sentiti meglio, i montanari hanno messo su un'orchestra di amici olandesi sostenitori della loro causa. A Strasburgo hanno incontrato amici insospettati: una delegazione di indiani apaches dell'Arizona, in lotta per la salvaguardia della loro montagna sacra sul Mount Graham, che istituti americani ed europei (Arcetri di Firenze, Max Planck di Monaco, Osservatorio Vaticano) vorrebbero profanare con un mega-telescopio. "Su quel monte dove noi parliamo con la divinità, non devono mettere i loro apparecchio", dice Ola Cassadore, anziana e saggia capa indiana. I bresciani applaudono, il popolo delle montagne si capisce. Uso creativo dell'Europa. Il sindaco di un piccolo e attivo del Comune di Malegno in Val Camonica, Alessandro Domenighini (detto Ales), ci ha invitato con Mao Valpiana ad un incontro in valle sui "10 punti per la convivenza", il 15 giugno scorso. All'inizio dell'incontro il sindaco ci ha fatto sapere di aver ricevuto comunicazione da Italo Bigioli (che aveva guidato quella spedizione al Parlamento Europeo www.amicidellanaturasaviore.org ) perchè proprio in quei giorni erano arrivato in valle alcuni Indiani americani con i quali avevano stretto allora un amicizia consolidata nel tempo. Alcuni giorni dopo Italo Bigioli mi ha mandato questa mail: "Abbiamo intitolato la nostra casa-rifugio di Saviore ad Alexander Langer. Più tempo passa e più ci rendiamo conto di quanto sia stato fondamentale, per la storia della nostra associazione, il breve rapporto che abbiamo avuto con lui. Un incontro a Bolzano nel gennaio del 1995, alcune telefonate e la salita al Parlamento Europeo di Strasburgo nell'aprile dello stesso anno, pochi mesi prima della sua tragica scelta: tutto qui, eppure diventa giorno dopo giorno una figura sempre più importante che, fra l'altro, tende a riapparire, come in questo momento, nei momenti decisivi della nostra storia e del nostro impegno. Non posso dilungarmi in questa email, come faccio a descriverti una specie di santo capace di influenzarci con una presenza potente e discreta, senza cadere nel ridicolo? Fai un esperimento, visita il nostro sito: www.amicidellanaturasaviore.org e dimmi se non senti la sua mano dietro ed accanto a tutte le cose che facciamo. Finirà che ci incontreremo e solo allora, in un fiume di parole, forse, riuscirò a farti capire"

Nella foto. In ordine da sinistra: Louise Visser, direttrice della giovane orchestra olandese "Adamello Ensamble" che in quegli anni veniva tutte le estati a suonare in Valcamonica. Al centro Italo Bigioli, dietro di lui Karin Gondesen, nostra socia tedesca che abita a Brescia. Guenter Bishop,allora presidente dei Naturfreunde di Dietlingen (piccolo villaggio della Foresta Nera), coproprietari della nostra casa-rifugio di Saviore. Ultimo a destra: Alberto Pellegrini, giornalista del "Giornale di Brescia".

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